La bella e dura lezione di Gesù nella sinagoga di Cafarnao: la manna di Mosè “non vero pane” perché non veniva da Dio

di Frate Domenico Spatola

16 Aprile 2024, Martedì della terza settimana di Pasqua: Giovanni 6, 30-35

A Cafarnao, nella sinagoga, la folla chiese il segno. Mosè l’aveva dato in passato, facendo morire gli Egiziani, oppressori. Volevano da Gesù vedere stessa azione contro i nemici di Israele. Evocarono la manna, mangiata dai loro padri, e fu loro forza per argomentare, ma a Gesù diedero la stura del severo confronto. Dichiarò la manna di Mosè “non vero pane”, perché non veniva da Dio. “Il vero Pane disceso dal cielo era quello dato dal Padre”. Ne declinò le qualità migliori: “Pane che non perisce”. Fuori da analogia, parlava di sé stesso: “il Figlio che dà la vita al mondo”. La folla prontamente chiese che questo Pane le venisse garantito per sempre. Chiarì ancora: “Io sono il pane della vita” aggiungendo che “avrebbe sfamato e dissetato definitivamente chiunque fosse venuto a lui”.

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