Il dubbio orwelliano: i fondi del Pnrr non esistono più e quella convocata dal presidente Schifani con assessori e dirigenti generali non è altro che una commedia pre-goldoniana?

Da circa due anni Ciro Lomonte dice che i fondi del Pnrr non esistono più. Su questo blog, se andate nella sezione ECONOMIA E FINANZA troverete decine e decine di articoli su tale argomento

Leggiamo sui mezzi d’informazione di una riunione convocata dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, per fare il punto della situazione sulla spesa dei fondi del Pnrr nella nostra Isola. Chi legge The Hour Sicilia sa che, da quando siamo in rete (meno di due anni) pubblichiamo con regolarità gli interventi di Ciro Lomonte, esponente di Siciliani Liberi, che sostiene che i fondi del Pnrr non esistono più. Forse sono arrivate le prime due rate, le altre o sono soldi presi da chissà dove (in alcuni casi con l’emissione di titoli di Stato sottoscritti dai ‘coraggiosi’, che in questo caso non sono quelli della guerra in Ucraina & dintorni ma coloro i quali, per l’appunto, sottoscrivono questi ottimisticamente questi titoli), o non ci sono affatto. Se andate sul sito di The Hour Sicilia (https://www.thehour.info/), nella sezione ECONOMIA E FINANZA troverete decine e decine di articoli nei quali si racconta che tantoi Comuni e, ingenerale, tante pubbliche amministrazioni hanno iniziato lavri pubblici anticipando i soldi del Pnrr e sono rkmasti fregati, perché i soldi non sono mai arrivati. Però tutte le amministrazioni pubbliche italiane non possono raccontare la verità, perché l’Unione europea va protetta, difesa, tutelata: insomma non bisogna raccontare la verità, non bisogna raccontare che l’Ue ha utilizzato i fondi del Pnrr per altre finalità. Lomonte è addirittura convinto che anche le risoprse del Fondo di svipullo e coesione Fsc) in buona parte con ci sono più.

Bla bla bla

E allora? E allora dobbiamo mettere nel conto l’ipotesi che quella annunciata dal presidente Schifani, ovvero una riunione con assessori e dirigenti generali della Regione per fare il punto della situazione sullo stato della spesa dei fondi del Pnrr nella nostra Isola, non sarà altro che una recita pre-goldoniana. Ognuno di questi soggetti reciterà un canovaccio. Il presidente Schifani dirà che così non si può continuare, che assessori e dirigenti generali si dovranno dare una mossa, che se ciò non avverrà verranno adottati provvedimenti e bla bla bla. I dodici assessori regionali annunceranno che si impegneranno allo spasimo e la stessa cosa faranno i dirigenti generali e bla bla bla. Le opposizioni – anche per loro c’è un canovaccio – chiederanno una seduta straordinaria in Assemblea regionale siciliana, diranno che così non può continuare, annunceranno richieste di dimissioni a bla bla bla. Ma vediamo cosa scrive oggi Lomonte:

Il Commissario europeo Raffaele Fitto ha letto George Orwell e ne è rimasto affascinato?

