Gli Stati Uniti d’America hanno partorito un nuovo ‘pacifista’. E’ il senatore Repubblicano Tim Scott che vorrebbe attaccare direttamente l’Iran…

Adesso anche i Repubblicani statunitensi sono diventati guerrafondai al pari dei Democratici

Il mondo può fare affidamento su un altro ‘pacifista’. Si tratta di Tim Scott, attuale senatore afroamericano repubblicano eletto nel 2014 per lo Stato della Carolina del Sud e in precedenza deputato della Camera dei Rappresentanti per lo stesso Stato dal 2011 al 2013 e senatore dal 2013 al 2014. Ebbene, Scott chiede agli Stati Uniti di iniziare a bombardare l’Iran. Insomma, la guerra in Medio Oriente e in Ucraina non basta più: “Dobbiamo colpire l’Iran – dice Scott, politico afroamericano che assomiglia a Marin Luther King al contrario -. Se vuoi fare la differenza, non puoi semplicemente continuare a colpire i magazzini in Siria. In effetti, devi tagliare la testa del serpente, e la testa del serpente è l’Iran, non il loro procuratore. Ecco come si presenta una risposta davvero potente da parte dell’America. La mia politica estera è semplice: non negoziamo con il male, lo distruggiamo”. ormai dall’America arrivano solo messaggi di guerra. Un tempo erano i Democratici i guerrafondai americani per antonomasia. la presidenza di Joe Biden, tra guerra in Ucraina e, ormai, quelle che è una guerra tra mondo arabo e Israele lo testimoniano. Anche il Democratico Obama, in atto anni alla Casa Bianca, ha seminato il mondo di guerre.

Attaccare l’Iran, in questo momento, significherebbe aprire un terzo fronte di guerra dopo Ucraina e Gaza

Come se i Democratici non bastassero, adesso anche i Repubblicani americani sembrano convertiti alle armi. La dichiarazione di Tim Scott la leggiamo in un canale Telegram. Parole da non prendere sotto gamba. Basti pensare che, dopo avere ignorato l’Iran per tanto tempo, quello che resta dell’Occidente ha ‘scoperto’ che in Iran non si rispettano i diritti umani. Come se, in questo momento, a Gaza, i diritti umani vangano rispettati… Attaccare l’Iran, in questo momento, significherebbe aprire un terzo fronte di guerra dopo Ucraina e Gaza. Scott, fino a qualche giorno fa, era candidato per il Partito Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Come leggiamo in un lancio ANSA, il senatore americano “ha annunciato a sorpresa che sospende la sua campagna per la Casa Bianca. La mossa – leggiamo sempre nella nota ANSA – che di fatto equivale ad un ritiro, segue quella analoga dell’ex vicepresidente Mike Pence e restringe il campo dei rivali repubblicani, dove ora la lotta per il secondo posto dietro a Donald Trump è tra l’ex ambasciatrice all’Onu, Nikky Halei, in ascesa, e il governatore della Florida, Ron Desantis, in calo.

Foto tratta da Formiche.net

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