Il crollo dei consumi di energia in Germania specchio della crisi economica di questo Paese. Il Nord Italia si vuole salvare con le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici che stanno distruggendo l’agricoltura di Sud e Sicilia

La verità è che i tedeschi, bravissimi in filosofia, musica e archeologia, in materia economica fanno sorridere: sono dei dilettanti allo sbaraglio. Sono bravi solo nel ‘rapinare’ alcuni dei Paesi che sono finiti nella trappola dell’euro: Italia e Grecia in testa

Sul canale Telegram che noi consideriamo una preziosa fonte di informazioni su politica, economia e altro ancora c’è un grafico (che potete vedere sopra) che vale più di milioni di parole. Argomento: l’energia. Si possono osservare i consumi di energia di cinque Paesi negli ultimi quindici anni, dal 2010 ad oggi (2010 compreso). Vi invitiamo ad osservare l’andamento dei consumi energetici della Germania: dal 2010 al 2018 tra alti e bassi sono aumentati. Nel 2019 inizia la fase calante che è precedente allo scoppio della guerra in Ucraina che, è noto, inizia a fine Febbraio 2022. Che succede in Germania dal 2018 al 2022, prima dello scoppio della guerra in Ucraina? Succede che i consumi energetici tornano al livello del 2010. Perché? In parte perché c’è la pandemia, in arte perché la Germania ha investito una barca di soldi nell’energia eolica, riducendo, contemporaneamente, le fonti energetiche tradizionali. Un mega-investimento disastroso (che, per inciso, hanno pagato i cittadini della Grecia ‘alleggeriti’ dalle banche tedesche), perché i ‘geni’ teutonici non hanno calcolato bene la ventosità, che risulta molto inferiore al previsto. Risultato: pur importando energia nucleare dalla Francia e gas dalla Russia sono costretti a ridurre i consumi di energia.

La Germania ha abbracciato il credo ultra-liberista e globalista pensando di poter esportare i propri prodotti all’infinito in un mondo finito. Una balordaggine che è stata imposta a tutta l’Unione europea

A fine Febbraio 2022, come già ricordato, esplode la guerra in Ucraina. Come potete vedere, un anno dopo i consumi di energia della Germania sono in netto calo. Nel Gennaio del 2024 i consumi di energia tedeschi subiscono un tonfo. Un picco negativo dovuto alla mancanza di gas russo e all’economia tedesca che perde colpi. I consumi energetici riprendono vigore fino a metà Giugno-Luglio, anche se si mantengono molto al di sotto della media degli anni precedenti. Ad Agosto di quest’anno i consumi di energia della Germania tornano a calare in modo vertiginoso e raggiungono quelli italiani. Per la cronaca, l’Italia è un Paese con l’economia che procede al passo del gambero: va indietro invece che avanti, al di là delle bugie e delle stupidaggini raccontate dalla politica e dalla televisione. I bassi consumi energetici della Germania sono legati alla crisi economica di questo Paese, che non riesce più a vendere i propri prodotti all’estero. I tedeschi sono forse il caso più macroscopico, nel mondo, di dabbenaggine economica. Hanno abbracciato il credo ultra-liberista e globalista pensando di poter esportare i propri prodotti all’infinito in un mondo finito. Una balordaggine. Ora pagano il prezzo della crisi del globalismo e della guerra in Ucraina.

Anche la Francia oggi, sotto il profilo economico, è alla frutta. Tra meno di due anni questo Paese non avrà più né l’uranio a prezzi stracciati dall’Africa, né i soldi che fino ad oggi ha scippato ai Paesi africani che si vanno affrancando dalla dominazione francese

