Hanno tentato di uccidere Trump con un colpo in testa ma il proiettile ha sfiorato l’orecchio. La sensazione è che il regime ultra-liberista e globalista sia alla frutta e stia ricorrendo alla violenza

Su tre attentati contro chi si oppone al regime che oggi controlla quello che resta dell’Occidente è riuscito solo quello contro il presidente iraniano, Ebrahim Raisi. Prima di tentare di ammazzare Trump hanno provato ad ammazzare il presidente della Slovacchia, Robert Fico

Nelle scorse settimane hanno provato ad ammazzare il presidente della Slovacchia, Robert Fico, e in queste ore hanno provato ad ammazzare il candidato alla presidenza degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. Il presidente della Slovacchia si è salvato per miracolo, mentre Trump è stato solo ferito all’orecchio. Non è stato ucciso per miracolo, perché l’attentatore ha mirato alla testa. In entrambi i casi si tratta di esponenti politici molto critici nei confronti del regime ultra-liberista e globalista che oggi governa l’Occidente. O meglio, governa ciò che resta dell’Occidente. I due attentati sono molto simili: in entrambi i casi sono stati effettuati da personaggi solitari. Pensare che si tratti di gesti folli è un errore. In America e nell’Unione europea i regimi ultra-liberisti e globalisti vivono nel terrore che vengano fuori tutte le porcate degli ultimi quattro anni, a cominciare dagli imbrogli a nove zeri nella gestione della pandemia e, in particolare, dei ‘presunti’ vaccini contro il virus responsabile del Covid. Un’operazione, la gestione del Covid, ‘pilotata’ dalle multinazionali e dai Democratici americani oggi profondamente divisi. La politica gioca un ruolo essenziale nell’Unione europea, dove la Commissione europea è infognata fino al collo nella gestione della pandemia. Se l’attentato a Fico è politico, la politica c’entra poco o nulla con quanto sta avvenendo negli Stati Uniti d’America, dove il potere economico e finanziario, che negli anni passati non ha esitato a liquidare i presidenti USA in carica – ora uccidendoli, ora costruendo su misura scandali per farli dimettere – sta letteralmente impazzendo nel vedere che i ‘pupi’ che hanno scelto per farsi i propri affari, con riferimento ai Democratici americani, litigano tra di loro mentre Trump conquista consensi, al netto delle notizie diffuse dai ‘leccaculo’ dei Dem americani.

La verità è che i grandi alleati delle multinazionali farmaceutiche, i Democratici americani, sono nel pallone. Robert Kennedy jiunior spina nel fianco degli stessi Dem americani

L’attentato contro Trump in Pennsylvania non nasce dal nulla. E’ andato a vuoto per caso, così com’è per caso non è stato ammazzato Robert Fico. Pensare oggi a un attentato in grande stile sarebbe difficile, almeno nei contesti europei e americani. In Iran, per esempio, per eliminare il presidente Ebrahim Raisi, altro avversario del regime ultra-liberista e globalista, hanno scelto l’incidente aereo. Ma non è facile organizzare tali attentati in Europa e in America. Molto meglio optare per il ‘pazzo’ di turno. Nel caso dell’attentato di queste ore a Trump, l’attentatore è stato ‘casualmente’ ammazzato, così non potrà ‘cantare’. Va detto che mentre nell’Unione europea i partiti al soldo del regime ultra-liberista e globalista stanno cercando di controllare la situazione e proveranno a fare rieleggere Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea, in America, per le multinazionali, la situazione si mette male. Intanto la lobby ebraica americana si è chiamata fuori e ha mollato i Democratici. In più, anche se se ne parla poco, i Democratici hanno una spina nel fianco: la candidatura solitaria di Robert Kennedy junior proprio nel Partito Democratico: una mossa con molta probabilità concordata con Trump per togliere voti ai Democratici. Anche Kennedy, per la cronaca, vuole fare luce sugli imbrogli legati alla gestione della pandemia. Insomma, in questo momento, anche riproponendo l’imbroglio dei voti postali al 100% al candidato Democratico, i voti dei morti e altri brogli vari, i Democratici sono matematicamente sconfitti da Trump.

Con molta probabilità, nel Partito Democratico americano si vogliono sbarazzare della triade che da almeno un ventennio controlla questo partito: le famiglie Clinton. Obama e Biden

L’insistenza di Joe Biden a ricandidarsi forse nasconde la crisi della parte del Partito Democratico controllato da decenni dalla triade Clinton, Obama e Biden: non è da escludere che i Democratici americani abbiamo deciso di voltare pagina e rifiutino la candidatura di soggetti legati comunque alla citata triade. Ma la notizia di queste ore è il fallito attentato a Trump che, alla fine, lo rafforzerà. Con questo clima sarà difficile, per Trump, fare campagna elettorale. Se hanno deciso di ammazzarlo ci potrebbero riprovare. In ballo c’è soprattutto la verità sui grandi imbrogli nella gestione della pandemia. Anche se in Italia se ne parla poco, si cominciano a vedere gli effetti dei ‘prodigiosi vaccini’ sulla salute umana. Per non parlare delle tantissime persone colpite da effetti avversi che, in caso di vittoria di Trump, dovranno essere risarcite. Ricordiamoci che la corruzione e la violenza nella gestione della pandemia sono state spaventose: basti pensare al Green Pass e ai ricatti ai lavoratori che rifiutavano una terapia genica spacciata per ‘vaccino’. Chi ha partecipato alla ‘operazione pandemia’ pensava di avere, come si usa dire in Sicilia, ‘il pocrco dentro’. Non è così e non sarà così. La verità sta piano piano emergendo. Magari il primo segnale che tutto sta precipitando potrebbe arrivare dalla ‘bocciatura’ della ricandidatura di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea. “A Dio nulla si fa”, ci ricorda lo scrittore Archibald Joseph Cronin, l’autore de E le stelle stanno a guardare e de La cittadella. Dal male non può nascere il bene.

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