Gesù attacca i farisei che rendono la legge insopportabile imponendo alla gente l’aggiunta di pesi che loro non provavano nemmeno a sfiorare con un dito

di Frate Domenico Spatola

Alla fine scopriamo che i farisei erano degli idioti ai sensi di legge. Non è un caso che di queste nullità umane parli il Vangelo di Luca (Luca 11,42-46), che era, quest’ultimo, uno degli uomini più colti del suo tempo

In aperta polemica con i Farisei, Gesù snocciolò i punti di accusa contro di loro in forma di lamento funebre: i “guai! ” in forma litanica, dicevano lo sconcerto di Dio per la loro idiozia. Il primo denunciava la maniera spropositata del loro intendere la giustizia: disposti a pagare, senza necessità perché non richiesti dalla legge, la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, cioè sulle cose insignificanti, mentre trasgredivano in maniera macroscopica la giustizia verso il prossimo. Ne denunciava in loro l’assenza d’amore divino. Il secondo “guai” fu sul loro esibizionismo. Correvano per accaparrarsi, nella sinagoga, i primi posti, quelli più alti per costringere la gente a sedersi ai loro piedi. Inoltre, vanesi, pretendevano da tutti, nelle piazze, attenzioni con saluti e riverenze. Ma l’affondo più severo lo riservò alla loro ipocrisia. Li paragonò ai sepolcri, che, imbiancati all’esterno, sono pieni di putredine al loro interno. Un dottore della Legge, risentito, chiese se includesse anche lui. Un “guai” non fu risparmiato nemmeno alla sua categoria: “dottori, che con le vostre arbitrare e bizzarre interpretazioni, rendete la Legge più insopportabile, imponendola alla gente con l’aggiunta di pesi che neppure voi provate a sfiorare con un dito!”.

Foto tratta da Unità Pastorale San Salvaro

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