I Verdi sconfitti alle europee salvano la rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue. Ma è una vittoria di Pirro. Vi raccontiamo perché con Trump l’Unione europea affonderà

Intanto l’ineffabile Ursula è stata eletta con 401 voti su 705: una presidente dimezzata. In seconda battuta, se Trump verrà rieletto alla Casa Bianca, come illustriamo nel seguito di questo articolo, Ursula e i suoi sodali non si salveranno dall’uragano che si abbatterà sugli affaristi che, nella stagione del Covid, hanno fatto passare una discutibile e rischiosa terapia genica per ‘vaccino’

Alla fine sono stati i Verdi a salvare la rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. E’ stata rieletta con 401 voti, con 285 voti contrari, 15 astenuti e 7 schede non votate. Una rielezione risicata con circa 50 franchi tiratori che, nel segreto dell’urna, hanno ‘impiombato’ Ursula. Salvata, come già accennato, dai Verdi. Così si sono ritrovati insieme la donna che, da presidente della Commissione europea, ha nascosto le ‘carte’ relative all’acquisto di 4 miliardi di vaccini anti-Covid: non 4 miliardi di euro di vaccini ma 4 miliardi di vaccini anti-Covid. Un affare colossale coperto dal ‘Segreto di Stato’, in barba alla Democrazia delle minchie che volano. In sostegno del’inefabile Ursula i citati Popolari, quelli che si sono consegnati all’Europa con la Costituzione senza la radici cristiane, degni in tutto e per tutto di un Cattolicesimo ‘friggi e mangia’ impegnato a far ‘evaporare’ quello che resta del Cristianesimo. Quindi i finti Socialisti, i ‘camerieri’ senza ritegno del sistema ultra-liberista e globalista che si spacciano per esponenti della ‘sinistra’: ridicoli! Chiusura del cerchio con i Verdi, quelli che hanno perso le elezioni: quelli degli insetti a tavola, delle case ‘green’ con i ‘cappotti termici’ a spese dei cittadini: quelli così bravi che vogliono combattere il riscaldamento globale riducendo le emissioni di CO2, responsabile, sì e no, del 5% della crescente temperatura che si registra sulla Terra: geni! Quest’armata Brancaleone – capeggiata dalla Germania che rimane legata alla Russia e alla Cina – dovrebbe governare la Ue per i prossimi cinque anni. Ammesso, come noi ci auguriamo, che Ue ed euro non si disintegrino prima. Ma andiamo alla cronaca. (Sopra, foto tratta da 123RF)

Alla fine, rispetto alla passata, disastrosa legislatura, nella gestione interna dell’Unione europea non è cambiata una beata minchia

Fino a ieri, sulla carta, la pessima presidente uscente del Governo della ‘presunta’ Unione europea poteva contare su 401 voti: i Popolari senza popolarismo, i Socialisti senza socialismo e i Liberali consegnatisi mani e piedi ai liberisti. Da qualche giorno Ursula ha capito che non avrebbe incassato i voti di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che non l’ha detto a chiare lettere ma gliel’ha fatto capire: e infatti così è stato. La delfina di Angela Merkel – vera manovratrice dietro le quinte della rielezione della presidente uscente della Commissione europea – dopo un probabile consulto con la citata Merkel, ha capito che c’erano ben 50 franchi tiratori pronti a ‘inchiummarla’ nel segreto dell’urna. Così, in zona Cesarini, ha aperto ai Verdi sempre di bocca buona, garantendosi i 50 voti che le hanno consentito di essere rieletta. Non a caso i grandi affari del Green Deal, che erano stati ridimensionati dopo la batosta subita dai Verdi alle elezioni europee, sono ridiventati centrali. Insomma, rispetto alla passata, disastrosa legislatura, nella gestione interna dell’Unione europea non è cambiata una beata minchia.

