Il cessate il fuoco in Ucraina è un grande pasticcio. 30 giorni di tregua con gli americani pronti a ripristinare gli aiuti all’Ucraina? Follia. I russi non sono stupidi. Le mani dell’Ue sul risparmio privato degli europei?

Se si vuole lavorare non solo per fermare le armi ma per una pace, che sarà comunque problematica, la prima cosa da fare è il blocco degli aiuti economici e militari all’Ucraina. Bisogna rassicurare i russi che la tregua non servirà per armare e rafforzare i suoi nemici

Ieri sera abbiamo ripreso una dichiarazione del Ministro degli Esteri della Federazione Russa,  Sergej Lavrov: “L’Ucraina non è pronta per i negoziati”. Stamattina aggiungiamo un’altra sua dichiarazione: “Ciò che è importante per noi non è un cessate il fuoco che permetta all’Ucraina di armarsi ancora e ancora contro il nostro Paese, ma una pace sostenibile a lungo termine basata sull’eliminazione delle cause profonde del conflitto“. Insomma, la Russia, giustamente, teme che i 30 giorni di cessate il fuoco consentano non tanto agli ucraini quanto ai mercenari occidentali di rafforzarsi per tornare ad attaccare il Paese di Putin. Questa tesi è avallata dai titoli che si leggono nei giornali occidentali da ieri sera: pronta l’intesa per un mese di tregua e, contemporaneamente, la notizia che gli americani sono pronti a ripristinare gli aiuti all’Ucraina. Va da sé che solo un cretino potrebbe accettare un cessate il fuoco mentre il proprio nemico si riarma e si rafforza. Ebbene, a noi i russi non sembrano stupidi: se le condizioni sono queste, i rappresentanti del presidente americano Donald Trump e del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelen’skyj, ieri, in Arabia Saudita, hanno solo perso tempo. Certo, le condizioni per il cessate il fuoco, lasciando l’Ucraina senza aiuti economici e militari americani e occidentali è penalizzante per gli ucraini, per gli USA e, in generale, per l’Occidente. Ma i russi hanno praticamente vinto la guerra contro l’Ucraina, contro i Democratici americani e contro l’Unione europea: e questo non è un elemento che può essere ignorato: anzi. E’ la legge della guerra: dura legge ma legge.

Gioco della parti tra americani e russi che si vogliono sbarazzare di un’Unione europea di dilettanti allo sbaraglio? Sulla rete una notizia folle: l’eventuale uso del risparmio privato dei cittadini europei per raggranellare gli oltre 800 miliardi di euro per armare l’Europa (o quasi)

Non sappiamo se quello in atto sia un gioco della parti di americanoi e russi per dare spago alla ‘genia’ della politica dell’Unione europea, Ursula von der Leyen, che vorrebbe acciuffare 850 miliardi di euro non per armare l’Europa ma per sostenere le traballanti economie di Germania e Francia. Non è da escludere che Putin e Trump, sotto sotto, perseguano questo obiettivo per accelerare la fine dell’Unione europea, dove l’imbroglio degli 850 miliardi di euro sta scatenando un ‘bordello’. Sulla rete, ad esempio, si legge che questi soldi potrebbero essere trovati senza fare nuovo debito e senza tagli alla sanità e alla scuola. Come? Semplice: rastrellando il risparmio privato dei cittadini europei. Solo in Italia, per citare un esempio, il risparmio privato ammonta a oltre 5 mila miliardi di euro. Poi ci sarebbe il risparmio privato dei cittadini tedeschi, il risparmio privato dei cittadini francesi, il risparmio privato dei cittadini olandesi, il risparmio privato dei cittadini belgi, il risparmio privato dei cittadini spagnoli, il risparmio privato dei cittadini polacchi e magari il risparmio privato dei cittadini rumeni così imparano a votare i candidati ‘europeisti’ e via continuando. Considerato che l’Unione europea è composta da 27 disgraziati Paesi che hanno deciso di ‘auto-incaprettarsi’ entrando in questa falimentare congrega massonica, beh, 850 miliardi di euro per foraggiare le economie di Francia e Germania si potrebbero trovare. Ovviamente, questa mossa scatenerebbe non un ‘bordello’ ma una pluralità di ‘bordelli’: che è quello che si augurano Trump e Putin…

Foto tratta da Avvenire

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *