Gesù chiama i dodici discepoli dando loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie

di Frate Domenico Spatola

Il richiamo alla “mietitura”, l’operazione degli angeli alla fine del tempo quando avrebbero separato i buoni dai cattivi – Matteo 9,35-28- 10,1. 6-8

Il racconto si apre con un sommario. Gesù era instancabile. Ai suoi occhi appariva pietosa la condizione di Israele. Era abituale, nelle sinagoghe, a spiegare le sacre Scritture, ma fuori, per le strade e nei mercati, proclamava il Vangelo. Numerose guarigioni accompagnavano l’annuncio perché la salvezza era olistica. Echeggiando Mosè, che affidando il popolo a Giosuè lo dichiarava “pecore senza pastore”, anche Gesù esponeva ai discepoli la gravità della situazione. Parlando di “messe”, alludeva alla “mietitura”, l’operazione degli angeli alla fine del tempo quando avrebbero separato i buoni dai cattivi. Adesso stesso ufficio toccava ai discepoli. La petizione al Padre fu richiesta di operai ma anche l’affido alle sue cure del “nuovo Israele” che inviava in missione. Apostoli investiti della sua autorità sugli “spiriti immondi”, riconosciuti responsabili anche delle malattie.

Foto tratta da Pregaudio

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