In Abruzzo vince il centrodestra con il solito 50% di elettori che diserta le urne. L’attacco di finti Socialisti, PPE e ambientalisti a cittadini e agricoltori provocherà il rinvio delle elezioni europee di Giugno?

La sconfitta dei Socialisti in Portogallo dà la misura della crisi di questo schieramento politico in tutta Europa. Ennesima dimostrazione che in una Ue ultra-liberista e globalista non c’è spazio per i veri socialisti

Le elezioni regionali in Abruzzo sono state vinte dal centrodestra. Con molta probabilità, se Fratelli d’Italia, in Sardegna, non avesse imposto il cambio del candidato alla presidenza della Regione, il centrodestra avrebbe vinto a ‘redini basse’ anche nella seconda Isola italiana. Il ‘siluramento’ del presidente uscente del centrodestra, Christian Solinas, ha fatto perdere a questa coalizione almeno 20 mila voti: elettori che hanno disertato le urne per ripicca (si chiama disimpegno del candidato della coalizione uscente mandato a casa). Chi si occupa di politica queste cose le sa. Il centrosinistra, in Sardegna, non ha vinto, perché vincere con circa mille e 500 voti di scarto non è vincere. In Sardegna, come del resto in Abruzzo e come avviene ormai in tutta l’Italia le elezioni le vincono i cittadini che disertano le urne, che sono ormai circa il 50%. La verità è che i cittadini italiani sono nauseati di una politica fallimentare, autoreferenziale, inutile. L’Italia è ormai da tempo uno ‘spezzatino’ all’asta: un giorno i gruppi esteri si prendono questa o quell’industria, un altro giorno si prendono i cieli, un altro giorno ancora si prendono questo o quell’hotel storico, questa o quella squadra di calcio, questa o quella rete fissa. Restiste solo, più nelle chiacchiere che nella realtà, la Costituzione del 1948 già sfregiata dal Fiscal compact non ancora applicato perché i massoni dell’Unione europea dell’euro scippano già agli ignari contribuenti italiani addormentati da calcio, tennis e televisione circa 90 miliardi di euro all’anno di interessi su un debito pubblico truffaldino: e per ora si accontentano. Tra un po’ si prenderanno gli aeroporti e le coste con i ‘bandi europeisti’. Il 50 per cento circa dei cittadini italiani ha capito benissimo quello che sta succedendo e non va a votare.

In Italia vince la nausea verso la politica

Manca, oggi, una corretta analisi del non-voto. La nausea per la politica è un fatto evidente. Ma cosa c’è dietro questa nausea? In Sicilia ci sono cittadini che fanno a meno della politica. Nel 2022 abbiamo intervistato alcuni agricoltori siciliani delle aree interne che si organizzano per sfuggire agli incendi boschivi. Nel 2021 le loro aziende avevano subito danni enormi dagli incendi. Da allora in poi, per fronteggiare gli incendi estivi, si organizzano tra loro. Si mettono d’accordo per realizzare i viali parafuoco e, in generale, tutti gli apprestamenti per prevenire gli incendi. Sono attrezzati in tutto e per tutto. “Se aspettiamo che la Regione ci venga a tutelare dagli incendi stiamo freschi”, ci hanno detto. Alcuni di loro coltivano il grano duro ma non lo vendono. Nel 2022 il prezzo del grano duro era in leggero aumento. Quando gliel’abbiamo fatto presente sorridevano. “Tra due anni il prezzo del grano duro siciliano sarà di nuovo a 25 euro al quintale, perché la Sicilia sarà di nuovo invasa da grano estero con l’avallo della politica europea, nazionale e regionale. Meglio dare il grano ai nostri animali”. Hanno avuto ragione su tutta la linea, se è vero che in questo momento il grano duro siciliano si vende a 25-26 euro al quintale.

