I soldi per l’agricoltura siciliana non ci sono ma sono stati trovati i primi 22 milioni di euro per la cooperazione con la Tunisia, il Paese del ‘sopraffino’ olio d’oliva che arriva nella nostra Isola…

La nuova ‘genialata’ del Governo Meloni con lo zampino siculo

Un comunicato della Regione siciliana annuncia un programma da 22 milioni di euro da ‘immolare’ nella cooperazione tra Italia e Tunisia. I soldi per l’agricoltura non si trovano ma ma si trovano, invece, i soldi per cercare di convincere il Governo tunisino a ridurre il flusso di migranti. Ci spera il Governo nazionale di Giorgia Meloni, che ancora non ha capito che il flusso di migranti dall’Africa verso l’Europa – passando soprattutto dall’Italia – non si fermerà. Per un motivo semplice: perchè il flusso di migranti verso l’Europa – passando dall’Italia, anzi dalla Sicilia – è governato da Cina e Russia, che sono ormai i veri referenti politici di quasi tutti i Paesi africani e del Medio Oriente. Non si capisce perché la Russia attaccata di fatto dall’Occidente, Unione europea in testa, dovrebbe favorire la stessa Ue. Non lo farà, anzi i migranti continueranno ad arrivare in Italia. Non a caso, in questi giorni, l’isola di Lampedusa viene presa d’assalto da imbarcazioni cariche di migranti. Non sappiamo se la nuova ‘genialata’ dei 22 milioni di euro gestiti per l’occasione dalla Regione siciliana riuscirà a ridurre il flusso di migranti dalla Tunisia. Magari sarà così ma non servirà a nulla, perché arriveranno migranti da altri Paesi africani e da altri Paesi dei Sud del mondo travolti da guerre, carestie e siccità. Come si direbbe a Sciacca, “nesci Brasi e trasi Masi…” (tradotto per i non schiacchitani: al posto dei migranti tunisini ne arriveranno altri di altri Paesi).

“L’iniziativa è stata rivolta soprattutto alle organizzazioni interessate alla presentazione di progetti e, in particolare, a enti pubblici, enti di diritto pubblico, organismi privati e ong con sede nel territorio siciliano…”

Detto ciò, non possiamo non segnalare la contraddizione di un programma che invece di aiutare la Sicilia aiuta i soggetti che gestiranno questi 22 milioni di euro e la Tunisia. Questo bando, che fa capo al Programma Interreg Next Italia-Tunisia 21-27 da oltre 22 milioni di euro cofinanziato dall’Unione europea, è stato presentato nei giorni scorsi a Palermo, nei saloni di Villa Malfitano. “Si tratta del primo avviso del 2024 per la presentazione di progetti di cooperazione transfrontaliera nell’ambito dei nove obiettivi specifici del Programma Italia-Tunisia”, leggiamo nel comunicato. Significa che ce ne saranno altri? Quanto costerà la collaborazioine con un Paese – la Tunisia – che oltre ai migranti ci spedisce tanto olio d’oliva a prezzi stracciati? Non ci resta che attendere. Continuando a leggere il comunicato scopriamo chi gestirà questa ‘manna dal cielo: “L’iniziativa è stata rivolta soprattutto alle organizzazioni interessate alla presentazione di progetti e, in particolare, a enti pubblici, enti di diritto pubblico, organismi privati e ong con sede nel territorio siciliano che potranno presentare progetti di cooperazione transfrontaliera nell’ambito dei nove obiettivi specifici del Programma Italia-Tunisia, con particolare riferimento ai temi delle energie rinnovabili, ambiente, salute, turismo sostenibile, migliore governance della cooperazione. Il contributo dell’Unione europea per ogni progetto va da un minimo di 800 mila a un massimo di 1 milione e 200 mila euro”. Ci sembra giusto. Ci voleva un robusto aiuto alla Tunisia e a chi gestirà tali aiuti, magari soggetti privati…

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