I farisei tendono un tranello a Gesù sul ripudio della moglie. Ma Gesù, citando la Genesi, si dichiara contrario al divorzio. Per i discepoli c’è la lezione sull’eunichia pr il Regno dei cieli

di Frate Domenico Spatola

16 Agosto 2024, Venerdì della XIX settimana del tempo ordinario: Matteo 19, 3-12

Se la Legge ebraica permetteva all’uomo di ripudiare la moglie, le scuole rabbiniche non erano d’accordo sulle motivazioni per farlo. Quelli di “manica larga” ritenevano sufficienti anche i motivi futili, legati al capriccio o all’opportunismo del maschio. Per i “rigoristi” le ragioni dovevano essere piuttosto gravi. La questione fu posta dai Farisei a Cristo per schierarsi. Era una insidia, così si sarebbe alienata una delle due correnti. Gesù fiutò il tranello, ma andò oltre la loro proposizione. Dichiarò decisamente di essere contrario al divorzio. Seguendo il metodo rabbinico, lo fece basandosi sulla sacre Scrittura, come Parola di Dio. Il versetto 2, 24 del libro della Genesi dichiara, senza ambiguità, che Dio vuole che marito e moglie siano uniti come in una sola carne, e l’uomo non legittimato a disfare tale unità. Il matrimonio per Gesù non è solo un contratto tra due persone umane, perché integrante è la volontà del Creatore, che il divorzio disconoscerebbe. Alla obiezione dei discepoli Gesù rispose che tali parole sono comprensibili da coloro che credono, e quindi non da tutti. Conviene dunque sposarsi? Fu la perplessità dei discepoli. Il Maestro fece all’occorrenza la disquisizione articolata sulla “eunuchia” prediligendo quella per il Regno dei cieli. Ma questa è solo di coloro, cui è stata concessa dal Padre.

Foto tratta da La Luce di Maria

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