Israele attacca tre basi della missione UNIFIL-ONU schierate nel sud del Libano. Perché l’ha fatto? Mentre l’Italia chiede spiegazioni la Germania annuncia l’invio di altre armi agli israeliani

Chiedere spiegazioni a Israele è giusto. Chiedersi perché gli israeliani hanno attaccato una missione ONU è ancora più giusto

Perché gli israeliani hanno sparato su tre basi della missione UNIFIL schierate nel sud del Libano? Israele non fa mai qualcosa senza una precisa motivazione e, soprattutto, senza un fine. Le cronache raccontano che un drone israeliano ha ripetutamente sorvolato le basi UNIFIL. Poi sono partiti i colpi che hanno preso di mira l’ingresso del bunker dove si trovavano i soldati italiani. Da quello che si capisce, delle tre basi prese di mira dagli israeliani, due sono italiane e la terza è il quartier generale della missione, a Naqoura. I militari di israele hanno colpito le basi in modo deliberato e ripetuto. Tra i cosiddetti ‘Caschi blu’ dell’ONU ci sono due militari feriti di nazionalità indonesiana. “Le prime ricostruzioni – leggiamo in un post di un canale Telegram – parlano di un carro armato israeliano che ha sparato contro una torretta di osservazione della base. La torre è stata centrata e i due militari ONU sono precipitati a terra. Le loro condizioni non sono gravi, riferiscono fonti mediche locali”.

Unione europea divisa anche nel sostegno ad Israele?

A parte le dichiarazioni di rito dei politici italiani, tipo convocazione dell’ambasciatore di Israele di qua e dichiarazioni ‘muscolose’ di là, ci sembrano molto importanti le parole del rappresentante permanente di Israele presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) che leggiamo sempre su un canale Telegram: “Israele è concentrato sulla lotta contro Hezbollah, non abbiamo alcun desiderio di essere in Libano, ma faremo il necessario per costringere Hezbollah ad allontanarsi dal confine. Raccomandiamo che l’UNIFIL si sposti di 5 km verso nord per evitare il pericolo di un’intensificazione dei combattimenti”. UNIFIL, per la cronaca, è una forza di interposizione creata dall’ONU nel 1978. Israele non ha mai contestato UNIFIL. Se oggi lo fa bisognerebbe chiedersi il perché. Ribadiamo: Israele non fa mai qualcosa senza una precisa motivazione e senza un fine, soprattutto quando è impegnato in una guerra. Il dubbio è che Israele ipotizzi che nella missione UNIFIL schierata nel Sud del Libano possa esserci qualcosa di strano in rapporto ad Hezbollah. Non a caso Israele ha formulato una raccomandazione, indirizzata all’UNIFIL, che sembra qualcosa in più di una richiesta: la missione ONU “si sposti di 5 km verso nord per evitare il pericolo di un’intensificazione dei combattimenti”. Israele pensa che l’ONU possa avere rapporti con Hezbollah? L’ipotesi sembra inverosimile. C’è, però, un elemento oggettivo, che è sotto gli occhi di tutti: negli ultimi tempi i vertici dell’ONU hanno più volte polemizzato con Israele. Che succederà? A nostro modesto avviso, la missione ONU farebbe bene a non ignorare gli ‘avvertimenti’ di Israele. Come si usa dire in Sicilia, megghiu diri chi sacciu chi diri chi sapia… Del resto, nell’Unione europea non tutti sembrano disposti a polemizzare con Israele. Infatti, mentre il Governo italiano cerca di capire il perché dell’attacco israeliano alle tre basi UNIFIL dell’ONU, su Telegram leggiamo una dichiarazione deI Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che annuncia che presto invierà altre armi a Israele: “Non abbiamo deciso di non fornire armi – ha detto Scholz -. Le abbiamo fornite e continueremo a fornirle”.

Foto tratta da Wikipedia

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