Elezioni europee 2024: le nostre previsioni per la circoscrizione Sicilia-Sardegna. Forza Italia sopravvalutata, vittoria certa di Fratelli d’Italia, Lega in crescita, troppe divisioni nel centrosinistra

Noi ci auguriamo che vada a votare meno gente possibile. Tuttavia ci sarà chi si recherà alle urne. Da qui le nostre previsioni

Ieri abbiamo illustrato perché andare a votare per il rinnovo del Parlamento europeo è un errore (qui il nostro articolo). Soprattutto per i cittadini del Sud e della Sicilia. Tuttavia sappiamo benissimo che un certo numero di elettori andrà a votare. Non saranno tanti: a nostro modesto avviso, andrà a votare meno del 40% degli elettori aventi diritto. Poi, si sa, tutto può succedere: magari i dati ci smentiranno, o la percentuale di elettori che diserteranno le urne sarà maggiore rispetto alle nostre previsioni. Detto questo, oggi proviamo a illustrare le nostre previsioni, con riferimento alla circoscrizione Sicilia-Sardegna che prevede l’elezione di 8 parlamentari europei.

Cinque partiti nel centrisinistra non sono un po’ troppi visto che, bene o male, pescano nello stesso bacino elettorale?

Cominciamo col segnalare il dato politico ed elettorale che salta subito agli occhi: la divisione che si registra nell’area del centrosinistra. Qui troviamo cinque formazioni politiche: il Partito Democratico (PD), il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Pace Terra Dignità di Michele Santoro e la lista Libertà di Cateno De Luca. Che ci siano differenze di vedute tra le forze di centrosinistra ci sta: il PD, ad esempio, non è più un partito di sinistra ma è da tempo il partito dell’Unione europea dell’euro ultra-liberista e globalista. Che gli altri partiti di sinistra o di centrosinistra si dissocino dal PD è corretto. Ma in questo caso siamo davanti a quattro forze politiche che si sono sì dissociate dal PD ma che si presentano ognuna per proprio conto. Cosa stiamo cercando di dire? Semplice: che Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Pace Terra Dignità di Michele Santoro e la lista Libertà di Cateno De Luca pescano in buona parte nello stesso bacino elettorale. Poiché alle elezioni europee bisogna fare i conti con lo sbarramento del 4%, è probabile che due, tre e, perché no?, anche tutt’e quattro i partiti vadano incontro a una sconfitta.

La nostra opinione è che i cinque partiti di centrosinistra abbiano trovato una formula per eleggere il minor numero possibile di eurodeputati

Qualcuno chiederà: il Movimento 5 Stelle che in Sicilia è sempre stato forte dovrebbe crollare in una delle sua tradizionali roccaforti? Attenzione: nelle ultime due tornate elettorali regionali – Sardegna e Abruzzo – il Movimento 5 Stelle si è attestato tra il 7 e l’8%. Ora si voterà per le elezioni europee con un dato politico molto chiaro: il fallimento dell’Unione europea. Alla luce dei disastrosi risultati prodotti dalla Ue ci si attende un’alta astensione. Ed è probabile che il non voto penalizzi soprattutto i partiti di opinione. Ecco perché, a nostro modesto avviso, il Movimento 5 Stelle potrebbe risultare tra i partiti penalizzati. Tra l’altro, come già accennato, almeno due partiti pescano nello stesso bacino elettorale dei grillini: Alleanza Verdi e Sinistra e Pace Terra Dignità di Michele Santoro. Mentre solo parzialmente Libertà di Cateno De Luca prende nell’area di sinistra. In ogni caso, questi quattro partiti si toglieranno voti l’un l’altro e, in parte, li toglieranno al PD. La nostra opinione è che questi cinque partiti abbiano trovato una formula per eleggere il minor numero possibile di eurodeputati. Tirando le somme, questi cinque partiti, a nostro modesto avviso, dovrebbero eleggere da 1 a 3 eurodeputati (forse 2 ci sembra il numero che più potrebbe avvicinarsi alla realtà). Qualche notazione sul PD, che nella circoscrizione Sicilia-Sardegna candida come capolista la segretaria del partito, Elly Schlein (foto sopra tratta da Wikipedia). Ci rifiutiamo di credere che dalle parti del PD non abbiamo capito che gli Stati Uniti d’America, con la guerra in Ucraina, lavorano per eliminare l’Unione europea dell’euro. Gli americani, correttamente, hanno capito che la Ue, sottobanco, ha provato a tirare la volata alla Cina che vuole colpire l’area del dollaro. Gli USA si sono messi in testa di sbaraccare l’Unione europea e, a Dio piacendo, ci dovrebbero riuscire. In questo scenario il PD dovrebbe provare a ridiventare un partito di sinistra, sbarazzandosi della Schlein, troppo legata all’Unione europea. Morale: il PD, nel suo complesso, potrebbe non impegnarsi troppo in queste elezioni europee per anticipare l’uscita di scena dell’attuale segretaria del partito.

