Incontro Donald Trump-Giorgia Meloni: ‘aria fritta’ per l’Ue (e quindi anche per l’Italia), 10 miliardi di investimenti italiani negli USA e acquisto di gas liquido americano. Un affarone…

Il presidente americano non ha concesso nulla. Un incontro inutile, a parte i complimenti al capo del Governo italiano. A meno che non ci siano altri elementi che la Meloni in questa fase non vuole rendere noti. Ovviamente, Trump non ha detto che il suo obiettivo è fare a pezzi la folle e criminale globalizzazione economica

Doveva essere una mezza svolta sui dazi doganali americani appioppati all’Unione europea, sospesi per tre mesi fino a un certo punto, perché è rimasta una tariffa del 10%. Invece dei dazi doganali si parlerà in in un prossimo incontro in Italia. In compenso il Governo italiano si è impegnato – così almeno abbiamo capito – a investire 10 miliardi di euro negli USA. E ad acquistare il gas liquido (Gnl) americano che, rispetto al gas russo, costa una barca di soldi. Questi, in estrema sintesi, i risultati dell’incontro fra il presidente americano, Donald Trump, e la presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni. L’America di Trump, che, ribadiamo, già incassa il 10% su ogni prodotto europeo che entra negli USA, di fatto esce benissimo dall’incontro. Non ha concesso nulla e ha guadagnato l’impegno dell’Italia ad investire 10 miliardi di euro in America e l’impegno (della sola Italia o della Ue?) ad acquistare il Gnl statunitense. Ci sarebbe anche il 2% del PIL (Prodotto Interno Lordo) per le spese militari della NATO: su qiesto punto prosegue la commedia degli equivoci: vertici NATO e USA chiedono il 5% del PIL e nell’Unione europea sono pronti a ‘cacciare’ il 2% del PIL. Prima o poi questo punto dovrà essere chiarito. Se i risultati sono questi, beh, non sono certo una vittoria politica per il Governo Meloni. A meno che… a meno che il capo del Governo italiano non voglia scoprire, in questa fase, tutte le ‘carte’. Ricordiamo che nei prossimi giorni il vice presidente USA, JD Vance sarà in Italia. Magari verrà fuori qualcosa che fino a questo momento non conosciamo.

Ci dovrebbe essere un secondo incontro con Trump a Roma: intanto i dazi doganali americani del 10% restano e gli USA incassano

Dopo di che Trump ha riempito di complimenti la Meloni: brava di qua e brava di là. Ma, come si usa dire in Siilia, a strinciuta il presidente americano ha ricordato che in questa storia dei dazi doganali il suo Paese ha il coltello dalla parte del manico. E ha perfettamente ragione. L’Unione europea paga la dabbenaggine politica dei suoi governanti che hanno impostato l’economia europea sulle esportazioni seguendo i ritmi della folle globalizzazione dell’economia. Una demenziale follia, degna in tutto e per tutto di un’Unione europea che ha venduto anima e corpo al globalismo. Siccome il più importante mercato delle merci Ue è l’America – mercato che non può essere sostituito da altri mercati, né dalla Cina, altra vittima della globalizzazione economica, né dall’India, né da altri Paesi – l’Unione europea sarà costretta a bere l’amaro calice americano. Sì salverà? Assolutamente no, sia perché i dazi sono già molto onerosi all’attuale 10%, figuriamoci se aumenteranno, sia perché l’obiettivo di Trump è la distruzione della globalizzazione economica, facendo esclusivamente gli interessi dell’America. Che la Meloni non sappia che Trump vuole eliminare la globalizzazione ci sembra impossibile. Con molta probabilità, il capo del Governo italiano persegue una strategia che non dovrebbe ignorare la linea politica di Trump.

Unione europea fallimentare da archiviare subito

Detto questo, si salveranno i Paesi in grado, in primo luogo, di poter contare quanto meno su un buon grado di sovranità alimentare: e non è proprio il caso dell’Unione europea che sta smantellando la cerealicoltura dell’Europa mediterranea per sistemare i pannelli fotovoltaici. Per non parlare di tutte le altre minchiate del Green Deal che hanno penalizzato non soltanto l’industria ma anche l’agricoltura. Per salvarsi servono sovranità alimentare, sovranità economica (e non dipendenza da un unico mercato!), sovranità politica. Tutte cose che l’attuale Unione europea non ha. Inutile ignorare la realtà: fino ad oggi l’Unione europea ha fatto gli interessi della Germania e, in parte, anche della Francia. Poi ci sono Paesi Ue alleati dei tedeschi che sono stati agevolati: per esempio i ‘Paradisi fiscali’ presenti nell’Unione europea. Alla luce di questa realtà oggettiva, che è sotto gli occhi di tutti, per dirla in breve, l’Unione europea dell’euro dovrebbe essere archiviata subito: ma dubitiamo che ciò avverrà nel brevissimo periodo.

Foto tratta da Radio Radio

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