In Germania Scholz è al capolinea. Al voto anticipato dovrebbe vincere la coalizione CDU-CSU. Ma la destra di AfD e la sinistra di Sahra Wagenknecht potrebbero volare e scatenare un finimondo

Oggi illustriamo la crisi politica della Germania. I vecchi partiti che fino ad oggi l’hanno governata. E i nuovi schieramenti politici che potrebbero dare vita a una rivoluzione

I Governi e i partiti governativi tedeschi e francesi stanno franando. Sono Governi e partiti ‘europeisti’. Anzi, per essere precisi, Germania e Francia sono Paesi che fino allo scoppio della guerra in Ucraina hanno fatto il bello e il cattivo tempo nell’Unione europea. Oggi comandano ancora ma sono ‘azzoppati’. Il Governo tedesco del Cancelliere Olaf Scholz (foto sopra tratta da scenari economici.it), esponente del Partito Socialdemocratico, è in caduta libera. Il Governo francese del presidente Emmanuel Macron non ha la maggioranza in Parlamento. La crisi di questi due Paesi, economica e politica, è la crisi dell’Unione europea ultra-liberiista e globalista. Se i Governi e partiti politici ‘europeisti’ di Germania a Francia sprofonderanno, avremo la liberazione dei cittadini europei, perché collasserà il ‘lager’ dell’Unione europea dell’euro. Auguriamoci che le nostre parole vadano in cielo, anche per il piacere immenso di vedere sprofondare la Francia delle banche di Macron e la Germania delle grandi operazioni pseudo-ambientaliste e filo-cinesi di Scholz.

Con il probabile crollo dei Socialdemocratici della SPD, dei Verdi e dei Liberali lo schieramento ‘europeista’ imperniato sull’alleanza CDU-CSU potrebbe non avere i voti per governare. A meno che i citati Verdi e Liberali, in caduta libera, non si presentino insieme per non restare fuori dal Parlamento

Oggi analizziamo quello che potrebbe succedere in Germania. In questo Paese dove l’economia sta andando a rotoli, il Cancelliere Olaf Scholz è ormai in uscita. Il suo Governo detto del ‘Semaforo’, sostenuto dal suo partito (i citati Socialdemocratici), dai Liberali della FDP e dai Verdi è al capolinea. In queste ultime settimane i Liberali dell’FDP sono usciti dalla maggioranza, ufficialmente perché contrari all’invio di altre armi all’Ucraina. In realtà, la FDP sta cercando disperatamente di tenersi i voti del proprio elettorato ormai contrario non soltanto al sostegno all’Ucraina ma in dissenso verso l’Unione europea globalista legata a doppio filo agli Stati Uniti d’America. Così Scholz guida un Governo di minoranza con i Verdi, ormai la formazione politica più detestata in Europa per via del cosiddetto Green Deal, un programma che, lungi dall’essere ‘green’, è, in realtà, un concentrato di grandi affari sulla pelle dei cittadini, affari in alcuni casi falliti in partenza. Il progetto alimentare degli ‘insetti a tavola,, come si usa dire dalle parti di Sciacca, Ribera, Calamonaci e anche Burgio, è finito a “fischi e piriti’. Mentre i ‘cappotti termici’ agli edifici, una follia che costerebbe a ogni famiglia europea in media 50 mila euro, dovrebbe dare vita, se dovesse trovare applicazione, a sane e partecipate proteste di piazza. Vi risparmiamo quello che pensa la gran parte degli agricoltori europei dei Verdi ‘europeisti’ in generale e dei Verdi tedeschi in particolare.

Noi prevediamo due valanghe di voti: la prima valanga per la destra di AfD, la seconda valanga per la sinistra di Sahra Wagenknecht

