Francia e Regno Unito pronti alla guerra mentre in Ucraina e a Kurks i russi avanzano su tutta la linea. Il Ministro Tajani non crede ai missili di Putin. Non è che chiederanno alla Ue di inviare militari?

I governanti di Francia e Regno Unito ricordano tanto i futuristi che, nei primi del ‘900, celebravano la “guerra come igiene del mondo”… I cittadini francesi, inglesi, scozzesi, irlandesi e del Galles sono d’accordo con i loro governanti?

Ormai la guerra è entrata nell’immaginario collettivo occidentale. O meglio, nell’immaginario della maggior parte dei governanti dei Paesi occidentali. L’andamento del conflitto in Ucraina non viene raccontato. Cosa dovrebbero dire, del resto? Che la Russia, in Ucraina, sta vincendo su tutta la linea? Che quasi tutte le centrali elettriche di piccole e grandi città ucraine sono state distrutte? Che in Ucraina fa già freddo e che tantissimi cittadini non sanno come riscaldare le case in cui vivono? Che ci sono città ucraine dove si vive tra un bombardamento e l’altro? Viene a galla la dabbenaggine mediatica e politica di un Occidente che ha fatto credere ai propri cittadini che la Russia era un Paese debole e che sarebbe stato sconfitto. Ricordate? Nella Primavera del 2022 dicevano che ad Agosto la Russia sarebbe rimasta senza armi: che si sarebbe arresa: che Putin sarebbe scappato, anzi no, che era malato, anzi che stava per morire. Le minchiate occidentali sono continuate per tutto il 2023. L’Italia, come accade spesso, si è distinta nel ‘lecchinaggio’ agli americani, anzi, ai Democratici americani dell’ormai presidente uscente Joe Biden. Come dimenticare le censure sulle iniziative culturali legate alla letteratura russa in Italia? Niente più scrittori russi. Censura anche per Fëdor Dostoevskij. Il ‘lecchinaggio’ agli americani, anzi, ai Democratici americani è continuato per dieci mesi di quest’anno. Fino a pochi giorni prima del voto per le elezioni presidenziali statunitensi andava in scena la recita della minchiata totale: Kamala Harris era avanti a Donald Trump di tre punti. Poi è arrrivata la realtà. Trump ha vinto, è il nuovo presidente USA e ha la maggioranza nei due rami del Parlamento americano: al Senato e al Congresso. A questo punto…

Stando a quello che si legge nel quotidiano francese Le Monde, Francia e Regno Unito sono già in guerra contro la Russia. I cittadini di questi due Paesi sono d’accordo?

Siamo arrivati ai giorni nostri. In concomitanza con la vittoria di Trump i russi hanno moltiplicato i bombardamenti in Ucraina e avanzano, avanzano, avanzano. E avanzano anche a Kurks, la regione russa invasa lo scorso Agosto da militati ucraini e occidentali. Sembrerebbe che a Kurs i russi stiano impiegando il doppio o forse più dei militari ucraini e occidentali, per riprendersi questa zona prima dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca previsto il 20 Gennaio. La situazione per gli ucraini e gli occidentali è molto critica sia in Ucraina, sia a Kurks, tanto che Francia e Regno Unito, leggiamo su Il Fatto Quotidiano, vorrebbero inviare truppe in Ucraina. I dati sui morti nella guerra in Ucraina sono con molta probabilità farlocchi: ma è certo che, sul fronte ucraino, mancano militari sia in Ucraina, sia a Kurks. Come scriviamo da tempo, i russi puntano non solo a buttare fuori dalla regione di Kurks ucraini e occidentali ma anche a prendere Kiev entro il 20 Gennaio del prossimo anno. Da qui la mossa di Francia e Regno Unito. Sarà interessante capire se Scozia, Galles e Irlanda del Nord sono d’accordo a inviare militari nella guerra contro la Russia. Su un canale Telegram leggiamo una dichiarazione che il Ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha rilasciato alla BBC: “La Francia non riconosce alcuna ‘linea rossa’ riguardo al sostegno all’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa. L’Ucraina ha il diritto di utilizzare missili a lungo raggio SCALP forniti dalla Francia per colpire obiettivi sul territorio russo per legittima difesa”. Con molta probabilità, la Francia non crede che la Russia sia in grado di colpire Parigi in 15-16 minuti con missili che non possono essere bloccati. Di fatto, l’attuale Governo francese sta sfidando Putin. Un canale Telegram riporta un passo di un articolo del quotidiano francese Le Monde: “I militari di carriera provenienti da Francia e Gran Bretagna sono direttamente coinvolti nella preparazione dei missili trasferiti a Kiev per gli attacchi alla Russia. Le missioni di volo vengono inserite nelle unità di controllo dei missili Storm Shadow e SCALP EG da esperti militari stranieri“. Di fatto, la Francia e il Regno Unito sono in guerra contro la Russia. Scommettiamo che chiederanno ai Paesi Ue di inviare militari in Ucraina e a Kurks? Ormai con gli attuali ‘geni’ sulla plancia di comando di quello che resta dell’Europa può succedere di tutto.

