Il progetto ‘Magia di Sicilia’ di Leonforte per valorizzare il territorio di questo Comune dell’Ennese mettendo insieme agricoltura, cultura, turismo e tutela dell’ambiente

Il progetto è denominato Festival “Magia di Sicilia” e in parte è già iniziato e si concretizzerà nell’arco di quest’anno

Si parla tanto di valorizzazione della Sicilia, di manifestazioni che dovrebbero andare al di là delle solite programmazioni turistiche banali e spesso inutili, se non dannose per l’ambiente e per l’economia. Basti pensare all’assalto, registrato nell’ultimo decennio, alla Scala dei Turchi, il tratto di costa che si trova a due passi da Porto Empedocle e Realmonte, in provincia di Agrigento. A furia di lodare e promuovere sulla rete e sui media la magia di questo luogo, le delicate marne di Scala dei Turchi sono state calpestate da milioni di visitatori in tutte le stagioni. Una rovinosa follia che la dice lunga sul turismo di massa (qui un articolo). Peraltro, in economia, è noto, il turismo gioca un ruolo secondario. In Italia, Paese turistico per antonomasia, l’incidenza del turismo sul Prodotto Interno Lordo (PIL) è di appena il 12%. Se dovessimo calcolare il Benessere economico netto nella definizione che ne dà l’economista Paul Samuelson, ebbene, la percentuale del turismo nella produzione del PIL si abbassarebbe sensibilmente per gli effetti negativi legati all’impatto ambientale. E’ così difficile associare il turismo in Sicilia alla qualità, piuttosto che riempire ‘a come capita’ la nostra Isola di visitatori, in buona parte ‘mordi e fuggi’ o giù di lì? Una risposta a questa domanda la troviamo in un progetto di valorizzazione turistica che interessa il Comune siciliano di Leonforte, in provincia di Enna. Illustriamo, per grandi linee, questo progetto denominato Festival “Magia di Sicilia” che in parte è già iniziato ma che si concretizzerà nell’arco di quest’anno. I protagonisti di questno progetto sono Mauro Crisafulli, esperto di marketing territoriale, Danilo Catania della Sciroccolab e Basilio Varveri, titolare della Dimora degli Dei.

Attenzione a non enfatizzare troppo il turismo che può comunque risultare strategico se legato ad agricoltura, cultura e tutela dell’ambiente

Cominciamo con qualche precisazione di carattere generale. In Sicilia il turismo interessa, in massima parte, le zone costiere. Pur essendo, la nostra Isola, una regione dove a predominare sono le colline (62% del territorio), seguite dalle aree montane (24%), con le pianure che occupano il 14% del territorio, sono proprio queste ultime ad essere prese d’assalto dai turisti. Nel 2024, nella nostra Isola, le presenze turistiche hanno sfiorato i 22 milioni; ebbene, i due terzi circa di questi turisti, poco più di 16 milioni, sono arrivati da Luglio a Dicembre, con una grande concentrazione nei mesi estivi. E’ positivo che circa 8 milioni di turisti siano arrivati nei primi sei mesi dell’anno: ciò significa che la cosiddetta destagionalizzazione del turismo, in Sicilia, sta facendo passi in avanti. Tuttavia ci dobbiamo porre alcune domande. Per esempio: la nostra Isola conta circa 5 milioni di abitanti ed è già in affanno nella gestione dei rifiuti in condizioni ordinarie, se è vero che, in generale, per una somma di fattori, le discariche hanno avuto la prevalenza sui termovalorizzatori (che ancora non ci sono nonostante la buona volontà dell’attuale Governo regionale siciliano), mentre la raccolta differenziata, nelle zone dove si pratica, va in grande affanno in Estate, quando il numero di abitanti, con l’arrivo dei turisti, raddoppia e in alcune zone è quasi il triplo. E’ inutile che certi ambientalisti neghino, perché in Estate l’immondizia che si accumula nelle strade della nostra Isola è presente sia nella zone dove non decolla la raccolta differenziata dei rifiuti, sia dove si pratica la stessa raccolta differenziata.

