Il black-out in Spagna e Portogallo ci dice che il sistema globalista è fragile e fallimentare e che bancomat e carte di credito non danno sicurezza. Anche un messaggio alla Ue guerrafondaia?

I fatti di ieri ci consegnano un grande insegnamento: chi non ha denaro contante, in caso di un black-out di due tre giorni, è fregato

“Un raro fenomeno atmosferico”. Così, ieri dicevano i governanti di Spagna e Portogallo dopo il primo, grande black-out che ha fermato la vita di due Paesi e di alcune aree della Francia meridionale. Blocco per fortuna parziale dei trasporti aerei. Blocco dei treni. Blocco dei semafori e, di conseguenza, blocco delle strade, rimaste senza illuminazione ieri sera. “Non mettetevi alla guida, rimanete in casa”, avvertivano le autorità, non si capisce come, dal momento che mancava l’energia elettrica. Forse con l’ausilio di generatori. Ed è grazie ai generatori che non si sono fermati gli ospedali. Blocco dei bancomat. Blocco delle carte di credito. Blocco degli ascensori e panico per centiiaia di persone rimaste intrappolate dentro gli stessi ascensori. Grande paura tra i cittadini che hanno preso d’assalto i supermercati. Tutte le minchiate che hanno raccontato e raccontano i globalisti celebrando la sicurezza della moneta elettronica e delle banche sono state sputtanate ieri in Spagna, in Portogallo e in alcune zone della Francia: chi non aveva in casa il denaro contante è rimasto fregato. Senza denaro contante con un black-out di tre-quattro giorni, il caos sarebbe totale. Questa è la realtà. Ah, dimenticavamo: che fine farebbero le auto elettriche che piacciono tanto alla Cina e all’Unione europea in caso di black-out per tre quattro giorni?

Colpisce il tempismo degli eventi: tutto è andato in scena subito dopo i funerali di Papa Francesco

Colpisce il tempismo degli eventi: l’inferno è scoppiato due giorni dopo i funerali di Papa Francesco. Interruzione nella rete elettrica europea, in particolare nelle linee ad alta tensione tra Perpignano e Narbona, nel sud-ovest della Francia, si legge qua e là. Da quello che apprendiamo stamattina l’energia elettrica è stata ripristinata nell’80, forse nel 90% dei territori colpiti. Questa almeno la notizia letta e ascoltata qua e là. Ma c’è chi dice che ci sono ancora aree senza energia elettrica. In ogni caso, grande paura finita per i cittadini che vivono nelle zone dove l’energia elettrica è tornata. Un incubo per milioni di persone rimaste senza Internet e senza poter usare i telefoni cellulari. Leggiamo in un articolo dell’AGI una dichiarazione del capo del Governo spagnolo, Pedro Sanchez: “Nessuna ipotesi è esclusa. Mai c’era stato un tale ‘collasso’ della rete spagnola”. Quindici gigawatt di elettricità sono stati improvvisamente persi sulla rete spagnola, il tutto in soli cinque secondi. Quindici gigawatt corrispondono a circa il 60% della domanda di elettricità in Spagna a quell’ora del giorno”. Luis Montenegro, capo del Governo del Portogallo, dice che l’origine del blocco energetico è da ricercare “probabilmente in Spagna”.

Le cause sono naturali o c’è dell’altro? Se è stato un problema legato al clima, ebbene, ricordiamoci che oggi l’uomo è perfettamente in grado di manomettere il clima

Già, in Spagna. Ci si interroga sulle ragioni del black-out. I tecnici sono al lavoro per capire cosa è avvenuto. Si parla di oscillazioni anomale nelle linee ad altissima tensione: un fenomeno che viene definito “vibrazione atmosferica indotta”. Si tratta di oscillazioni che potrebbero aver provocato problemi alla sincronizzazione tra i sistemi elettrici: da qui i problemi sulla rete europea interconnessa. Ricordiamo che in Spagna operano cinque centrali nucleari che sono state fermate per motivi di sicurezza. Non siamo tecnici ma una domanda è d’obbligo: si è trattato di un fenomeno legato ai capricci della natura, ovvero del clima, o dietro questa storia c’è qualche ‘manina’? Lo scenario è complicato, perché oggi l’uomo è nelle condizioni di modificare il clima e, quindi, indirettamente, di scatenare il caos nelle linee ad altissima tensione, provocando black-out. In questo caso non è facile distinguere tra fenomeno naturale e ‘manine’ varie. Un fatto è certo: il sistema globalista non è sicuro, carte di credito e bancomat non sono sicuri. L’Unione europea non è sicura. Solo un cieco non coglie la coincidenza tra il black-out che per ora ha colpito solo una parte dell’Unione europea e l’atteggiamento della stessa Unione europea che sta ostacolando in tutti i modi il blocco della guerra in Ucraina…

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

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