Nonostante la crisi Scholz dovrebbe essere riuscito a far rinviare le elezioni a fine Febbraio d’accordo cpon i moderati della coalizione CDU-CSU. E qui ci sarà da ridere. I soliti sondaggoisti del piffero – quelli che alle presidenziali americane del 2016 davano “nettamente vincente” Hillary Clinton e che davano fino a poche ore prima del voto “Kamala Harris tre punti sopra Donald Trump” – hanno cominciato a sparare le solite minchiate. Danno, per esempio, ad oltre il 30% dei consensi la coalizione CDU-CSU. A nostro avviso, così come sono risultati farlocchi i sondaggi sulla Clinton e sulla Harris, potrebbero essere troppo ottimistici anche i voti che assegnano ai moderati tedeschi. Se non altro perché anche i ‘capi’ della CDU-CSU, come i Socialdemocratici, i Liberali e i Verdi, sono al soldo dell’Unione europea dell’euro ultra-liberista e globalista. I sondaggi danno i Socialdemocratici della SPD al 15-16%: a nostro avviso, così come la coalizione CDU-CSU potrebbe scendere sotto il 30%, i Socialdemocratici potrebbero avvicinarsi al 10%. Perché scriviamo questo? Perché alle prossime elezioni politiche tedesche ci aspettiamo due grandi sorprese, ovvero due valanghe di voti: una grande valanga di voti per la destra della Alternative für Deutschland (AfD) e una media valanga di voti per la sinistra di Sahra Wagenknecht. Un passato Socialista, oggi Sahra Wagenknecht guida una formazione politica di sinistra – BSW – dichiaratamente vicina alla Russia di Putin. I soliti sondaggi danno il partito di Sahra Wagenknecht al 7%, noi invece ipotizziamo non meno del 10% dei voti e forse più. Sì, non escludiamo che questa formazione politica di sinistra possa superare i Socialdemocratici della SPD e raggiungere una percentuale di voti sorprendente, soprattutto se la Russia di Putin la sosterrà. Molti di più, sempre a nostro avviso, i voti che prenderà la destra di AfD, che potrebbe attestarsi tra il 22 e il 25% e anche oltre. Noi vediamo i Liberali, i Verdi e la vecchia Sinistra fuori dal prossimo Parlamento tedesco, a menoo che non si alleino tra di loro. Le altre piccole forze politiche, se non si coalizzeranno, resteranno a bocca asciutta.

Noi non crediamo nei sondaggi farlocchi che hanno fallito in America nel 2016 e quest’anno. Non escludiamo che, insieme, AfD e la sinistra di Sahra Wagenknecht possano dare vita a un risultato elettorale clamoroso, perché anche in Germania la gente ha le scatole piene di Unione europea ultra-liberista e guerra in Ucraina

Le due valanghe di voti che noi ipotizziamo per la destra di AfD e per la sinistra di Sahra Wagenknecht non vanno lette con i criteri della vecchia politica. Gli elettori tedeschi di queste due formazioni politiche, prima che essere di destra e di sinistra, sono persone che si sono rotti i cabbasisi del sistema ultra-liberista e globalista, della fallimentare Unione europea, della guerra in Ucraina e del servilismo dei Governi tedeschi verso gli americani. Sono quattro motivazioni politiche forti che, con molta probabilità, come accennato, faranno scomparire dal prossimo Parlamento tedesco Liberali, Verdi e vecchia Sinistra. Che succederà? Ancora a nostro modesto avviso, la coalizione CDU-CSU e i Socialdemocratici potebbe non avere i voti per governare. Mentre la destra di AfD e la sinistra di Sahra Wagenknecht potrebbero raggiungere insieme la maggioranza, ammesso che Verdi e Liberali si presetino al vppto divisi. Non escludiamo che Verdi, Liberali e qualche ‘frattaglia’ si presentino insieme per acciuffare una decina di seggi, ella sèeranzza che possano bastare per governare con CDU-CSU e Socialdemocratici della SPD. Ma noi non escludiamo la possibilità che la destra di AfD e la sinistra di Sahra Wagenknecht possano superare, insieme, il 50% dei voti. In questo caso poterebbe succedere quanto avvenuto in Italia nel 2018 con il Governo Giallo-Verde di grillini e Lega. Se dovesse materializzarsi questo scenario – difficile ma non impoaaibile – si capirà se la sinistra di Sahra Wagenknecht è legata alla Russia di Putin e, quindi, alterativa all’Union e europea ultra-liberista e globalista, o se anche questa formazione politica ha preso per i fondelli gli elettori. In questo secondo caso andrà a puntellare il Governo incentrato sui moderati della coalizione CDU-CSU. Noi ormai dalla politica nell’Unione europea ci aspettiamo di tutto. L’esperienza insegna che anche politici che sembrano tutto d’un pezzo ci mettono poco a trasformarsi in pagliacci al servizio degli ‘europeisti’.

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