Valorizzare un Comune di antiche tradizioni

Sappiamo di non riscuotere il plauso di chi in Sicilia vive di turismo, ma non possiamo non scrivere: 1) che il turismo è importante ma non risolutivo per il rilancio dell’economia siciliana; 2) che il turismo, spesso, fa il paio con il lavoro nero e con salari bassi; 3) che il turismo estivo, in Sicilia, provoca caos, fa aumentare fino all’inverosimile la presenza di rifiuti e depaupera il territorio. Purtroppo, il citato esempio di Scala dei Turchi non è l’unico. Si è tanto parlato dei troppi turisti a Roccaraso, in Abruzzo. Siamo sicuri che in certe zone della Sicilia non succeda la stessa cosa? Molto più interessante (e meno impattante) il progetto di valorizzazione turistica di Leonforte. Un programma che prevede spettacoli artistici, degustazioni di prodotti locali, laboratori per famiglie e mercati artigianali. E che postula una serie di interventi nel territorio: recupero del Belvedere delle Scuderie Branciforti per farne un punto panoramico d’eccellenza; valorizzazione dei vicoli storici del Quartiere Antico, creazione di percorsi naturalistici per collegare le aziende agricole e la Chiesa di Santa Croce (sopra, foto di Leonforte tratta da Wikipedia).

Attenzione a non mitizzare la ZES

Per la cronaca, Leonforte, è un Comune di quasi 12 mila e 400 abitanti che dai primi del ‘900 ad oggi ha subito un dimezzamento della popolazione. Si tratta di un fenomeno comune a quasi tutti i centri montani e alto-collinari della Sicilia. Qualche anno fa, quando alla presidenza della Regione siciliana c’era Nello Musumeci, i Sindaci di 133 Comuni montani della nostra Isola hanno presentato un progetto per sostenere le imprese che vanno a investire nelle aree montane (leggere istituzione delle Zone Franche Montane): ebbene, il disinteresse della politica siciliana è stato pressoché totale. Solo nel 2020 il Governo siciliano ha varato le ZES (Zone Economiche Speciali) in attesa del provvedimento del Governo nazionale. Che è arrivato nel Gennaio dello scorso anno con l’istituzione della ZES unica in tutto il Mezzogiorno (come si legge qui). Cosa è avvento poi non l’abbiamo capito, dal momento che in Italia ormai si finanziano opere pubbliche senza che ci siano le risorse finanziarie, come sta avvenendo in tanti casi con i ‘famigerati’ fondi del Pnrr che in buona parte, come ha più volte documentato Ciro Lomonte, sono stati utilizzati per altre finalità e, di conseguenza, non sono mai arrivati (come potete leggere qui). Se siete interessati, in questo articolo come allegati, trovate una decina di articoli dove si dimostra che i fondi del Pnrr, in buona parte, sono una presa per i fondelli. Questa precisazione è importante perché con la demenziale guerra in Ucraina una parte dei fondi per gli investimenti dell’Italia sono finiti a Kiev per sostenere la guerra dell’Occidente contro la Russia. Un’altra stupida follia dell passata amministrazione americana del Democratico Joe Boden e dell’Unione europea dell’euro. Detto questo, va sottolineato che le ZES sono arrivate in Italia con ritardo, se è vero che negli Stati Uniti esistono dalla fine degli anni ’30 del secolo passato e che in Cina vennero istituite nel 1979 da Deng Xiaoping.

Le tre eccellenze di Leonforte

Tornando a Leonforte, va precisato che questo Comune si trova sui monti Erei a circa 700 metri sul livello del mare. E’, insomma, un Comune montano che sta cercando di crearsi un futuro, pur con tutte le difficoltà dell’attuale momento storico. Il progetto prevede la promozione del territorio, provando a raggiungere un pubblico giovane e internazionale. Coinvolgendo i media, possibilmente i media non pagati dall’Unione europea che vuole distruggere l’agricoltura di Sud Italia e Sicilia. Coinvolgendo anche influencer e tour operator. Sono previsti anche corsi di formazione per guide turistiche e la creazione di reti di collaborazione tra aziende agricole, ristoranti e artigiani. A proposito di ristorazione, ricordiamo che Leonforte è un Comune a vocazione agricola dove è possibile gustare tre eccellenze della tavola: la lenticchia nera (foto sopra tratta da La Voce dell’Jonio), la pesca settembrina e la fava larga. Leonforte ha alle spalle una lunga storia ed è ricca di luoghi incantevoli in parte integri e in parte da recuperare (qui una panoramica di questa cittadina). Superfluo aggiungere che non è inquinata: cosa importante oggi.

