La dimostrazione numeri alla mano che nei Comuni di Palermo e di Catania i fondi del tanto decantato e celebrato Pnrr dell’Unione europea non sono mai arrivati

da Ciro Lomonte
Segretario politico di Siciliani Liberi
riceviamo e pubblichiamo

Ma che informazione economica c’è in Italia? Nelle due più grandi città della Sicilia le risorse del Pnrr non sono mai arrivate. I cantieri o non sono mai stati attivati, o i lavori sono stati iniziati con fondi comunali e sono stati abbandonati

Siciliani Liberi è stata l’unica forza politica in Italia a dire come il Pnrr fosse un inganno politico e comunicativo. Il Piano è stato infatti sin dall’inizio totalmente privo del denaro utile a finanziarlo. Infatti la quasi totalità dei lavori in tutta Italia non è mai partita. E in quei rari casi in cui lo è, a finanziare parte dei lavori sono stati Comuni, Regioni, Asl, Università ed Enti vari attraverso i bilanci ordinari. Pagando solo una piccola parte dei lavori per poi ritrovarsi con i cantieri abbandonati. Vediamo dunque nel concreto come siano andati i lavori dei Pnrr a Palermo e a Catania, le due maggiori città della Sicilia.

Nel Comune di Palermo il Pnrr sulla carta ha finanziato 53 progetti ma nassuna opera è stata realizzata

È sufficiente prendere visione dei 53 progetti apparentemente finanziati nel 2021 al Comune di Palermo per realizzare che praticamente nessuno è stato realizzato a fine 2024 (https://openpnrr.it/progetti/?territori=35…). Tram, Parco a mare allo Sperone, Fiume Oreto, Tonnara Bordonaro, Edilizia sociale, Lavori su immobili confiscati, Ville, Alberature, Impianti sportivi. Non un solo lavoro è stato consegnato e quasi nessuno è mai partito. I pochissimi lavori partiti – come quelli al Giardino Inglese nel Febbraio 2022, si trascinano stancamente a quasi 3 anni dall’avvio. Il motivo è semplice: l’azienda pagata molto lentamente dal Comune che attinge al proprio bilancio per pagare i 2 milioni apparentemente finanziati dal Pnrr per sistemare il Giardino Inglese e quello Garibaldi dirimpettaio, fa lavorare pochissime maestranze. Peggio ancora vanno le cose nella piscina olimpica: iniziati alla fine di Agosto 2024 con oltre 2 anni di ritardo, i lavori sono finanziati dal Comune, o da Roma che avrebbe dovuto trasferire i 6,9 milioni per sistemare la piscina esterna, e 4,6 milioni per quella coperta? Se il Comune ha fatto come quello di Porto Empedocle, che ha fatto partire i lavori di protezione dall’erosione costiera coi presunti fondi del Pnrr, l’azienda appaltatrice a Palermo farà ciò che ha fatto quella di Porto Empedocle: abbandonerà il cantiere (https://www.striscialanotizia.mediaset.it/…/porto…/).

Un fatto positivo a Palermo c’è: per accertata inesistenza dei fondi del Pnrr non sono stati avviati i lavori per le sei o sette nuove allucinanti linee di Tram, compreso lo sventramento di via Libertà. Intanto a Roma per salvare l’INPS il Governo si accinge a portare l’età pensionabile da 67 a 70 anni. Le opposizioni che dicono?

Chiaramente però nessun lavoro dal costo di oltre 500 milioni di euro, come quello delle nuove linee del Tram di Palermo partirà mai fino a quando i soldi non saranno incassati: in questo caso infatti l’azienda appaltatrice non è una piccola azienda edile come quelle che si occupano di sistemare una villa o ristrutturare un edificio, ma una grande azienda delle costruzioni: i cui manager si guarderanno bene dall’avviare i lavori in assenza di un anticipo di almeno 100 milioni. Sanno benissimo quale sia lo stato reale delle finanze pubbliche comunali e nazionali. Con il Governo nazionale che si accinge ad aumentare l’età per la pensione da 67 a 70 anni per evitare l’insolvenza di INPS, già oggi mantenuta in esercizio esclusivamente grazie ai trasferimenti extra del Tesoro: 55 miliardi solo nel 2023 per coprire il deficit fra i 270 miliardi spesi e i 214 incassati con i contributi previdenziali (https://www.ilsole24ore.com/…/inps-raccolti-2146…)

Nel Comune di Catania situazione identica a Palermo: nessuno dei 44 progetti finanziati sulla carta don il Pnrr è stato realizzato

Andiamo dunque a Catania, che della Sicilia è di gran lunga – con la sua enorme area circostante dove da tempo vivono i catanesi più abbienti – la città più ricca della Sicilia. A Catania la situazione è identica a Palermo. Praticamente nessuno dei 44 progetti apparentemente finanziati con il Pnrr è stato realizzato (https://openpnrr.it/organizzazioni/comune-di-catania-2/). Il Comune, in dissesto dal 2018, ha sì e no i soldi per pagare stipendi, illuminazione pubblica e raccolta dei rifiuti. Unico lavoro Pnrr, la sistemazione della Porta Garibaldi lungo l’omonimo viale. Naturalmente, a scrivere che i soldi provengono dal Pnrr è la stampa locale. Sarebbe sufficiente accedere agli atti per verificare se invece i pochi soldi in questione non vengano dal bilancio ordinario del Comune. Entrate in bilancio che dipendono – come ogni Comune siciliano – al 90% da Stato e Regione, e il resto da TARI e IMU, cioè da famiglie e imprese. È sufficiente cliccare su un qualsiasi progetto sul bel sito openpnrr.it per trovare “validato” quasi od ogni progetto. Che tradotto dal gergo tecnico burocratico significa: ‘siamo pronti, ma Roma non manda un centesimo’.

Foto tratta da Wikipedia

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