Gesù definisce i suoi discepoli “luce del mondo”: dovranno essere visibili a tutti nel nome della carità

di Frate Domenico Spatola

11 Giugno 2024, Martedì della decima settimana del tempo ordinario: Matteo 5,13-16

A eternare un testamento, lo si spargeva di sale. Per le “Beatitudini”, Gesù affida ai suoi stessa missione come “sale della terra”. Ne dichiara qualificante il gusto perché il sale non diventi scipito. Snaturato cambierebbe destinazione e verrebbe gettato a colmare le pozzanghere della strada sterrata e calpestato dalla gente. Con identica passione dichiara i discepoli “luce del mondo”. Affida infatti loro la missione di illuminare quelli nella casa ma di essere visibili anche dal Mondo, come una “città costruita sul monte”. Illuminare da “sopra il moggio”, serve a collegare al tema della carità. Era infatti lo strumento con cui si misurava il grano. Dal moggio, reso luogo alto sono rese visibili le opere del Padre, ispirate dal suo amore.

Foto tratta da di briciole di vangelo

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