Le dichiarazioni di Elbridge Colby, ex dipendente del Pentagono e sostenitore di Donald Trump

Attenzione: nella gestione interna della Ue è tutto come prima, ma nei rapporti con l’esterno, con la probabile elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, cambierà tutto. Proviamo ora a decifrare quello che potrebbe succedere con la rielezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America, ammesso che non succeda qualcosa prima delle elezioni di Dicembre, visto che c’è già stato il tentativo di ammazzare lo stesso Trump: da qui il condizionale. Per capire quale sarà la linea della probabile amministrazione Trump sull’Europa risulta molto interessante una dichiarazione rilansciata da Elbridge Colby, ex dipendente del Pentagono e sostenitore di Donald Trump, in un’intervista al quotidiano britannico The Telegraph ripresa da un canale Telegram. Colby, che nell’amministrazione Trump dovrebbe occupare un ruolo importante nella sicurezza, si rivolge alla Gran Bretagna, alleato storico degli Stati Uniti d’America ma in realtà parla anche all’Unione europea. La Gran Bretagna, dice Colby, non dovrebbe contare su un sostegno significativo da parte degli USA sulla questione ucraina. La guerra in Ucraina, sottolinea un personaggio che potrebbe diventare un uomo di punta dell’amministrazione Trump in materia di sicurezza, “è un problema europeo e spetta ai Paesi dell’Unione europea la responsabilità principale di risolverlo”. Per Colby, leggiamo sempre nel canale Telegram che riprende la sua intervista, “Londra dovrebbe concentrarsi sulla propria difesa e sicurezza, aderendo all’approccio ‘Britain First’, e non rivolgersi a Washington per chiedere aiuto”. Secondo Colby, per gli Stati Uniti la minaccia più significativa è la Cina, e “l’esercito britannico non può fornire un’assistenza significativa”.

Donald Trump alla Casa Bianca e Robert Kennedy junior scopriranno gli ‘altarini’ di quel grande imbroglio di pandemia & vaccini

Insomma, con l’eventuale elezione di Trump alla Casa Bianca gli Stati Uniti molleranno l’Ucraina. E Zelensky. E la NATO che si sta impegnando per continuare la guerra contro la Russia? A Trump della NATO non gliene può fregare di meno. Lo ha scritto a chiare lettere l’ISPI, l’Istituto per gli studi di Politica Internazionale: “Nonostante la Russia sia stata e rimanga il principale motivo d’essere della NATO, la minaccia più grave al suo futuro potrebbe non essere tanto Putin quanto l’eventualità di una seconda presidenza Trump e l’isolazionismo americano incarnato dal movimento MAGA (qui l’articolo dell’ISPI per esteso). Lo scenario potrebbe apparire semplice: gli americani abbandonano l’Ucraina e la Germania, che è sempre stata alleata di Russia e Cina e che è riuscita a far rieleggere la von der Leyen alla presidenza della Commissione europea farà ‘ingoiare’ la pace al presidente dell’Ucraina Zelensky, che sarà costretto a cedere mezzo Paese ai russi. In realtà, lo scenario è più complesso. Intanto la NATO darà battaglia e si scontrerà con l’America di Trump. La stessa NATO avrà dalla sua parte i Paesi dell’Est e Nord Europa che vivono nel terrore di una vendetta di Putin: Polonia, Finlandia, Norvegia e tutti i Paesi ex comunisti. E naturalmente Zelensky. Aspettiamoci uno scontro non soltanto fra NATO e amministrazione Trump, ma anche tra Germania da una parte e NATO e i Paesi dell’Est e del Nord Europa dall’altra parte. Questi ultimi, come già accennato, temono la vendetta di Putin: e ne hanno ben donde, dopo tutti gli aiuti e i soldi che hanno fornito all’Ucraina di Zelensky. In più, cosa da non dimenticare, Trump, pochi mesi dopo la sua rielezione, insieme con l’ala del Partito Democratico americano rappresentata da Robert Kennedy junior, scoprirà gli ‘altarini’ delle terapie geniche contrabbandate come mirabolanti ‘vaccini’ negli anni del Covid. Scoppierà un gran Bordello che convolgerà le multinazionali farmaceutiche che si sono fatte i classici ‘bagni’ appioppando vaccini e Green Pass a milioni di persone con la connivenza dei Governi dei Paesi occidentali.

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