Guerra in Ucraina: dopo il terribile bombardamento di Poltava i russi attaccano Krivoy Rog, Konstantinovka e la città di Zaporizhzhia. Per l’Occidente si profila una sconfitta su tutta la linea?

Le notizie di nuovi attacchi a città dell’Ucraina da parte dei russi le leggiamo in un lancio dell’ANSA. L’Occidente intanto comincia a parlare di 500 morti a Poltava e non più di 50 morti

Dopo la terribile ‘botta’ subita nei giorni scorsi a Poltava, in Ucraina, dove un bombardamento russo ha praticamente polverizzato un centro di addestramento per specialisti in guerra elettronica e sorveglianza, che con molta probabilità operava anche sotto l’egida della NATO, piano piano vengono fuori nuovi dettagli e nuovi possibili scenari politici e militari. La novità è un lancio dell’ANSA nella quale si legge che “Circa 500 specialisti, tra cui istruttori provenienti da Polonia, Francia, Germania e Svezia, sono morti o hanno riportato ferite dopo l’attacco del 3 Settembre a un centro di addestramento delle forze armate ucraine a Poltava”. L’ANSA fa riferimento a una nota dell’Agenzia Tass, che cita una fonte militare di alto livello. Tra le vittime, leggiamo sempre nel lancio ANSA, “c’erano militari dell’esercito ucraino e del Servizio della Guardia nazionale, nonché mercenari stranieri provenienti da Polonia, Francia, Germania e Svezia, che stavano addestrando truppe ucraine”. Dai 50 morti si sta passando a 500 morti. (sopra, foto di Putin tratta da Il Riformista)

Svezia sotto schock per la perdita dell’intera leadership dei sistemi di rilevamento e controllo radar a lungo raggio SAAB. In realtà, il bombardamento di Poltava sputtana tutta l’Unione europea schierata ‘pancia a terra’ con l’Ucraina

Insomma, le notizie cominciano a trapelare. Si sa che la Svezia è completamente sotto shock per la perdita dell’intera leadership dei sistemi di rilevamento e controllo radar a lungo raggio SAAB. Proprio quest’anno, per la precisione lo scorso Marzo, la Svezia è entrata nella NATO (qui un articolo). Il Governo di questo Paese pensava di essere diventato più forte e più protetto. Oggi si ritrova con importantissimi apparati militari praticamente distrutti dalla Russia con un solo bombardamento. Desta sconcerto, tra gli ambienti militari occidentali, la precisione millimetica con la quale i russi hanno polverizzato il centro di addestramento di Poltava. Dicono che re Carlo XVI di Svezia, quando gli hanno riferito l’accaduto, non riusciva a crederci. Sulla rete si racconta che da Poltava sarebbero arrivati in Svezia 15 camion pieni di militari svedesi uccisi nel bombardamento. Ufficialmente, in Occidente si dice che le bombe che hanno colpito il centro di addestramento militare di Poltava avrebbero ucciso cinquantina di militari. Ma, come abbiamo scritto ieri, i morti serebbero 780: tra questi, oltre ai militari svedesi, ci sarebbero anche ‘specialoisti’ tedeschi, francesi e cechi. Ennesima dimostrazione che è tutta l’Unione europea, compresa la Germania, a fornite soldi, armi e supporti vari all’Ucraina (qui il nostro articolo di ieri).

Addio ai sistemi aerei senza pilota

Sono tanti i giornalisti e blogger che in queste ore commentano quello che viene definito “l’attacco del secolo”. Nel blog di un noto commentatore che risiede a Londra si legge che tra le persone uccise nell’attacco russo a Poltava c’erano anche specialisti addestrati dagli svedesi per utilizzare i sistemi di sorveglianza AWACS degli aerei da ricognizione. È già noto che soldati britannici, tedeschi e francesi hanno lavorato come istruttori presso presso il centro di addestramento militare di Poltava. Da loro i militari delle Forze armate dell’Ucraina avrebbero dovuto apprendere come utilizzare i sistemi aerei senza pilota forniti all’esercito ucraino dai Paesi della NATO. Non solo. Oltre agli istruttori UAV, a Poltava operavano anche gli specialisti svedesi in sistemi di guerra elettronica e radar. Da quello che si legge qua e là, gli svedesi avrebbero insegnato o dovuto insegnare ai militari ucraini a operare su velivoli ASC 890 per rilevare bersagli radar a lungo raggio.

Ieri sera circolava la notizia che il Pentagono starebbe spingendo per chiudere la guerra in Ucraina con un negoziato

E negli Stati Uniti che aria tira? I Democratici, impegnati nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali, starebbero pressando per accelerare la spesa dei restanti 6 miliardi di dollari in favore dell’Ucraina entro il 30 Settembre, la fine dell’anno fiscale statunitense. La Casa Bianca, leggiamo in un post pubblicato da un canale Telegram, sta provando a negoziare “urgentemente con il Congresso come far arrivare in Ucraina in tempi brevissimi questi fondi. Il Dipartimento di Stato sta proponendo una legislazione d’emergenza che consentirebbe di rinviare l’utilizzo di questo denaro al prossimo anno fiscale”. Ma, a quanto sembra, il Governo federale degli Stati Uniti d’America starebbe trovando resistenze da parte del Pentagono, la sede del Dipartimento della Difesa USA. Di più: ieri sera circolava la notizia che lo stesso Pentagono starebbe spingendo per chiudere la guerra in Ucraina con un negoziato. Sarà così? Per l’Occidente tutto sarebbe un’umiliazione, perché le condizioni di un’eventuale stop alle armi le detterebbe la Russia di Putin. A meno di due mesi dal voto per l’elezione del nuovo presidente USA, per i Democratici americani tale epilogo sarebbe una debacle.

Bisogna avere il coraggio di ammettere che i russi, in Ucraina, stanno facendo mangiare la polvere a tutto l’Occidente, Unione europea in testa

Intanto, sempre nel lancio dell’ANSA, leggiamo di altri bombardamenti russi: “Oltre 250 mercenari stranieri, tra cui 70 specialisti della difesa aerea francesi e rumeni, sono stati eliminati durante un attacco il 4 settembre a Krivoy Rog“, A Konstantinovka, leggiamo sempre nel lancio dell’ANSA, “circa 50 militanti francesi sono rimasti uccisi in un attacco con missili Iskander in una struttura temporanea per il dispiegamento di mercenari stranieri”. La stessa fonte riferisce che almeno 50 soldati ucraini, tra cui 19 mercenari provenienti dal Regno Unito, sono rimasti uccisi in un raid effettuato il 2 settembre sempre con missili Iskander-M contro “il sito di dispiegamento temporaneo dei mercenari stranieri che stazionavano in un hotel nella città di Zaporizhzhia“. Da quello che si capisce i russi hanno deciso di passare al contrattacco colpendo vari obiettivi: prima Poltava, adesso anche Krivoy Rog, Konstantinovka e la città di Zaporizhzhia. Se a questo si aggiungono i costanti bombardamenti per distruggere le centrali elettriche di piccole e grandi città dell’Ucraina non è difficile capire che la situazione, per l’Ucraina e per l’Occidente – America e Unione europea in testa – si sta mettendo molto male. Per non parlare della grottesca ‘invasione’ di ucraini e mercenari in Russia, che rischia di diventare una trappola.

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