In Europa frana il mercato delle auto nuove. Stellantis ha perso quasi il 30% del mercato, Volkswagen quasi il 15%, Renault quasi il 14%. Crolla anche il mercato delle auto elettriche

Sempre meno persone acquistano auto nuove. E, soprattutto, sempre meno persone acquistano auto elettriche

Ad Agosto le vendite di auto nuove nell’Unione europea sono diminuite del 18,3%. E’ il livello più basso degli ultimi tre anni. L’Ue a causa della guerra in Ucraina e della crisi del sistema ultra-liberista e globalista è un’area che si va impoverendo. Il mercato dell’auto è crollato soprattutto in Germania, in Francia e in Italia. Segnaliamo un approfondimemento di Potere al Popolo molto interessante (qui l’articolo). Al di là delle bugie raccontate da certi mezzi di informazione, sono crollate anche le vendite di auto elettriche. Come raccontiamo nel seguito di questo articolo, le auto elettriche sono un mezzo fallimento. In un post di un canale Telegram leggiamo che “le registrazioni di auto elettriche plug-in sono diminuite del 22,3%” nei 27 Paesi che fanno parte dell’Unione europea. I dati economici raccontano meglio delle parole il crollo: “Le vendite dei tre maggiori produttori di automobili europei, Volkswagen, Stellantis e Renault – leggiamo sempre nel post del canale Telegram – sono diminuite rispettivamente del 14,8%, del 29,5% e del 13,9% rispetto all’anno precedente. Le vendite di automobili in Europa sono al di sotto dei livelli pre-COVID-19″. La foto che pubblichiamo sopra tratta da Potere al Popolo illustra in modo impeccabile la crisi dell’auto. I vertici della Volkswagen non escludono che tale tenenza potrebbe continuare nel prossimo futuro. Noi siamo ancora più pessimisti: se la guerra in Ucraina proseguirà asisteremo a un tracollo non soltanto del mercato dell’auto europeo ma di tutta l’economia dell’Unione europea.

Più per disaperazione che per convinzione gli ‘esperti’ dicono che il mercato dell’auto si riprenderà. Ma se non finirà la guerra in Ucraina, predendo atto che la Russia ha vinto, non crollerà solo il mercato dell’auto ma l’economia di tutta l’Unione europea

Il canale Telegram cita un altro dato: “Le vendite del produttore di veicoli elettrici Tesla sono diminuite del 43,2% ad Agosto, mentre quelle della cinese SAIC Motor sono diminuite del 27,5%. Il calo delle vendite di veicoli elettrici è dovuto in parte alle divergenti politiche sugli incentivi verdi nell’Ue, mentre le autorità di regolamentazione hanno imposto tariffe elevate per cercare di tenere fuori i veicoli elettrici cinesi a basso costo, aumentando potenzialmente i prezzi di acquisto. Per cercare di rilanciare il mercato, a Settembre la Germania ha concordato detrazioni fiscali fino al 40% per le aziende sulle vendite di veicoli elettrici. Tuttavia, il gruppo di attivisti Transport & Environment ha affermato che il mercato si riprenderà, prevedendo che le auto elettriche a batteria raggiungeranno una quota di mercato complessiva compresa tra il 20% e il 24% entro il 2025 nell’Ue, principalmente a causa dei prezzi di vendita più bassi”. A noi questa previsione sembra azzardata, perché presuppone la fine della guerra in Ucraina con l’Unione europea che accetta di essere stata sconfitta dalla Russia di Putin. In politica, si sa, tutto è possibile, anche che l’Unione europea si comporti come lo Stato italiano nella celebre canzone di Fabrizio De Andrè Don Rafaè: “… si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità…”. Fino a questo momento non è così, anzi ci sono Paesi del Nord Europa e del Nord Est Europa, più la Francia che vorrebbero spedire militari a sostegno dell’Ucraina. Ribadiamo: se proseguirà la guerra in Ucraina non crollerà solo il mercato dell’auto in Europa: crollerà l’economia Ue, l’euro e tutto il resto: che è l’obiettivo degli americani che vogliono la distruzione dell’Unione europea perché pensano che la Ue è in parte fatta da mercenari pronti a far diventare la Ue un centro attivo a disposizione della Cina nella guerra contro il dollaro americano.

