La FABI: togliere un po’ di risorse alle banche per sostenere famiglie e imprese

“Lo Stato italiano faccia come Robin Hood”. L’attacco del leader della FABI Lando Maria Sileoni

Il Governo nazionale prenda come esempio Robin Hood: tolga il denaro alle banche per un po’ di soldi alle imprese e ai cittadini danneggiati dall’aumento dei tassi di interesse. Questa, in sintesi, la posizione assunta dalla FABI, il più grande sindacato italiano dei lavoratori bancari. La FABI – si legge in una nota dell’organizzazione sindacale – con la viva voce del proprio Segretario Generale, Lando Maria Sileoni, ha preso una posizione chiara sulla manovra adottata dal Governo che esprime un concetto chiarissimo: “Le Banche – dice Sileoni – hanno beneficiato di una situazione straordinaria, innescata dall’aumento del costo del denaro deciso dalla Banca Centrale Europea che in 12 mesi ha alzato i tassi da zero al 4,25%. Non era mai accaduto. Il punto è che le banche hanno fatto salire solo i tassi a carico di famiglie e imprese con mutui e prestiti, mentre hanno lasciato a livello quasi zero la remunerazione su depositi e conti correnti. La politica della BCE, insomma, è andata a tutta a vantaggio del settore bancario e poco o nulla è stato restituito alla clientela: tutto questo senza rischi. Dove sta il mercato?”.

La BCE è una banca privata e sta aiutando le banche private a scapito dei cittadini europei

Insomma, la BCE ha aiutato le banche, non certo i cittadini. E non c’è da stupirsi, se è vero che la BCE non è una banca pubblica ma una banca privata espressione di quelle banche che sta aiutando a scapito dei cittadini e delle imprese. Di questo bisogna ‘ringraziare’ l’Unione europea dell’euro, istituzione contrabbandata come “Europa dei popoli”, quando invece è l’emblema del sistema economico ultra-liberista e globalista. Ricordiamo che le parole d’ordine del sistema ultra-liberista e globalista sono: “Al diavolo l’interesse pubblico!”. E infatti la BCE non persegue l’interesse pubblico ma solo l’interesse delle banche. E lo fa in modo scorretto, perché l’aumento dei tassi di interesse per combattere un’inflazione che è provocata dalla guerra in Ucraina e dall’aumento dei costi dell’energia non riduce in modo incisivo la stessa inflazione. In più, come sottolinea correttamente il leader della FABI, Sileoni, BCE e banche “hanno fatto salire solo i tassi a carico di famiglie e imprese con mutui e prestiti, mentre hanno lasciato a livello quasi zero la remunerazione su depositi e conti correnti”.    

La ‘lettura’ meridionalista del leader storico della FABI siciliana, Carmelo Raffa

Una ‘lettura’ meridionalista dei danni che BCE e Unione europea stanno provocando ai cittadini arriva da un altro esponente della FABI, ovvero dal leader storico di questa organizzazione sindacale in Sicilia, Carmelo Raffa, che sottolinea come “la penalizzazione attuata dagli Istituti di Credito sta colpendo i cittadini siciliani e, in generale, i territori più economicamente più deboli dell’Italia, ovvero il Sud”. Le banche, ricorda Raffa, hanno incrementato ulteriormente i tassi d’interesse su mutui e prestiti. “Esiste più il ruolo sociale delle Banche?”, si chiede Raffa. Il leader della FABI siciliana conclude auspicando “che le maggiori entrate dello Stato che arriveranno grazie alla tassazione degli utili delle banche vadano a dare ristoro alle imprese e alle famiglie che sono state colpite dal fulmine dall’aumento dei tassi di interesse”.

P.s.

Approfittiamo di questa grintosa presa di posizione della FABI per sottolineare che l’Unione europea e le istituzioni legate alla stessa Ue non tutelano i cittadini europei ma tutelano solo gli interessi di un’oligarchia di parassiti, di affaristi e di banditi, oligarchia che oggi controlla in modo ‘militare’ la stessa Unione europea. Come la politica ‘green’ della Ue – che è una grandissima stupidaggine, perché fondata sulla tesi sbagliata che sarebbe l’aumento di CO2 a far crescere la temperatura sulla Terra, quando invece si sa che il riscaldamento globale, per il 95%, è provocato dal Sole, politica ‘green’ che serve solo alle multinazionali che guadagneranno montagne di soldi con ‘cappotti termici’ e altre iniziative inutili – anche la politica bancaria europea punta solo a fare gli interessi dei pochi e, in questo caso, a tutelare gli interessi delle banche, che sono tutte private: la stessa BCE, come già ricordato, non è una banca pubblica ma una banca privata che fa solo gli interessi delle stesse banche private proprietarie della stessa BCE. Nelle scelte della Banca Centrale Europea in materia di ‘presunta’ lotta all’inflazione si materializza, di fatto, un conflitto di interessi che dovrebbe essere oggetto di indagine da parte delle autorità dei 27 Stati che danno vita alla Ue e anche delle autorità della stessa Ue. Il problema è che nell’Unione europea non esiste un’autorità in grado di controllare gli abusi, mentre le magagne che emergono vengono nascoste: è il caso dell’inchiesta sulle ruberie di alcuni eurodeputati che è stata ‘insabbiata’.   

Foto tratta da Il Moderatore   

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