I Giudei al tempo di Gesù non si discostavano molto dai farisei. Inutile cercare di farli ragionare: proprio non arrivavano a capire le verità di Dio

di Frate Domenico Spatola

21 Marzo 2024, Giovedì della quinta settimana di Quaresima: Giovanni 8,51-59

Gesù ai Giudei fece la proposta: “Osservate la mia Parola, e… non morirete in eterno!”. Risposero con l’offesa: “Indemoniato!”. Prendendo a confronto Abramo e i Profeti, morti secoli prima, si resero indisponibili alla novità di Gesù, da loro ritenute assurde e folli: “Sei tu più grande? Chi credi di essere?”. Gesù incassò, affidando la sua difesa al Padre, che “mi glorifica”. Sul tema si accalorarono d’ambo le parti, anche Gesù li definì “bugiardi” e, riaffermata la sua piena conoscenza del Padre, dichiarò di essere il solo ad osservarne la parola. Ritornò perciò su chi li potesse fare ragionare: Abramo, da essi dichiarato loro padre. Di ben altro tenore, fece notare Gesù, sarebbe stato il suo comportamento nei suoi confronti. Esultava per vedere il suo giorno, lo vide e ne gioì. Buio totale per i Giudei, i quali lo contestarono sulla base anagrafica. Gesù non era ancora cinquantenne, e diceva di avere visto Abramo, morto tanto tempo prima? Ma la risposta di Gesù, recepibile solo dai credenti in lui, parve enigmatica: “Prima che Abramo fosse, Io Sono!”. Presero le pietre per lapidarlo, ma egli si nascose e uscì dal tempio.

Foto tratta da La Voce del Volturno

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