Gesù contesta i modelli dei farisei “ipocriti” e “teatranti” e invita i suoi discepoli alla “preghiera del cuore” e alla gioia delle mensa anziché al digiuno

di Frate Domenico Spatola

19 Giugno 2024, Mercoledì della XI Settimana del tempo ordinario: Matteo 6,1-6.16-18

Tre erano i capisaldi della spiritualità dei farisei. Gesù ne contestava la strumentalizzazione per mettere al riparo i suoi discepoli dal volere imitare il loro esibizionismo, da ipocriti. Facevano tutto, in modo eclatante e spesso anche buffo, per farsi notare. Suonavano la tromba per richiamare l’attenzione quando facevano l’elemosina. Oppure, se pregavano, cercavano i terrazzi prospicienti alle strade transitate, per essere visti ed ammirati dai passanti. Rasentavano la comicità quando digiunavano, rendendo emaciato il viso per essere visti che si sacrificavano più del dovuto, almeno due volte a settimana. Nulla di tutto ciò doveva accadere ai suoi discepoli. Per l’elemosina, “non sappia la destra ciò che fa la sinistra”, per la preghiera scegliere il luogo più nascosto a tu per tu con il Padre che “vede nel segreto”. Infine sul digiuno consigliava di “profumarsi il viso” perché quella pratica fosse nota solo al Padre. Contestava i modelli degli “ipocriti” (“teatranti”) e chiedeva ai suoi che esercitassero la condivisione, non dando il superfluo con l’elemosina. Inoltre “la preghiera del cuore” e la gioia della mensa anziché il digiuno sterile e autoreferenziato di chi attende il Messia, senza riconoscere che egli era già in mezzo a loro.

Foto tratta da Unità Pastorale San Salvaro

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *