Giovanni mostra come gli israeliti avessero dubbi sull’origine di Gesù. Il loro limite è che non credevano alla sua origine divina

di Frate Domenico Spatola

“Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete”. Giovanni 7, 1-2.10.25-30

Gesù era fuggito da Gerusalemme, ricercato dalla polizia del tempio, per avere trasgredìto il riposo sabatico, guarendo il paralitico ed essersi dichiarato “Figlio di Dio” . Era tornato in Galilea ma, per la festa delle Capanne, i fratelli gli chiedevano perché non vi si recasse. Rifiutava, ma a metà della festa, andò a Gerusalemme di nascosto. Ma qui si mise a parlare liberamente, con la meraviglia di chi si chiedeva se i capi si fossero convertiti, riconoscendolo Messia. Ma del Messia non si conoscevano le origini, mentre di Gesù sapevano tutto. Gesù li provocò, rivendicando le sue origini divine, che essi non potevano conoscere, perché non accettavano il Padre che lo aveva mandato. Irretiti, provarono ad ammanettarlo, ma non poterono, perché non era giunta la sua ora.

Foto tratta da La Luce di Maria

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