Ma qual è la linea politica del presidente ucraino Zelensky?

Il presidente ucraino Zelensky, da parte sua, ha capito che le cose, per il suo Paese e soprattutto, per lui, si stanno mettendo male. Ma ancora non si comprende quale sia la sua linea politica: a parole dice che vuole “la pace giusta” (mentre prima voleva la guerra a oltranza fino alla cacciata dei russi), ma in sua vece i militari occidentali hanno cominciato a sparare missili a lungo raggio contro la Russia. Il presidente russo Putin, per tutta risposta, si è limitato a lanciare un missile ma ha fatto sapere che impiegherebbe un quarto d’ora a bombardare le capitali europee, a cominiare da Roma, Londra, Bruxelles e Parigi e in un video che circola sulla rete con tanto di traduzione ha detto che i missili russi non solo impiegano in media un quarto d’ora a colpire le capitali europee ma non possono essere bloccati dalle difese aeree europee e, in generale, mondiali (in questo articolo trovate allegato il video).

Da quello che sappiamo, i toni utilizzati dal Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, avrebbero irritato Putin e i suoi collaboratori

Come già accennato, la Francia non crede alla potenza missilistica della Russia di Putin. In un’intervista al quotidiano Il Tempo anche il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, snobba la potenza missilistica russa: “Io penso che sia come facevano gli antichi guerrieri che battevano la spada sullo scudo per intimorire l’avversario. I missili di cui Putin parla, con i quali è stato fatto un esperimento l’altro giorno, sono missili vecchi, non c’è nessuna novità. Sono missili ritoccati, insomma hanno rifatto un po’ il trucco a missili che avevano per cercare di spaventare l’avversario ucraino per fare la voce grossa”. E ancora: “… credo che gli americani abbiano reagito alla presenza di soldati nordcoreani pronti a combattere contro gli ucraini. Quella dei russi è stata una provocazione, coinvolgere un altro Paese che non ha nulla a che fare con l’Ucraina, non ha mai avuto contenziosi storici con l’Ucraina, la Corea del Nord. La Corea del Nord secondo me anche senza aver informato la Cina, si è mossa per dare manforte ai russi, i quali credo hanno dato forniture energetiche, hanno pagato abbondantemente la presenza dei militari” (qui per esteso l’articolo de Il Tempo). Da quello che noi sappiamo, l’opinione dei russi sull’attuale politica italiana non è esattamente lusinghiera: ci considerano un Paese macchiettistico che va al traino degli americani e, nel complesso, innocuo. Però il tono mostrato dal Ministro Tajani avrebbe infastidito Putin e i suoi collaboratori. Che succederà in Europa? In questi casi a rischio, tano per cominciare, sono le infrastrutture strategiche: cavi sottomarini, rigassificatori, raffinerie…

Foto tratta da Freepik

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