Qui di seguito trovate una parte dell’illustrazione del progetto a cura dell’Ufficio stampa Leonforte Magica:

  1. Benefici attesi: Aumento del 30% dei flussi turistici già nel primo anno.
  2. Promozione continua del territorio
  3. nazionale, con focus sui social media per raggiungere un pubblico giovane e internazionale.
  4. Collaborazioni: Coinvolgimento di media, influencer e tour operator.
  5. Formazione e coinvolgimento della comunità
  6. Opportunità per i giovani: Corsi per guide
  7. turistiche, interpreti e operatori nel settore dell’ospitalità.
  8. Sostegno alle imprese locali: Creazione di reti di collaborazione tra aziende agricole, ristoranti e artigiani.
  9. Turismo sostenibile e ospitalità diffusa
    • Progetto a lungo termine: Recuperare immobili
  10. sfitti per creare un circuito di ospitalità diffusa, stimolando investimenti privati.
  11. Obiettivo: Raggiungere una capacità ricettiva del 50% in più nei prossimi 3 anni.
  12. Nuove opportunità economiche: Con l’aumento dei visitatori, si prevede un incremento del fatturato del 25% per le attività locali.
  13. Promozione internazionale: Leonforte diventerà una destinazione riconosciuta nel circuito del turismo culturale e sostenibile.
  14. Orgoglio comunitario: Un progetto che unisce tradizione e innovazione, valorizzando le eccellenze locali e costruendo un futuro prospero per il territorio.
  15. Leonforte, piccolo gioiello siciliano immerso tra tradizioni e bellezze naturali, si prepara a diventare il palcoscenico di un ambizioso progetto culturale: Leonforte Magica. Questa iniziativa, prevista per il 2025, punta a promuovere il turismo sostenibile e a valorizzare la ricchezza artistica, storica e paesaggistica del territorio attraverso eventi e il coinvolgimento attivo della comunità locale.
  16. Con il tema “Armonie Mediterranee”, Leonforte Magica si propone come un viaggio tra arte, cultura e natura, un’esperienza unica per riscoprire l’autenticità di un territorio ancora poco esplorato ma ricco di fascino. Il progetto vuole creare un ponte tra passato e futuro, promuovendo un turismo responsabile e consapevole e rivalutando le tradizioni locali. Il dialogo tra spazi urbani e natura è uno degli elementi centrali, con l’obiettivo di stimolare un modello di sviluppo condiviso che valorizzi sia la comunità locale che i visitatori internazionali.
  17. Il progetto si avvale della
  18. collaborazione di tre partner principali.
  19. L’Agenzia CRU, con sede a Torino, si occupa della programmazione artistica e della raccolta fondi. La Scirocco Mediterranean Creative Lab, società catanese specializzata in marketing territoriale, cura la promozione del progetto e la creazione di prodotti turistici dedicati. L’Associazione Colline d’Arte, invece, si concentra sulla promozione di eventi culturali e artistici rivolti a un pubblico internazionale, ampliando la portata del progetto.
  20. La campagna di raccolta fondi, lanciata a gennaio 2025, rappresenta il primo passo per la realizzazione di questa visione. Coinvolgendo aziende, associazioni ed enti pubblici, si punta a creare una rete coesa che possa valorizzare le risorse culturali e naturali del territorio. Aragorn Emrys Silvio jr. Molinar, Direttore Artistico del progetto, sottolinea: ”Leonforte è un luogo cke incanta con la sua autenticà e il suo spirito accogliente. Con questo progetto vogliamo far emergere tutto il suo potenxiale, creando un ponte tra passato e futuro.” Tra le principali iniziative di Leonforte Magica figurano le
  21. Il lancio ufficiale del progetto avverrà con una serie di eventi tra gennaio e febbraio 2025. Tra gli appuntamenti più attesi e gratuiti, il 1º febbraio, in Piazza IV Novembre, si terranno spettacoli di arte di strada dalle 18:30 alle 20:30, un’occasione per immergersi nell’atmosfera magica del festival e per vivere momenti di intrattenimento e condivisione.
  22. Lco”fio»ǐc si p»cpa»a a Aivc”ǐa»c il palcoscc”ico
  23. Ai “” a½bi½ioso p»ogcǐǐo c”lǐ”»alc: Lco”fio»ǐc agica.
  1. Il 2 febbraio, invece, la giornata inizierà alle 10:00 con una visita guidata gratuita intitolata ”Leonforte Magica”, a cura della Pro Loco di Leonforte. L’itinerario partirà dalla Granfonte e condurrà fino al Belvedere della Madonnina, arricchito da postazioni con performance artistiche. Questa visita guidata rappresenta la presentazione ufficiale di uno dei nuovi prodotti turistici che il progetto vuole realizzare, unendo storia, arte, natura, performance artistiche ed eccellenze gastronomiche. Nel pomeriggio, alle 17:00, presso Villa Bonsignore, si svolgerà una conferenza e un dibattito aperti alla cittadinanza, agli operatori locali e alla stampa. Durante l’evento verrà presentato ufficialmente il progetto, insieme alle possibilità di partenariato e adesione, e sarà illustrata la campagna di raccolta fondi.
  2. La giornata si concluderà con una degustazione di prodotti locali, offrendo un ulteriore momento di condivisione.
  3. Leonforte Magica rappresenta molto più di un festival: è un’opportunità per valorizzare un territorio straordinario e creare nuove prospettive di sviluppo sostenibile.
  4. Tutti possono contribuire al progetto, sia come sostenitori privati che come partner istituzionali o volontari. Per maggiori informazioni, è possibile contattare l’Agenzia CRU via email (agenziacru@gmail.com) o telefono (+39 327 7678054), oppure seguire gli aggiornamenti sui canali social ufficiali.
  5. Leonforte Magica è un’esperienza che unisce tradizione, innovazione e sostenibilità, offrendo a tutti l’opportunità di riscoprire un’autentica Sicilia dove ogni angolo racconta una storia di magia.
L’attacco dell’Unione europea al grano duro di Sud Italia e Sicilia da sostituire con i pannelli fotovoltaici