Cresce il numero delle categorie di lavoratori delusi da una politica fallimentare venduta ai massoni dell’Unione europea dell’euro

Ovviamente, questa è solo un’analisi parziale della nausea verso la politica. Che dire dei tanti giovani siciliani laureati che lasciano la nostra Isola? Due figli degli agricoltori siciliani che abbiamo intervistato due anni fa sono medici. Da tre anni lavorano in Spagna. I genitori, nel 2022, ci dicevano che in Spagna i loro figli giovani medici lavorano guadagnando molto di più di quanto guadagnerebbero in Sicilia in un ospedale pubblico o in una struttura privata. Avete dubbi sul fatto che i medici pubblici italiani esprimano un giudizio negativo sulla politica italiana? Non esiste, in Italia, una categoria più bistrattata dei medici pubblici, i peggio pagati in Europa, costretti a lavorare in reparti dove, quando va bene, manca la metà del personale previsto dalle piante organiche, mentre se va peggio mancano i due terzi del personale previsto dalle piante organiche. E che dire dei titolari delle partite IVA vessati dal Fisco? Chi oggi in Italia svolge un’attività libero professionale viene massacrato e definito evasore fiscale da uno Stato che esercita una pressione fiscale insostenibile, in moti casi per mantenere veri e propri ‘parassiti’. Che dire, ad esempio, delle ricche indennità assicurate agli ex parlamentari? Dicono: li pagano i bilanci di Camera e Senato? E la Camera e il Senato i soldi non li prendono forse dal Bilancio dello Stato? Ma a chi vogliono prendere in giro?

Nell’Unione europea non funziona soprattutto la finta sinistra che vergognosamente si fregia del titolo di “Socialista”

Non funziona la politica in quasi tutta l’Unione europea. Non funziona soprattutto la finta sinistra che vergognosamente si fregia del titolo di “Socialista”. Ben sapendo che i Socialisti europei, oggi, sono al soldo delle multinazionali e degli americani. Persino la Svezia – Paese dove la Socialdemocrazia ha fatto la storia – non è più governata da finti socialisti. Lo sputtanamento della cosiddetta ‘Sinistra’, in Europa, è pressoché totale. Cinque anni fa, alle elezioni europee, una parte dei voti dell’elettorato socialista europeo è andata agli ambientalisti: e sono arrivati i grandi affari con la Cina sulle auto elettriche e altre ‘delizie’ ecologiste: per esempio, i costosissimi quanto inutili ‘cappotti termici’ agli edifici e gli insetti a tavola in uno con il maldestrao tentativo di eliminare gli allevamenti animali. La rivolta degli agricoltori del Centro Nord Europa è soprattutto contro le politiche ‘green’, dietro le quali si nasconodo i grandi affari per i pochi. Mentre la rivolta degli agricoltori dell’Europa mediterranea è contro una Ue che li vuole eliminare per mettere pannelli fotovoltaici ovunque. Comunque la si giri, l’Unione europea vuole la fine dell’agricoltura.

Verso il rinvio delle elezioni europee di Giugno per evitare che vincano i ‘populisti’?

In cinque anni la ‘presunta’ Unione europea ha vissuto il grande imbroglio della pandemia e dei mirabolanti vaccini anti-Covid costati una barca di soldi, le auto elettriche con le batterie che esplodono e le industrie che dovrebbero produrre le stesse auto elettriche che si ritirano, gli improponibili ‘cappotti termici’, l’attacco all’agricoltura e agli allevamenti e lo schifo integrale degli insetti a tavola. Tutte politiche green targate ‘presunti’ socialisti europei, finti democristiani del PPE e ambientalisti. Logico che quando si va al voto – come in queste ore in Portogallo – vincano le destre e i ‘populisti’. Pensate veramente che ‘presunti’ Socialisti europei, i finti democristiani del PPE e gli ambientalisti ci faranno votare a Giugno per il rinnovo del Parlamento europeo? E’ chiaro che, andando al voto, vincerà il nebuloso e frastagliato universo dei partiti detti ‘populisti’. Questi troveranno una scusa per rinviare il voto almeno di un anno…

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