I risultati delle elezioni regionali di Sardegna e Abruzzo segnano la crisi della Lega di Salvini e del Movimento 5 Stelle di Conte: vediamo perché questi due partiti stanno scomparendo

In realtà, la crisi riguarda tutti i partiti politici italiani, se è vero che si reca alle urne il 50% degli elettori aventi diritto. Ma è indubbio che leghisti e grillini sono quelli che perdono più voti

I risultati delle elezioni regionali in Abruzzo non rappresentano lo specchio fedele della volontà elettorale. Però, se ‘lette’ insieme ai risultati delle elezioni regionali della Sardegna indicano una tendenza, con riferimento a due forze politiche: la Lega di Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Sono i due partiti che sono andati male sia in Sardegna, sia in Abruzzo. Proviamo a illustrare perché, a nostro modesto avviso, questi due partiti sono in crisi. In realtà, la crisi riguarda tutti i partiti politici italiani, se è vero che ormai, ordinariamente – dove più, dove meno – si reca alle urne la metà degli aventi diritto al voto. C’è una disaffezione generale verso la politica ma, in questo quadro deprimente, Lega e Movimento 5 Stelle sono i partiti che hanno perso più voti. (Sora, foto tratta da Il Fatto Quotidiano)

Salvini ha sbagliato a mettere in crisi il Governo con i grillini, mossa che ha solo favorito il PD. E ha sbagliato di nuovo ad appoggiare il Governo di Mario Draghi. Due errori fatali che stanno facendo scomparire la Lega

Comincciamo con la Lega. Che è ormai una formazione politica spenta. Il segretario Salvini, con le elezioni politiche del 2018 e con le elezioni europee del 2019 sembrava avere il vento in poppa. La sovraesposizione mediatica nel Governo con i grillini – il Governo Conte 1 – nella prima fase della passata legislatura, lo ha aiutato non poco. La demagogia con i migranti lo ha reso popolare a quella parte d’Italia che pensa di affrontare problemi complessi con semplificazioni. In un eccesso di vanagloria Salvini ha messo in crisi l’alleanza politica con i grillini e si è dato la zappa sui piedi. Il passaggio all’opposizione, con l’arrivo del Governo Conte 2 PD-Movimento 5 Stelle, non l’ha aiutato. Quando si è capito che l’Unione europea voleva Mario Draghi a Palazzo Chigi, sede del Governo, il ‘capo’ della Lega si è dato per la seconda volta la zappa sui piedi entrando a far parte dell’esecutivo. La Lega è sempre stata anti-europeista e appoggiare un Governo voluto dalla Ue è stato l’errore più grande Salvini, sia perché ha sputtanato la Lega, sia perché ha lasciato a Fratelli d’Italia il monopolio dell’opposizione. In più, nell’attuale legislatura, Salvini si è intestato la battaglia politica sul Ponte di Messina che mezza Sicilia non gradisce. Ponte significa progettazioni e affari per il Nord Italia, non certo per Calabria e Sicilia. Oggi la Lega mantiene una certa forza nel Nord ma non sembra irresistibile. Forse Salvini, per riprendere un po’ di consenso, dovrebbe uscire dall’attuale Governo di Giorgia Meloni tenuto in piedi dalle menzogne dell’informazione e tornare ad essere un partito alternativo all’attuale Unione europea. L’antieuropeismo della Lega, dentro il Governo Meloni, non è credibile.

Chi vuole votare un finto partito di sinistra, legato all’attuale Unione europea ultra-liberista e globalista e agli Stati Uniti d’America vota PD, non certo Movimento 5 Stelle. Tra l’originale e la brutta copia gli elettori scelgono sempre il primo

Non va meglio per i grillini di Conte. Il Movimento 5 Stelle è nato per fare una rivoluzione, non per puntellare l’attuale sistema in decadenza. Già alle elezioni politiche del Settembre 2022 ha perso il 50% circa dei voti rispetto alle elezioni politiche del 2018. I grillini hanno tenuto fino a quando sono stati in competizione con il PD. Conte sembrava averlo capito ma poi si è fatto ‘tirare la giacca’ da questo e quel potere dello Stato. Così è rimasto imprigionato nel ‘campo largo’ che non è uno schieramento politico-elettorale vincente e che per i grillini è due volte perdente, perché perdono elezioni e voti. In Sardegna il centrosinistra del ‘campo largo’ non ha vinto le elezioni regionali, perché prendere mille e 500 voti in più non significa vincere. In Sardegna il centrodestra ha perso perché Fratelli d’Italia ha preteso e ottenuto il ‘siluramento’ del presidente del centrodestra uscente, Christian Solinas, che non si impegnato alle elezioni per sostenere chi gli avrebbe tolto il posto. Come abbiamo già scritto, il disimpegno di Solinas è costato al centrodestra non meno di 20 mila voti. Con Solinas ricandidato alla presidenza della Regione Sardegna il centrodestra avrebbe vinto. Perché questa precisazione? Per sottolineare che il ‘campo largo’ con i grillini alleati del PD fa perdere credibilità e voti al Movimento 5 Stelle. La storia che bisogna essere alleati con uno dei due schieramenti politici è una stronzata che, nel caso del Movimento 5 Stelle, serve solo a trasferire elettori dai grillini al PD. Il Movimento 5 Stelle è nato per essere alternativo al centrodestra e al centrosinistra. Sappiamo benissimo che i “se” servono a poco. Però non possiamo non sottolioneare che se i grillini, come i leghisti, non avessero appoggiato il Governo Draghi, pur con tutti i limiti di un Movimento che ha tradito la sua vocazione rivoluzionari e anti-europeista, oggi lo scenario politico italiano sarebbe diverso. Il Movimento 5 Stelle avrebbe non meno del 20% dei voti, mentre il PD non andrebbe oltre il 10-12%. L’appoggio al Governo Draghi ha indebolito il Movimento già in crisi dopo le pessime esperienze di Governo. Oggi l’alleanza politico-elettorale con il PD sta portando i grillini verso l’estinzione. Chi vuole votare un finto partito di sinistra, legato all’attuale Unione europea ultra-liberista e globalista e agli Stati Uniti d’America vota PD, non certo Movimento 5 Stelle. Tra l’originale e la brutta copia gli elettori scelgono sempre il primo. E’ una legge matematica. Conte, dal Governo Draghi fino ad oggi, ha solo ceduto i voti del Movimento 5 Stelle al PD.

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