Erode Antipa e il ballo di Salomè che chiese e ottenne la testa di Giovanni Battista su un vassoio. Per Gesù fu una minaccia o un avvertimento?

di Frate Domenico Spatola

3 Agosto 2024, Sabato della XVII settimana del tempo ordinario: Matteo 15, 1-12

Erode Antipa, tetrarca della Galilea, aveva giurisdizione sopra Gesù. Si preoccupò per la sua fama, e cominciò a temerlo, come prima aveva fatto con Giovanni Battista. Il coevo storico Giuseppe Flavio scrisse che, a causa del movimento suscitato dal Battista, temendo la rivolta popolare, lo fece rinchiudere nel Macheronte, il carcere di massima sicurezza fatto costruire sulla riva del Mar Morto da Erode “il Grande”. Ora Antipa si interrogava su Gesù e, superstizioso, si domandava se Giovanni, da lui fatto decapitare, non si fosse reicarnato in lui. Della morte del Battista gli evangelisti “sinottici” dànno altra versione, addebitando la causa a Erodiade seduttrice, come Eva lo era stata per Adamo. Cognata, perché moglie di suo fratello Filippo, era anche nipote, per matrimoni anche incestuosi. E di questo il Battista si faceva implacabile accusatore. Per il genetliaco di Erode, dinanzi ai notabili, la figlia di Erodiade, Salomè, danzò. Il ballo lascivo fece spumare di libidine Erode, che le promise qualunque cosa avesse richiesta. Corse dalla madre e, come marionetta da lei comandata, pretese su un vassoio la testa del Battista. Erode, con raccapriccio, non ritenne sottrarsi al giuramento fatto, e soddisfece la richiesta della ragazza, per la promessa fatale. I discepoli, recuperato il corpo del Maestro, decapitato come il gruppo e, dopo averlo seppellito, andarono per riferire a Gesù. Fu minaccia o avvertimento?

Foto tratta da Wikipedia

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