Il Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras) e il Corpo Forestale della Regione siciliana hanno sequestrato tre tonnellate di prodotti ortofrutticoli a Caltanissetta

Sono state riscontrate irregolarità su tracciabilità e violazione delle leggi sull’etichettatura

Un comunicato della Regione siciliana in materia di tracciabilità (e quindi di sicurezza) dei prodotti agricoli arrivati da chissà dove suscita perplessità. Leggiamo il comunicato: “Oltre tre tonnellate di merce sequestrata e multe per 7.500 euro. È il risultato dei controlli eseguiti al mercato ortofrutticolo di Caltanissetta da parte del Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras) del Corpo Forestale della Regione siciliana. Le verifiche hanno permesso di riscontrare numerose irregolarità nel rispetto della normativa europea sulla tracciabilità delle merci e, in un caso, anche la violazione delle regole riguardanti l’etichettatura. Da qui l’esecuzione di tre sequestri amministrativi che hanno riguardato le tre tonnellate di prodotti ortofrutticoli, tra cui 1.200 chili di loti e 590 di limoni. La merce, essendo facilmente deperibile, è stata destinata alla parrocchia Santa Croce di padre Pietro Riggi, a Caltanissetta, che gestisce una mensa per i poveri, e ad altri enti caritatevoli”.

I prodotti sono stati donati in beneficianza. Non sarebbe il caso di rendere noti i risultati delle analisi sulla salubrità di tali prodotti e, se è possibile, i luoghi di provenienza?

Così, per capire: la tracciabilità non è una mera cosa in sé, anche se così sembra intenderla la solita Unione europea. La tracciabilità, oltre a informare i cittadini da dove arrivano i prodotti agricoli – da luoghi di produzione agricola italiani o esteri – dovrebbe informare i cittadini anche sulla salubrità dei prodotti agricoli. Considerato che le tre tonnellate di prodotti ortofrutticoli sono stati destinati a una parrocchia di Caltanissetta diamo per scontato che i controlli sono stati eseguiti e che i prodotti gricoli in questione non presentino problemi legati alla presenza di sostanze inquinanti. Considerata la rilevanza della notizia, il Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras) e il Corpo Forestale della Regione siciliana dovrebbero rendere noti i risultati dei controlli sulla salubrità dei prodotti agricoli sequestrati e, se è possibile, da dove sono arrivati questi prodotti agricoli. Non ci sembrano notizie di importanza secondaria, considerato che ci sono Paesi extra europei che utilizzano pesticidi che in Europa sono banditi da decenni. Non ci vengano a raccontare che hanno sequestrato queste tre tonnellate di ortofrutta perché manca la tracciabilità, perché è sempre possibile effettuare indagini per chiarire questo punto, che non ci sembra secondario.

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