Il Governo di Giorgia Meloni riposiziona l’Italia nei rapporti con la Cina e sigla con Xi Jinping nuovi accordi economici di partenariato che forse sono più importanti della Via della Seta

Il messaggio politico lanciato dal capo del Governo del nostro Paese è chiarissimo: la strada che unisce Italia e Cina “non è stata mai chiusa”

Il viaggio di Giorgia Meloni in Cina è un importante successo politico e diplomatico dell’attuale Governo italiano. Il completamento di un percorso iniziato nel 2022 e culminato, in queste ore, con un accordo che, per certi versi, è più impontante della cosiddetta Via della Seta. Vanno lette attentamente le parole che la Presidente del Consiglio ha pronunciato all’inaugurazione della mostra “Viaggio di Conoscenze: ‘Il Milione’ di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente” presso il China World Art Museum di Pechino. Parole che riprendiamo dalla pagina Facebook Una finestra aperta: “Marco Polo ha aperto una strada che, da allora, non si è mai più interrotta e che non è stata mai chiusa. Strada lungo la quale sono transitate, per secoli, quelle relazioni economiche, scientifiche e culturali che costituiscono oggi le fondamenta dei profondi legami tra le nostre Nazioni, tra l’Italia e la Cina”. Il messaggio politico è chiaro, per chi lo vuole capire, e si condensa nel passaggio nel quale si parla di una strada, che collega Cina e Italia, “che, da allora, non si è mai più interrotta e che non è stata mai chiusa”. Il dialogo tra il nostro Paese e la cina non si è mai interrotto, nemmeno quando le circostanze di fatto hanno determinato non la chiusura dei rapporti ma una ridefinizione dei rapporti.

Di fatto, l’Italia prende le distanze dalla Commissione europea di Ursula von der Leyen

Nel post di Una Finestra aperta si citano incontri bilaterali andati in scena negli ultimi anni, “tra i quali c’erano sia l’incontro bilaterale tra Giorgia Meloni e Xi Jinping nel Novembre 2022 a Bali e il colloquio bilaterale tra i premier dei due Paesi al margine del G20 di Nuova Dehli nel 2023″. Un dialogo proficuo che non si è mai interrotto e che ha portato all’incontro di queste ore tra il capo del Governo italiano e il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping. Piaccia o no ma, lo ribadiamo, quello della premier Meloni è un grande successo politico e diplomatico. Certo, non poteva non invitare la Cina a non appoggiare la Russia nella guerra in Ucraina. Ma è, più che altro, un dovere d’ufficio: la Meloni è troppo intelligente per non sapere che la Russia ha già vinto la guerra in Ucraina contro un Occidente sbrindellato che risente della crisi del Partito Democrati americano ormai allo sbando. L’invito al presidente Xi Jinping a non sostenere la Russia è retorica di circostanza. Di fatto, alla luce della confusione che caretterizza lo scenario politico negli Stati Uniti, la Meloni, pur mantenendo l’Italia nell’Alleanza Atlantica, riposiziona il nostro Paese nei rapporti con la Cina e, per conseguenza logica, con la Russia. Il sì del Governo Conte alla Via della Seta era fumoso e tutto da ‘disegnare’. L’accordo siglato dal Governo Meloni – “Piano d’Azione sul rafforzamento del Partenariato Strategico Globale tra la Repubblica Popolare cinese e la Repubblica Italiana 2024-2027″ – è molto più concreto. Di fatto, è anche una presa di distanza dall’attuale Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen, che ha iniziato ad erodere i fondi russi custoditi in Belgio per finanziare l’Ucraina. le condizioni finanziarie dell’Italia sono pessime. Trovare una ‘sponda’ con la Cina è una mossa abile. Si sa, le vie della finanza globale sono infinite…

Foto tratta da Governo.it

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