I saldi Gennaio 2025? Un fallimento. Come rilanciare i consumi? Due proposte: bloccare il pagamento dei mutui per due due anni e moneta di Stato come fece Aldo Moro negli anni ’60 con le 500 lire di carta

I saldi non decollano perché le famiglie italiane hanno pochi soldi e molti debiti

“I saldi non ingranano”. Così ‘strillano’ i mezzi d’informazione. Si sta chiudendo la seconda decade di Gennaio e gli acquisti a prezzo di saldo sono inferiori a quelli dell’anno passato. Dalle stime, un 20% circa in meno. Commercianti e politici si interrogano sul perché le famiglie spendono meno. C’è chi chiama in causa il maltempo che non agevola i cittadini ad andare per negozi ad acquistare, in larga parte, cose che non gli servono. Solito richiamo al commercio online che penalizza i negozi. Pochi pochi coloro i quali ricordano che a Gennaio ci sono scadenze fiscali: IRPEF, IVA e Bollo auto. Non a caso tanti cittadini o ignorano i saldi conservandosi i soldi (qui un articolo), o acquistano solo ciò che gli serve. Se a ricordare le scadenza fiscali sono in pochi, ebbene, sono invece pochissimi a sottolineare che tantissime famiglie italiane non hanno soldi da spendere, perché sono state massacrate dalla gestione economica dello Stato italiano ‘prono’ ai massoni & predoni dell’Unione europea dell’euro. Nel Balpaese l’Unione europea non si tocca: la Ue nomina i Ministri più importanti, decide il ‘perimetro’ del Bilancio dello Stato italiano ma nessun politico, tranne rarissime eccezioni, sputtana la fallimentare Europa presunto-unita e gli ‘europeisti’. Uno di questi è il comunista Marco Rizzo, che in televisione, qualche anno fa, ha avuto il coraggio di stracciare i fogli dove erano scritti i trattati europei (qui il video). Un altro politico molti ritico con l’Europa dell’euro e Gianni Alemanno che è stato arrestato. Per il resto, trionfano i lacchè e gli sciacqua lattughe pro-Ue.

L’inflazione italiana al 2% è una minchiata colossale!

In Sicilia si assiste a tragicomiche dichiarazioni di commercianti e politici. Il commercio è un “settore cruciale”, ci vogliono “soluzioni adeguate”, bisogna “attivare risorse per sostenere i commercianti” e bla bla bla. Discorsi inutili. La verità è che la stragrande maggioranza delle famiglie siciliane ha pochi soldi e quei pochi soldi che ha non li va a ‘sminnittiare’ con i saldi per fare felici i commercianti. Eh sì, la ‘colpa’ è dei cittadini che debbono pagare tasse e imposte, debbono vivere con gli stipendi che, in media, sono i più bassi d’Europa e debbono fronteggiare un’inflazione che i truffatori che comandano nascondono: basti pensare che ci sono prodotti alimentari il cui prezzo è aumentato del 50% e in alcuni casi del 100%: ma questi continuano a dire che l’inflazione è sotto il 2%: una minchiata colossale! Insomma, per i politici e per i commercianti i siciliani si dovrebbero indebitare per far decollare i saldi. Ma ormai la maggior parte dei cittadini della nostra Isola a tale invito risponde con due consonanti e due vocali… Anche nel resto d’Italia i saldi sono un mezzo flop (qui un articolo).

I due possibili rimedi

Esistono i rimedi? Assolutamente sì. Ne indichiamo due che riguardano tutta l’Italia. Le banche in questo momento storico sono piene di soldi. Basterebbe sospendere i mutui per due anni senza far pagare interessi e la domanda al consumo schizzerebbe all’insù. Quella che manca è la liquidità: sarebbe sufficiente ricorrere alla moneta di Stato che non aumenta il debito, come fece Aldo Moro nella seconda metà degli anni ’60 del secolo passato con le note 500 lire di carta. Ma ci vorrebbero politici con le ‘palle’. Moro aveva il coraggio e la determinazione di mettersi contro il sistema massonico, finanziario e bancario. Un po’ di coraggio lo ebbe anche Bettino Craxi quando, nel 1981, cercò di opporsi al ‘divorzio’ tra Tesoro e Banca d’Italia ‘pilotato’ dalla massoneria, compresi i massoni che avevano ‘infestato’ anche la Democrazia Cristiana. Una manovra dei ‘grembiuli’ che, dieci anni dopo, sarebbe stata completata con Tangentopoli e la fine della Prima Repubblica. Craxi non ebbe la forza di mettersi contro la massoneria che, dopo la caduta del fascismo e con l’avvento della Repubblica ha sempre controllato il sistema monetario. Per concludere, non sappiamo se ci sono altri modi per rilanciare i consumi. Quello che sappiamo è che se non si danno alle famiglie italiane le risorse da spendere la domanda al consumo non potrà crescere, soprattutto nell’attuale momento storico.

Foto Wikipedia

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