Il figliuol prodigo: il figlio non riconosceva il Padre ritenendolo fuori legge, perciò si rifiutò di entrare nell’intimità, dove ormai il fratello morto era risuscitato

di Frate Domenico Spatola

Commento un un celebre passo del Vangelo di Luca 15, 11-32

Gesù voleva salvare il “giusto” fariseo, attraverso l’amore per il “fratello” peccatore. A Dio interessava “la misericordia”, più che la giustizia della Legge. Egli è “padre/madre” dei due figli, che non si accettano da fratelli. Il “padre prodigo d’amore” di figli che non si amano, perché non lo conoscono. Così il minore dei due pretese l’eredità, per scialacquarla lontano. Lo fece spudoratamente fino alla totale depravazione. Dall’abisso in cui era sprofondato, la risalita. Tornò nella casa per cervarvi un padrone che lo trattasse da servo, ma incontrò il Padre che gli restituì dignità da figlio. L’altro figlio, lontano, non accettò il reintegro del fratello. Non riconosceva il Padre, ritenendolo fuori legge, perciò si rifiutò di entrare nella intimità, dove ormai il fratello morto era risuscitato.

Foto tratta da Non di Solo Pane

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