Che dire, in conclusione? Che a nostro modesto avviso, questa è la via che le aree interne della Sicilia debbono seguire per coniugare tutela dell’ambiente, agricoltura, attività culturali e turismo. Da decenni, in Sicilia (e non soltanto in Sicilia), si parla di valorizzare le aree interne: se ne parla e basta. Non solo. A causa delle fallimentari politiche agricole dell’Unione europea la situazione è notevolmente peggiorata. Basti pensare al grano estero che entra in Europa grazie alla modifica dei Regolamenti comunitari che hanno innalzato i limiti di glifosato e di micotossine DON presenti nel grano per favorire i grani esteri (a cominciare dai grani canadesi) e per fare fallire i produttori di grano duro del Sud e della Sicilia, costringendoli, di fatto, ad affittare o vendere i terreni a seminativi per impiantarvi pannelli fotovoltaici. Poiché nell’entroterra siciliano, in molti casi, non esiste un’alternativa al grano, il progetto del Comune di Leonforte potrebbe risultare una valida ‘medicina’ ai danni provocati dal sostanziale disinteresse della Regione siciliana, dai danni provocati dai Governi nazionali della cosiddetta Seconda Repubblica e dal ‘banditismo’ dell’Unione europea. Ricordiamo che dal 1992 ad oggi, tutti i Governi nazionali hanno massacrato il Sud e la Sicilia, con riferimento ai Governi di centrodestra e di centrosinistra, compresi i Governi nazionali con Ministri del Movimento 5 Stelle, che hanno penalizzato l’agricoltura del Sud e della Sicilia (come potete leggere qui). Noi non crediamo alla ZES: crediamo, invece, a un progetto ‘dal basso’, magari, nel caso del progetto del Comune di Leonforte, legato al GAL della provincia di Enna Rocca di Cerere.

Foto della fontana barocca di Granfonte a Leonforte, tratta da Freepik

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