I soldi per realizzare le nuove linee del Tram di Palermo non sono arrivati e non arriveranno mai perché il Governo romano li ha utilizzati per altre finalità. La Ue sta portando al fallimento l’Italia

di Ciro Lomonte

Il Tram delle chiacchiere

Ogni giorno giungono da tutta la Sicilia notizie e sviluppi che confermano quanto anticipato da oltre 2 anni da Siciliani Liberi. Ovvero che i Comuni sono tutti in dissesto finanziario. E che nessun cantiere di lavori pubblici comunali vedrà l’inizio o sarà portato a termine. Oggi è il turno delle nuove linee del Tram di Palermo. I lavori vanno in gara appaltati pochi mesi dopo l’insediamento del nuovo Sindaco nell’Estate 2022. È un appalto da 402 milioni di euro che lo Stato lascia gestire al Comune di Palermo. A Giugno se lo aggiudica con un ribasso praticamente inesistente (dello 0,0140%, https://www.palermotoday.it/…/nuove-linee-tram…) l’unica azienda in gara, un consorzio fra un’azienda piemontese e una spagnola. Ha 5 mesi per condurre la progettazione esecutiva e dare il via ai lavori. A Novembre del 2023, però, non parte nessun lavoro. “Finalmente abbiamo una data per l’inizio dei lavori veri e propri di una delle tre linee”, scriveva 10 mesi dopo, nell’Agosto 2024, la cronista di una testata online lo scorso Agosto. “La ditta esecutrice dovrebbe iniziare a lavorare sulla tratta C tra la fine di Ottobre e le prime settimane di Novembre. Gli interventi dovrebbero avere inizio in via Ernesto Basile, per l’esattezza dove c’è il cantiere della società SIS, all’altezza del parcheggio Basile” (https://www.balarm.it/…/per-il-tram-c-e-una-nuova-data…). Ma i lavori non partono.

I soldi del Tram di Palermo sono stati utilizzati per pagare la Cassa integrazione

Come Siciliani Liberi ha più volte spiegato, i Comuni non hanno più soldi perché Roma – in profonda crisi finanziaria – non trasferisce il denaro di cui si parla in delibere ed atti. Le aziende lo sanno. E senza un congruo anticipo, non lo fanno nemmeno partire il cantiere. E infatti, scriveva il 4 Dicembre un’altra testata informativa online, “Le Tratte A e B sono di pronta esecuzione giacché il contratto di appalto in corso ne prevede espressamente la realizzazione non appena acquisite le risorse economiche relative.” (https://palermo.mobilita.org/…/tram-palermo-approvata…/) Funziona così. I soldi sono fondi comunitari dell’ormai celebre Fsc, sigla che sta per Fondo di sviluppo e coesione”. Che come solo Siciliani Liberi ha spiegato, il Governo ha prima avocato a sé con l’allora Ministro Raffaele Fitto. E poi ha annunciato di voler trasferire con pompose cerimonie con la “firma” fra il capo del Governo e i vari presidenti regionali. Mai pervenuto un solo euro. Pertanto, i consiglieri comunali e gli altri politici locali di Palermo, inclusa la Giunta comunale possono approvare tutte le delibere ed ordinanze che credono. I soldi – i 402 milioni – non esistono. Sono stati impiegati da Roma per pagare la Cassa integrazione in deroga a milioni di lavoratori. Fra cui i quasi 500 del call center Almaviva a Palermo. Non è certo la semplice “progettazione esecutiva” a non essere pronta: sono i soldi, che non ci sono. Perché, esattamente come per il Pnrr, le leggi della tragica seconda repubblica consentono di indire gare ed “assegnare lavori” senza avere un solo euro in cassa di quelli con cui si dovrebbero pagare i lavori.

L’Italia deve abbandonare al più presto la rovinosa e ultra-libersta e globalista Unione europea dell’euro

Con il prezzo del gas tornato ad essere impagabile e tutte le aziende ferme non c’è alcuna possibilità che Roma trasferisca i fondi del Tram al Comune di Palermo. Che pertanto è un capitolo chiuso. Come ha detto l’On. Angelo Bonelli al Tg2 “gli Italiani pagheranno le bollette energetiche del gas ancora più care della crisi nel 2022”. Siciliani Liberi è una forza politica pacata e collaborativa il cui unico interesse è lo sviluppo della Sicilia. Forse perché tutte incapaci di opporre una solida cultura politica al distruttivo liberismo della Ue, nessuna forza politica siciliana dimostra di aver compreso la situazione economica e politica di Sicilia ed Italia. Sarà dunque Siciliani Liberi che continuerà a spiegarla. E a proporre la soluzione. Che, come apparirà chiaro a breve a tutti, non può che vedere l’Italia fuoriuscire dall’unione monetaria europea prima, e da quella politica subito dopo.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *