Il Governo nazionale di Giorgia Meloni ‘amico’ della Sicilia impugna la legge voluta dal Governo siciliano ‘amico’ di Renato Schifani. La spiegazione di Ciro Lomonte (Siciliani Liberi)

Roma contesta alla Sicilia l’aumento delle giornate lavorative agli operai forestali, il papocchio sul CEFPAS, i fondi per la Fondazione Belìce, il bonus per i medici in servizio nelle strutture in carenza di organico, i fondi per la ricapitalizzazione dell’Airgest, i fondi per l’Oasi di Troina

Il segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte (foto sopra), punta i riflettori sulla legge regionale impugnata dal Governo nazionale. Si tratta del cosiddetto “Collegato”, un provvedimento collegato alla manovra economica e finanziaria 2024 della Sicilia. “Siciliani Liberi – scrive Lomonte sulla propria pagina Facebook – ha detto, scritto e spiegato a più riprese che i Bilanci comunali e regionali sono ormai inutili pezzi di carta privi di qualsiasi concreta utilità in quanto alla voce Entrate contengono numeri fatti di stime che i tecnici delle ragionerie regionali e comunali approntano giusto per ‘chiudere il bilancio’. Puntuale, Roma ha ignorato il Bilancio di previsione della Regione siciliana per il 2024. Ma ha cassato ferocemente le spese che i deputati regionali di maggioranza e opposizione avevano inserito nella nuova Tabella 40 denonominata ‘Collegato’. Come se i tecnici del Tesoro non fossero in grado di leggere. Ecco le spese cassate dal ‘governo amico’ (il riferimento è al Governo nazionale di Giorgia Meloni ndr) di quello siciliano presieduto dall’ex Presidente del Senato, Renato Schifani: aumento delle giornate per i forestali a contratto da 78 a 101 giornate annue. Nessuna trasformazione del CEFPAS (Centro per la Formazione Permanente e l’Aggiornamento del personale del Servizio Sanitario della Regione Siciliana) in ente sanitario. Niente ‘Fondazione del Belìce’. Addio ai 10 milioni di euro per un singolo bonus di 18mila euro ai medici in servizio nelle strutture con carenze di organico. Addio ai 4,2 milioni con cui ricapitalizzazione Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Birgi. Addio ai 3 milioni per l’Oasi di Troina. Niente scatti di carriera per i familiari di vittime di mafia assunti dalla Regione”.

Roma non intende dare un centesimo né alla Regione né ai Comuni della nostra Isola oltre a quelli con cui garantisce il pagamento degli stipendi

“Insomma – scrive sempre Lomonte – esattamente come spiegato a più riprese da Siciliani Liberi, i tecnici del Tesoro che ormai da anni governano l’Italia hanno cassato ogni singola voce di spesa deliberata in autonomia dal Parlamento regionale. Di fatto, né il Parlamento né il Governo della Sicilia – ormai privi della possibilità di decidere anche piccole spese come quelle cassate da Roma – sono ormai ridotti ad un semplice ruolo di rappresentanza buono per presenziare ai convegni e dare qualche intervista alla stampa locale. Quali sono infatti le motivazioni con cui il ‘governo amico”‘ ha cassato tutte le spese del ‘governo/Parlamento amico’? Quelle che, non avendo copertura insistono, tutte sui trasferimenti dal Tesoro alla Regione”. Roma non intende dare un centesimo né alla Regione né ai Comuni della nostra Isola oltre a quelli con cui garantisce il pagamento degli stipendi. Così la legge della Regione siciliana n. 1 del 16/01/2024, Legge di stabilità regionale 2024-2026 viene impugnata dal Governo nazionale “in quanto le norme di spesa nascoste dai ‘furbi’ deputati regionali nel succitato Collegato’ violano gli articoli 97 (sull’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico) e 117 (sulle competenze di Stato e Regioni) della Costituzione. Nulla interessa al Governo del resto della legge della Regione siciliana n. 2 del 16/01/2024, recante ‘Bilancio di previsione della Regione Siciliana per il triennio 2024-2026’. Ma vengono impugnate e cancellati i trenta articoli del cosiddetto Collegato’”.

Negati alla Sicilia anche i fondi per le alluvioni del 2022 e del 2023

“Siamo ormai a metà Marzo – prosegue il Segretario politico di Siciliani Liberi -. Nessuno parla più del Pnrr. I governi regionali e cittadini sono inermi: in cassa non c’è un centesimo per fare nulla. Basta aprire il sito di un qualsiasi giornale online per trovarvi solo un po’ di cronaca nera e la ‘notizia’ di qualche convegno o della firma di qualche inutile ‘protocollo d’intesa’. Null’altro. Non un’inaugurazione, nessun avvio di lavori, nessuna attività di manutenzione. Nulla. Mentre il ‘governo amico’ – esso stesso alla bancarotta – nega alla Sicilia persino qualche milione di contributi per le alluvioni del 2022 e del 2023 che il Ministro – naturalmente siciliano, naturalmente ex Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci – giustifica rimproverando la Regione siciliana di avere presentato ‘documenti incompleti’. Presentati dai medesimi dirigenti nominati dal buon Musumeci e confermati nel ruolo da Schifani. Se non fosse grave, ci sarebbe solo da ridere. Siciliani Liberi – conclude Lomonte – non è però una forza politica demagogica. Ma una forza politica costruttiva e orientata allo sviluppo integrale dell’uomo che evidenzia i problemi al solo fine di risolverli, compiutamente”.

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