“Nulla può trasferire la Regione, dove il presidente ha convocato tutti gli assessori e i 15 dirigenti dei dipartimenti regionali: vuol sapere e capire perché del presunto Pnrr non è stato speso praticamente nulla (https://www.blogsicilia.it/…/spesa-pnrr…/1119089/). Se avesse letto e preso debitamente in considerazione le analisi di Siciliani Liberi – scrive Lomonte – lo saprebbe da due anni: i soldi del Pnrr non esistono. Dunque, non possono essere spesi. I dirigenti regionali e gli assessori non c’entrano: se potessero, li spenderebbero immediatamente. È sulla spesa pubblica che si basa il consenso, che è lo scopo dell’attività amministrativa e politica degli assessori e dei deputati regionali. Ma i soldi, non arrivano più. Il commissario Fitto (Raffaele Fitto, Commissario europeo designato dal Governo di Giorgia Meloni ndr) può condurre in Sicilia tutte le visite che vuole: non ha in cassa a Bruxelles nulla da poter trasferire alle Regioni italiane”. Sembra un romanzo di George Orwell, invece è la realtà. Il post di Lomonte è interessante e lo riprendiamo per esteso: “Siciliani Liberi ha spiegato come da oltre un anno Bruxelles non trasferisce nulla né a Roma né alle Regioni: e come quindi tutti i Bilanci regionali previsionali per il 2025, e di conseguenza quelli dei Comuni, siano inutili libri dei sogni. Avevamo pacatamente messo in guardia l’assessore regionale all’Economia e tutte le forze politiche che si erano affrettate ad approvare la legge finanziaria regionale che i soldi di previsti dalla stessa legge non sarebbero mai arrivati. E di prepararsi a varare misure eccezionali per contenere gli effetti dall’insolvenza generalizzata di Comuni e Regione. Siamo all fine di Marzo e puntuali i fatti confermano la correttezza della posizione politica di Siciliani Liberi”.

Non è che alla fine della recita lasceranno il Comune di Lipari nei ‘casini’?

L’esponente di Sicilani Liberi si occupa del Comune di Lipari: “Il Comune di Lipari – scrive citando un testata regionale – è debitore nei confronti della Rti Sopes-Di Vincenzo srl, gestore dell’impianto di dissalazione situato nel rione Canneto, di proprietà regionale, di oltre 741mila euro relativi al mancato pagamento dell’acqua dissalata prodotta e distribuita nella rete comunale per il periodo che va dal quarto trimestre 2023 al terzo trimestre 2024 e alla copertura finanziaria delle somme necessarie per il quarto trimestre 2024. In altre parole, il Comune non paga da oltre un anno l’impresa che gestisce il dissalatore di Lipari per l’acqua ricevuta usata dai tanti uffici e dalle scuole comunali regolarmente fatturata dal gestore dell’impianto, di proprietà regionale, follemente dato in gestione ai privati in accordo alle folli regole comunitarie. E così, al gestore Regione e uffici dello Stato hanno imposto di continuare la fornitura d’acqua per ovvie ragioni di salute pubblica. Mentre la Regione siciliana ha nominato un commissario ad acta con il compito di trovare i soldi e pagare l’impresa (https://livesicilia.it/il-comune-di-lipari-non-paga…/). Il Comune non paga perché, semplicemente, non ha i soldi. E i pochi consiglieri comunali del piccolo Comune si guardano bene dall’approvare un Bilancio previsionale in stile Comune di Catania o di Palermo – con le fantasiose poste come centinaia di milioni di presunti introiti per multe inseriti alla voce ‘Entrate’ – ben sapendo che poi in caso di falso in bilancio ne risponderebbero individualmemte di fronte le autorità di controllo (https://www.giornaledilipari.it/lipari-nominato-un…/….)”.

Recita un vecchio proverbio siciliano: “Un’avennu, un putennu, un pagannu“.

Amare le concusioni di Lomonte: “Questa situazione non cambierà: a nulla serviranno i continui aumenti delle addizionali Irpef comunali. La situazione è già oltre il punto di rottura. Non pagate, le aziende appaltatrici come quella del dissalatore di Lipari o quelle del trasporto navale, prima ridurranno e poi cesseranno di erogare i loro servizi. Il gestore del dissalatore di Lipari, ad esempio, ha ridotto i giorni di funzionamento del dissalatore. Le forze politiche italiane che stanno ignorando il dissesto finanziario europeo e statale verranno tutte sostituite: nessuna di esse è stata capace di fare nulla che non fosse far crescere il debito pubblico al ritmo di 120 miliardi all’anno. La nuova classe dirigente che emergerà dovrà, letteralmente, ricostruire tanto la Sicilia che l’Italia”.

Sopra, foto di Palazzo d’Orleans, sede del Governo siciliano, tratta da Wikipedia

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