Troppo sopravvalutata la lista di Forza Italia. Dove l’unico che prenderà tanti voti è Edy Tamajo

E le altre formazioni politiche? Nemmeno Azione con Calenda e Stati Uniti d’Europa ci sembrano messi bene. Non crediamo che questi due schieramenti politici raccoglieranno molti consensi tra Sicilia e Sardegna. Idem per Alternativa Popolare. Un partito che ci sembra molto sopravvalutato è Forza Italia-Noi Moderati. A parte Edy Tamajo, non vediamo in questa lista grandi campioni di preferenze. Anche l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, non ci sembra messo benissimo, considerato che nel suo collegio elettorale, cioè Catania e dintorni, si va a scontrare con vere e proprie macchine da voti, tra Fratelli d’Italia e gli Autonomisti di Raffaele Lombardo. Il caso ha voluto che in questa lista azzurro-moderata piuttosto raffazzonata si ritrovino insieme il citato Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro con la sua Nuova Democrazia Cristiana, che dovrebbe appoggiare la candidatura di Massimo Dell’Utri. Detto questo, non ci sembra una lista in grado di eleggere tre europarlamentari: se ne eleggerà due sarà già tanto.

Molto forte la lista di Fratelli d’Italia. Messa bene anche la Lega con candidati di tutto rispetto. Il possibile effetto Vannacci per il partito di Matteo Salvini

Siamo arrivati a Fratelli d’Italia. Che si presente con una lista forte e ben messa in quasi tutte le nove province siciliane e, tutto sommato, ben messa anche in Sardegna. La capolista, Giorgia Meloni, segretaria del partito e presidente del Consiglio dei Ministri, questo va da sé, prenderà una caterva di voti: con molta probabilità, sarà la candidata che totalizzerà più preferenze nella circoscrizione Sicilia-Sardegna. Tra i nomi che spiccano nella lista ci sono quelli dell’ex assessore regionale, Ruggero Razza, e dell’europarlamentare uscente, Giuseppe Milazzo. A nostro modesto avviso, questa è una lista che potrebbe eleggere da due a tre parlamentari europei. Molto forte anche la lista della Lega. Il partito di Matteo Salvini ha perso molto smalto dopo il clamoroso errore commesso dallo stesso leader della Lega, quando mise in crisi il Governo Lega-Movimento 5 Stelle, regalando la gestione dell’Italia al PD. Da allora questo partito non ha brillato. Però ci sono due però. Il primo però è legato alla presenza in lista del generale Roberto Vannacci, del quale non si conoscono le potenzialità elettorali. Se Vannacci avrà, nelle urne, lo stesso seguito che ha avuto con il suo libro (Il Mondo al Contrario) potrebbe risultare la sorpresa di queste elezioni. Il secondo però è legato alla presenza, in questa lista, di candidati di un certo peso. Vediamoli per grandi linee. In lista c’è l’assessore regionale alla Formazione professionale e all’Istruzione, Domenico ‘Mimmo’ Turano, che nel suo collegio elettorale, cioè Trapani e provincia, non sembra avere grandi avversari. Poi c’è Nino Germanà, attuale senatore, che nel 2014 ha sfiorato l’elezione al Parlamento di Strasburgo prendendo oltre 23 mila voti di preferenza. Supponiamo che questa volta moltiplicherà gli sforzi. Quindi Raffaele Stancanelli, già parlamentare e assessore regionale, già Sindaco di Catania, già parlamentare nazionale e eurodeputato uscente. Da considerare anche l’eurodeputata uscente, Annalisa Tardino ed Ester Bonafede. Sempre a nostro modesto avviso, questa lista dovrebbe eleggere almeno due parlamentari europei. Con il possibile effetto Vannacci i voti della Lega potrebbero aumentare.

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