I dazi doganali di oltre il 40% che la Ue ha posto sulle auto elettriche cinesi sono state imposte dagli USA all’Unione europea per colpire la Cina e la Germania

Ci sono mezzi di informazione che cercano di magnificare le auto elettriche: sone belle, sono comode, si risparmia, sono ecologiche e bla bla bla. Illusioni. Proviamo a illustrare come stanno le cose. La scusa della riduzione della CO2 nell’atmosfera è uno dei cavalli di battaglia dell’Unione europea: ma è un cavallo azzoppato. Per almeno quattro motivi. Primo motivo: ci dicono che l’auto elettrica non emette CO2. E’ vero: ma dovrebbe essere tutto il mondo a sostituire le auto classiche a benzina o gasolio con le elettriche; il problema è che al resto del mondo, con l’esclusione della Cina che in questo momento non sa a chi vendere le auto elettriche che produce, delle auto elettriche non gliene può fregare di meno. Morale, in questo momento l’auto elettrica è un segmento che dovrebbe servire soltanto a chi deve fare affari con le stesse auto elettriche, ovvero Cina e Germania. Ma siccome gli Stati Uniti d’America sono schierati contro la Cina e contro la Germania, i cinesi non riusciranno a vendere le proprie auto elettriche in Europa e i tedeschi non riusciranno a vendere agli europei le auto elettriche che producono in Cina. I dazi doganali di oltre il 40% sulle auto elettriche cinesi che entrano in Europa non li ha voluti l’Unione europea: sono stati gli USA a ‘convincere’ la Ue – probabilmente con le ‘buone maniere’ – a colpire le auto elettriche cinesi con i dazi doganali.

Peraltro le auto elettriche sono pericolose, perché le batterie si incendiano. Non a caso importanti case automobilistiche richiamanole vetture elettriche perché rischiose per gli automobilisti. Eccessiva la fiducia nei pannelli fotovoltaici e nelle pale eoliche dopo le sinistre esplosioni in Libano…

Secondo motivo: in tutto il mondo ogni anno si registrano incendi dolosi di milioni di ettari di boschi. Ciò provoca l’immissione nell’atmosfera di quantitativi enormi di CO2 vanificando in partenza l’eliminazione dall’atmosfera della stessa CO2 da parte della sola Unione europea con la sostituzione delle auto a benzina e gasolio con le auto elettriche. Terzo motivo: le auto elettriche sono pericolose perché le batterie si incendiano. Parlano i fatti, se è vero che in mezzo mondo si assiste ad incendi di auto elettriche con le case automobilistiche che richiamano le vetture e consigliano di parcheggiarle fuori… (qui un articolo). Quarto motivo: la diffusione delle auto elettriche presuppone la presenza di centri di ricarica veloci e, soprattutto, la presenza di energie alternative all’energia prodotta dalla combustione di idrocarburi. In questo momento non ci sono centri per ricaricare le batterie delle auto in tempi celeri e, soprattutto, le energie alternative all’energia prodotta dalla combustione di idrocarburi sono punti interrogativi. L’energia nucleare è pericolosa e l’Europa, fino ad oggi, ha scippato all’Africa l’uranio per far funzionare le stesse centrali elettriche. Ma in prospettiva ciò non avverrà più, perché l’Africa è sempre più lontana dai Paesi occidentali. Quanto all’energia solare ed eolica, ebbene, si tratta di impianti che sono accompagnati da grandi contestazioni e non è detto che le proteste si risolvano nel nulla. Peraltro, in un mondo in guerra con le nuove armi non convenzionali puntare su impianti per la produzione di energia eolica e solare è rischioso. Non dimentichiamo quello che è avvenuto in Libano poco più di un mese fa, quando cerca-persone, computer, walkie-talkie, smartphon e pannelli solari sono esplosi: con il dubbio che queste eplosioni siano state ‘pilotate’ da remoto… (qui un articolo).

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