Inondazioni e incendi boschivi fanno parte delle guerre in corso nel mondo? Così continuando è a rischio l’agricoltura Presto faremo i conti con le carestie e con gli scontri per il cibo?

Osservando la violenza del clima Paese per Paese tutto sembra normale. Ma se guardiamo il fenomeno nel suo insieme, ovvero quello che succede contemporaneamente in tante aree del mondo, ciò che viene fuori fa paura

E’ nornale l’ondata di maltempo che sta colpendo mezzo mondo in piena Estate? Quanto sta avvenendo è inquietante. Osservando la violenza del clima Paese per Paese tutto sembra normale. Ma se, come proveremo a fare oggi, grazie soprattutto ai puntuali articoli di Meteoweb, osserviamo il fenomeno nel suo insieme, lo scenario che viene fuori fa paura. Facciamo il punto della situazione nel mondo. L’uragano Beryl, dopo aver colpito il Messico e i Caraibi, si dirige verso il Texas. Impossibile prevedere cosa succederà, anche se nello Stato americano c’è molta preoccupazione (qui un articolo). Da Aprile a Giugno il maltempo ha sferzato la Russia (qui un articolo). E se a Luglio il maltempo si è fermato in Russia, non altrettanto può dirsi in Cina, dove le piogge violente sono cominciate lo scorso Aprile, sono continuate a Maggio e Giugno e proseguono in questo mese di Luglio. Due giorni fa le piogge incessanti hanno travolto da diga di Tuanzhou e migliaia di persone sono state evacuate (qui un articolo). Il giorno prima, il 5 Luglio, un violento tornado si è abbattuto sulla città di Dongming, nella provincia di Shandong. Danni ingenti con alberi andati giù e tante infrastrutture danneggiate. Il tornado ha attraversato il centro cittadino, scagliando in aria oggetti seminando il panico. Le aree densamente popolate sono state duramente colpite, con numerose abitazioni distrutte (qui un articolo con un VIDEO). MeteoWeb, che ha seguito l’andamento del clima in Cina, pubblica una serie di articoli che documentano il maltempo che ha colpito alcune aree della Cina da Aprile ad oggi (qui l’articolo). (Sopra, foto tratta da Il Fatto Quotidiano)

Nel silenzio generale alcuni grandi Paesi africani sono stati colpiti dal maltempo con danni enormi all’agricoltura

Forti piogge anche in Australia con rischio di alluvioni in alcune aree (qui un articolo con un VIDEO). Per il Brasile, Maggio e Giugno è stato caratterizzato delle piogge, in alcuni casi torrenziali (qui un articolo), con 50 morti e 33 mila sfollati nel Sud del Paese (qui un articolo). C’è anche una notizia passata in secondo piano che riguarda il Canada e, in particolare, l’ondata di maltempo che ha colpito questo Paese. Si parla di agricoltura: “I ciliegi non hanno avuto il tempo di acclimatarsi quando le temperature sono cambiate rapidamente nell’arco di pochi giorni, passando da valori ben superiori allo zero a -30 C in alcune aree. I ciliegi non hanno avuto il tempo di sviluppare la necessaria resistenza invernale e le gemme dei frutti non sono state in grado di far fronte all’improvviso abbassamento della temperatura in un periodo di tempo così breve”. Non si conosce ancora l’entità dei danni che sembrano notevoli per gli agricoltori. Appena tre anni fa il Canada era stato colpito da un’ondata di caldo con danni enormi al grano duro e tenero, con il 50% della produzione persa e danni anche ai ciliegeti. Ma adesso per i ciliegi canadesi il danno provocato dal freddo sembra maggiore dei danni provocati tre nni fa dal caldo (qui un articolo). Terribile quello che è avvenuto a Maggio in Africa e, precisamente, in Kenya (forse il Paese più danneggiato con oltre 200 morti), in Tanzania, in Uguanda, in Somalia (7 morti, oltre 8 mila sfollati, oltre mille abitazioni distrutte), in Ruanda, nel Burundi. Piogge e danni all’agricoltura e a molte infrastrutture (qui un articolo). I danni provocati dal clima in Africa debbono fare riflettere, perché è un’area del mondo dove c’è già carenza di cibo. Inondazioni e incendi di aree verdi nel Continente africano potrebbero far aumentare a dismisura l’emigrazione verso l’Europa. Piogge e grandine anche in Europa e, segnatamente, in Francia, in Germania, in Svizzera e nel Nord Italia (qui un articolo).

Quanto sta avvenendo nel Pianeta, tra alluvioni e incendi, potrebbe essere legato allo scontro epocale in atto tra Cina, Russia e Paesi del BRICS da una parte e Stati Uniti d’America e, in generale, Occidente dall’altra parte?

Che sta succedendo? Ora, anche a costo di passare per ‘complottisti’, torniamo a ribadire il nostro dubbio: le grandi potenze mondiali oggi in guerra stanno utilizzando la manipolazione del clima per farsi la guerra tra di loro? (qui un nostro articolo). Ormai tutti sappiamo che tanti Paesi del mondo sanno come si usa il cosiddetto cloud seeding, tradotto forse impropriamente come inseminazione artificiale delle nuvole. Gli articoli sul cloud seeding che oggi si leggono in rete sono tanti (qui ne potete leggere uno e qui ne potete legge un altro con allegati alcuni VIDEO). Storicamente, i primi ad utilizzare le piogge artificiali sono stati gli israeliani e gli americani, soprattutto negli anni ’70 e ’80 del secolo passato (in realtà, c’erano già sperimentazioni anche prima). Poi sono arrivati tutti gli altri. In Cina, ad esempio, questa tecnologia è utilizzata da tempo. Anche se l’informazione oggi cerca disperatamente di minimizzare, il problema esiste. La situazione nel mondo si va complicando, perché le alluvioni si sommano agli effetti degli incendi dolosi che colpiscono tante aree del Pianeta (qui un nostro articolo). Quello che stiamo cercando di dire si riassume in una domanda: quanto sta avvenendo, tra alluvioni e incendi boschivi, potrebbe essere legato allo scontro epocale in atto tra Cina, Russia e Paesi del BRICS da una parte e Stati Uniti d’America e, in generale, Occidente dall’altra parte? Sappiamo tutti che il progetto di Cina e BRICS è quello di indebolire il dollaro statunitense (qui un articolo). Le alluvioni in Cina e in Russia ci sono sempre state. Ma è strano che si susseguano ininterrottamente da Aprile a Luglio inoltrato, come sta avvenendo in Cina. Attenzione, perché l’obiettivo potrebbe diventare l’attacco alle agricolture di vari Paesi del mondo per provocare carestie. Non potendo usare la bomba atomica gli uni distruggono le agricolture degli altri. Ancora non siamo arrivati a questo punto, certo. Però la strada sembra tracciata. Non a caso abbiamo riportato il caso delle cilege del Canada che sono state duramente colpite dai cambiamenti climatici. Il ruolo dell’agricoltura sta diventando centrale. In un mondo in guerra la produzione di cibo diventa strategica. Ribadiamo: il ruolo degli agricoltori tornerà ad essere centrale, a prescindere dalle baggianate dell’Unione europea, tra pannelli fotovoltaici e pale eoliche…

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *