Gesù dimostra la sua grandezza vincendo il confronto con la casta sacerdotale che cerca di screditarlo agli occhi della gente

La celebri parole rivolte allo scriba che si dichiara soddisfatto della risposta di Gesù: “Non sei lontano dal Regno di Dio”. Della serie: ti stai avvicinando al Regno di Dio ma non ci sei ancora dentro…

di Frate Domenico Spatola

Gesù aveva denunciato la casta sacerdotale al potere di avere trasformato il tempio in “spelonca di ladri”, e gli stessi capi” di essere “assassini” perché lo avrebbero ucciso per proprie convenienze. Si sentirono “offesi” e si vendicarono, tendendogli insidie per screditarlo agli occhi della gente, con attacchi verbali. Gesù ne uscì più rafforzato. In sequenza si erano avvicendati farisei e sadducei. Toccò anche allo scriba, il quale, da dottore della Legge, domandò: “Quale è il primo di tutti i Comandamenti”. La richiesta non era affatto pretestuosa, perché, presso tutte le Scuole rabbìniche, si faticava a indicare, tra le 613 leggi imposte come obblighi e divieti, quella che inglobava le altre. Si soleva generalmente  privilegiare quella che anche Dio osservava: il “riposo sabatico”, ove erano vietate 1521 azioni, anche di prima necessità e scrupolosamente indicate. Gesù però attinse altrove, lo “Shemà Israel”, che costituiva anche il “credo” recitato da ogni Israelita mattina e sera: “Amerai il Signore Dio tuo …” (Deuteronomio 6,4). Fece però seguire l’altro comando: “Amerai il prossimo tuo, come te stesso” (Levitico 19). Lo scriba restò soddisfatto. Andava bene per un seguace di Mosè, non per Gesù, il quale commentò: “Non sei lontano dal Regno di Dio”, ma con la implicita dichiarazione che non c’era ancora dentro. Il suo comandamento eredità per i discepoli sarà infatti: “Amatevi come io ho amato voi”.

Foto tratta da La Luce di Maria

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