In tutto il mondo c’è uno spaventoso aumento della miopia giovanile. Eccesso di computer e smartphone? O i giovani stanno poco all’aria aperta e non sono abituati a guardare lontano? O la scienza non sa che pesci prendere?

di Nota Diplomatica

Oggi nel mondo i miopi sono più degli obesi

È in corso una nuova e terribile pandemia globale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’esplosiva crescita della miopia tra i giovani in tutto il mondo “un’epidemia inarrestabile”, precisando che metterebbe una grossa fetta della popolazione terrestre seriamente a rischio cecità. La ‘nuova’ miopia giovanile è particolarmente prevalente nei Paesi dell’Asia Orientale dove, nelle popolazioni di teenager e giovani adulti, il problema sarebbe già presente fra l’84% e il 97% dei soggetti. Altrove, l’incidenza è minore ma pur sempre importante. Negli USA, dei giovani dai 5 ai 17 anni d’età che vivono nelle aree metropolitane, all’incirca il 41% ne è toccato; a livello nazionale l’incidenza dovrebbe essere del 36,1%. Nel mondo si stima che la prevalenza della miopia tra la popolazione generale sia già al 30% e che, al ritmo attuale di crescita, dovrebbe toccare il 50% entro il 2050: e i miopi al mondo sono già il doppio degli obesi…

I problemi della miopia

In sé la miopia, la ‘vista corta’, non è certo una novità, particolarmente tra gli anziani. La condizione, già limitante, predispone a una serie di ulteriori danni alla vista – le cataratte, il glaucoma, la degenerazione maculare e altro – tutti problemi che, se non curati a dovere, possono portare alla cecità propriamente parlando. Anche senza arrivare agli esiti estremi, i miopi alla guida sono un pericolo per sé e per gli altri, hanno difficoltà nello studio, incontrano tanti ostacoli nella conduzione della vita quotidiana e trovano accesso bloccato in molte attività professionali.

Le teorie

Per quanto riguarda invece le cause del boom della miopia giovanile, c’entra certamente il moderno attaccamento ai terminali dei computer e ai piccoli schermi di apparecchi come gli smartphone, i tablet e i videogiochi portatili: oggetti che si guardano da vicino e per periodi spesso troppo lunghi. Tuttavia, gli studiosi del fenomeno mettono il contributo di queste tecnologie in secondo piano e tendono a dare la colpa principale piuttosto al fatto che le giovani generazioni passano oggi molto meno tempo all’aria aperta e alla luce del sole. In fase di crescita, molto sinteticamente, i loro occhi non hanno modo di svilupparsi per ‘guardare lontano’ e manca anche lo stimolo della luce esterna, più forte della luce elettrica degli interni.

La regola del “20-20-20”

Il fatto è che non si sa neanche da dove iniziare per risolvere il problema. La miopia, nella sua nuova forma causata in fondo dallo ‘stile di vita’ attuale, non è una malattia o un morbo. Non si presta ad essere aggredita con vaccini e sciroppi. Le proposte partono dal consiglio di tenere i figli fuori casa il più possibile (…), passano per la regola “20-20-20” che consiste nel guardare un oggetto lontano 20 piedi per 20 secondi ogni 20 minuti (!). Ci sono poi appelli a una maggiore ‘awareness’ sul problema e, infine, alla ‘ricerca e l’innovazione’ – tutti modi per dire in maniera neanche tanto velata che nessuno sa che pesci pigliare…

Foto tratta da Wikipedia

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