La condanna-farsa di Donald Trump per una storia di sesso non farà altro che rafforzare la sua candidatura alla guida della Casa Bianca

Va da sé che si è trattato di un volgare processo politico per cercare di screditarlo agli occhi degli elettori americani. Ricordiamo che in America una condanna – soprattutto se per reati ridicoli – non blocca la candidatura alla presidenza degli Stati Uniti

I Democratici americani che in meno di quattro anni hanno riempito il mondo di guerre e di morti nel tentativo di frenare la crisi dell’area del dollaro sono felici. Donald Trump – udite! udite! – è stato condannato per aver falsificato i documenti contabili per pagare la pornostar Stormy Daniels. Addirittura 34 capi di imputazione appioppati al candidato del Partito Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d’America per quella che il grande Totò chiamerebbe una Malafemmina! Siamo veramente al ridicolo. Ciò posto, dobbiamo dare una brutta notizia a chi sognava di eliminare Trump con questa buttanata. In America, anche andando in galera, si può essere eletti alla Casa Bianca. A meno che non ci sia di mezzo un reato gravissimo. Ma con tutto l’impegno che hanno impiegato per cercare di denigrare Trump, i Democratici e i loro ruffiani e tirapiedi non hanno trovato di meglio che una Malafemmina pagata a umma umma. Ribadiamo: siamo al ridicolo. E dire che gli stessi Democratici, quando nella seconda metà degli anni ’90 la macchina del fango, per questioni di sesso, colpì l’allora presidente Bill Clinton, accusato di aver avuto una relazione con Monica Lewinsky, gridarono alla scandalo, perché le questioni personali, anche di sesso, dicevano, non potevano e non dovevano entrare nel dibattito politico. Adesso i Democratici americani hanno cambiato idea e non esitano a smentire se stessi. Ciò dimostra la fragilità culturale, prima che politica, dei Democratici americani.

Come già accennato, anche un’eventuale condanna a quattro anni di carcere (il massimo della pena per questo reato) non impedirebbe a Trump di essere eletto e di esercitare le funzioni di presidente. Tecnicamente questa storia è una buttanata

Il ‘gravissimo’ reato sarebbe stato commesso da Trump nel 2016, poco prima delle elezioni presidenziali americane. Trump, da parte sua, l’ha presa con filosofia. Anzi, con molta probabilità questa balorda condanna darà forza ulteriore alla sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. E più la condanna sarà dura, maggiori saranno le probabilità di elezione di Trump, che è già in notevole vantaggio rispetto al suo avversario, il presidente uscente Joe Biden che, con molta probabilità, ad Agosto, verrà sostituito come candidato alla Casa Bianca dalla moglie dell’ex presidente Obama, Michelle LaVaughn Robinson: notizia che noi abbiamo lanciato nel Dicembre dello scorso anno (come potete leggere qui). Tornando alla tragicomica condanna di Trump, stando alla legge americana potrebbe anche essere condannato a quattro anni di carcere: cosa che potrebbe avvenire, anche se dubitiamo che la Giustizia americana arrivi fino a questo. In ogni caso – lo ribadiamo – anche una condanna a quattro anni di reclusione (che sarebbe il massimo della pena per questo tipo di reato) non impedirebbe a Trump di essere eletto, anzi, rieletto alla presidenza degli Stati Uniti d’America e di esercitare il ruolo di presidente anche da condannato. Questo perché la legge americana non si fida degli uomini di legge. La volontà popolare, negli Stati Uniti d’America, è più forte di tutti i poteri, compreso il potere giudiziario. Da leggere l’articolo che dedica a questa storia il quotidiano scenarieconomici.it

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