I Democratici americani hanno liberato il grande giornalista Julian Assange nella speranza di guadagnare voti alle elezioni i presidenziali previste per il prossimo Dicembre

I Dem stanno giocando la carta ‘buonista’ per cercare di fermare Donald Trump, provando a far dimenticare al mondo i danni che hanno prodotto da quando sono tornati alla Casa Bianca

Julian Assange (foto sopra tratta da Wikipedia) è stato liberato dai Democratici americani che sperano di utilizzare questo caso per guadagnare voti e battere Donald Trump alle elezioni presidenziali previste il prossimo Dicembre. Ovviamente, il candidato Dem non sarà l’attuale presidente Joe Biden ma, con molta probabilità, Michelle LaVaughn Robinson, moglie dell’ex presidente USA Barack Obama. La LaVaughn Robinson dovrebbe essere ‘incoronata’ candidata alla presidenza degli Stati Uniti d’America per il Partito Democratico il prossimo Agosto. Notizia che abbiamo scritto nel Dicembre dello scorso anno (come potete leggere qui) e che abbiamo rilanciato lo scorso 7 Maggio (come potete leggere qui). Non sapendo più a quale santo votarsi per trovare i voti, i Democratici giocano la carta ‘buonista’, per cercare di far dimenticare al popolo americano e al mondo i danni che hanno prodotto da quando, nel Gennaio del 2021, dopo elezioni presidenziali molto discutibili (morti che votavano, schede che sparivano e via continuando), sono tornati alla Casa Bianca. Da allora ad oggi hanno riempito il mondo di guerre e di morti. Le uniche cose positive fatte dall’amministrazione Biden – e questo gli va riconosciuto – sono le ‘botte in testa’ che ha assestato alla massoneria deviata che ancora oggi controlla l’Unione europea. I Democratici pensavano che il rilancio dell’economia americana grazie alle guerre (Ucraina e Gaza) avrebbe convinto i cittadini americani a votarli. Ma così a quanto pare non è. Così, da lupi, si sono trasformati in agnellini e hanno liberato Assange nella speranza che la mossa porti consenso alla loro causa. Ora toccherà ai professionisti del ‘lecchinaggio’ presentare bene la notizia per cercare di ‘produrre’ consensi.

In ogni caso siamo davanti a un fatto positivo perché torna in libertà uno dei più grandi giornalisti del nostro tempo

Assange, per la cronaca, è stato tenuto prigioniero dagli anglosassoni per circa 5 anni. Il perché lo illustra molto bene il filosofo marxista, Diego Fusaro: “Ricordiamo che Assange è ‘colpevole’ di aver fatto ciò che ogni giornalista dovrebbe fare: egli ha fatto sapere ciò che il potere non voleva si sapesse, rivelando al mondo intero alcune non trascurabili malefatte della civiltà del dollaro. Questo e non altro è il motivo del vile accanimento contro di lui protrattosi per tutti questi anni. In maniera diametralmente opposta rispetto al modus operandi di Assange, la massima parte del giornalismo oggi fa sapere quel che il potere vuole si sappia e non fa sapere quel che il potere non vuole si sappia. Sicché larga parte dei giornalisti occidentali oggi sono mandarini dello status quo, nella forma del nuovo clero di santificazione dell’ordine globalcapitalistico egemonico. Anche per questo larga parte dei giornalisti non sopporta Assange, rivelando nei suoi riguardi una incontenibile antipatia. Insomma, Assange è un modello di libertà e di vero giornalismo raro e dunque ancor più apprezzabile. La notizia della sua liberazione non può che rallegrarci e che essere un balsamo per il nostro cuore. Con diritto, possiamo ripetere con le parole del poeta: nunc est bibendum“. Anche noi siamo felici per la liberazione di Assange, sicuramente il più grande giornalista del nostro tempo.

Assange si è dovuto dichiarare colpevole davanti alla Giustizia americana e così eviterà di tornare in carcere. Farà ritorno nel suo Paese, l’Australia, dove riabbraccerà la moglie e i figli

Assange era tenuto prigioniero nel carcere di massima sicureza di Belmarsh, in Inghilterra. E’ stato liberato ieri mattina dopo 1901 giorni di prigionia. Ovviamente, gli americani non l’hanno liberato ammettendo di essere dei grandi ‘banditi’. Al contrario, Assange si è dovuto dichiarare colpevole e così eviterà di tornare in carcere. Farà ritorno nel suo Paese, l’Australia, dove riabbraccerà la moglie e i figli. Tornerà a fare il suo mestiere? Ce lo auguruamo, perché il mondo ha bisogno di giornalisti bravi e onesti come lui. Il finale da ‘sacra famiglia riunita’ dovrebbe indurre una parte degli elettori americani a non votare Trump. Questa è almeno la speranza dei Democratici americani che, dopo avere ‘incasinato’ l’universo mondo, provano a darsi una ‘riverniciata’ di bontà, carità e bla bla bla. Avete presente la favola di Cappuccetto Rosso quando il lupo si traveste da nonna? “E che bocca grande che hai”, dice Cappuccetto Rosso. “E’ per mangiati meglio!”, dice il lupo. E il lupo salto fuori dal letto e si mangiò Cappuccetto Rosso. Sappiamo che fine fece il lupo che si era pappato la nonna e Cappuccetto Rosso: trovò sulla sua strada un cacciatore che gli fece un ‘mazzo così’ e liberò nonna e nipote. La nostra sensazione è che anche i lupi del Partito Democratico americano, nonostante la carta ‘buonista’, troveranno sulla loro strada i cacciatori…

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