Senza la Francia che esporta nucleare, sarebbero al buio da un pezzo“, leggiamo nel canale Telegram. E’ vero, senza l’energia nucleare francese e senza il gas russo la Germania sarebbe per metà al buio e per metà a carbone, alla faccia del Green Deal dei Verdi tedeschi! C’è un elemento che aggiungiamo noi: fino ad oggi la Francia ha mandato avanti le proprie centrali nucleari grazie all’uranio che ha preso a prezzi stracciati, se non gratis, dall’Africa. Ma quelle che sono state, da quando è nato il colonialismo, le colonie francesi in Africa, piano piano si vanno ribellando. Tra due anni e forse meno la Francia non avrà più l’uranio dall’Africa, se è vero che le ex colonie francesi africane stanno buttando fuori dal Continente africano i francesi. La Francia, per la cronaca, ha un debito pubblico pari a 3 mila e 300 miliardi di euro, circa 300 milioni di euro in più dell’Italia. Certo, a differenza dell’Italia, la Francia non ha una classe politica che ha svenduto il proprio Paese all’Unione europea dell’euro e i propri asset ai ‘Fondi’. Però anche l’economia francese è in decrescita: e questo rende problematica la gestione di un debito pubblico così elevato. Per concludere, la situazione economia di Germania e Francia è destinata a peggiorare nel breve periodo. Non soltanto perché si vendono sempre meno automobili tedesche e francesi, ma perché è ormai entrato in crisi tutto il settore manifatturiero, perché, lo ribadiamo, manca la domanda di beni. Anche l’improbabile fine della guerra in Ucraina non migliorerà lo scenario, perché l’Europa è destinata a ‘rimangiarsi’ le proprie produzioni. Il nuovo presidente americano, Donald Trump, ha già annunciato dazi doganali non come scelta politica ma come unico antidoto all’enorme deficit federale USA. Anche la Cina sta riducendo le importazioni, promuovendo i consumi interni. L’Unione europea, non sapendo più a chi venedere i propri prodotti, con in testa Germania e Francia, si sta avvitando su se stessa. E’ per questo che la presidente della Commissione euriopea, la tedesca Ursula von der Leyen, sta cercando di far approvare di corsa la gran porcata del Mercosur, il trattato commerciale tra Ue da una parte e Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay dall’altra parte, per consentore alla Germania di vendere le proprie auto in questi Paesi del Sudamerica, sacrificando gli agricoltori europei (qui un articolo). Ci riuscirà? No, perché se il presidente Macron non bloccherà il Mercosur gli agricoltori francesi scateneranno un ‘gran bordello’.

Il sistema economico del Nord Italia fino ad oggi è andato avanti in buona parte con l’energia nucleare francese. Se i cittadini di Sud e Sicilia si ribelleranno e si opporranno alla proliferazione di pale eoliche e di pannelli fotovoltaici, i nostri amici del Nord Italia resteranno con il culo a terra

Quanto all’Italia, la crisi economica si commenta da sé, al di là delle bugie messe in giro su crescita dell’occupazione e bla bla bla da Governo e televisione. Vediamo perché il Nord Italia ha voluto l’Autonomia differenziata: come la Germania, anche il Nord Italia dipende in larga parte dall’energia nucleare francese, che sarà sempre meno disponibile e costerà sempre di più. La speranza del Nord Italia, non di mantenere ma di ridurre al minimo la crisi del proprio sistema produttivo, è legata a due fattori: ai 70-80 miliardi di euro all’anno di fondi che scipperà al Sud e alla Sicilia con la citata Autonomia differenziata e alla minchionaggine del Sud Italia che, distruggendo la propria agricoltura e il proprio paesaggio, dovrà fornire al Nord Italia l’energia prodotta con pannelli fotovoltaici e pale eoliche. Se il popolo meridionale, invece di farsi ‘drogare’ dalla televisione, dal calcio e dal tennis si dovesse finalmente ribellare – come sta avvenendo in minima parte in Sardegna – i nostri amici del Nord Italia, tra due anni, si potrebbero attaccare al tram nonostante il vergognoso scippo dell’Autonomia differenziata. La verità è che gli attuali governanti del Sud Italia, lungi dal difendere gli interessi dei propri territori, stanno difendendo gli interessi del Nord talia con i voti dei meridionali. Il dubbio è che i meridionali di oggi, a furia di votare i partiti politici nazionali, siano diventati gli ‘ascari’ di se stessi: insomma una forma di sindrome di Stoccolma politica…

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