Egregio Sindaco Lagalla va bene il nuovo partito con Lombardo & Miccichè. Ma non dimentichi che in città ci sono persone costrette a vivere con i topi: per loro non avete soluzioni?

di Toni Pellicane

Sembra la Palermo raccontata da Danilo Dolci negli anni ’50’. Invece è la Palermo di oggi. Come settanta anni fa, una politica indifferente e una burocrazia sorda. Bisogni sociali ignorati, persone deboli calpestate. Vergogna infinita

K. T., anni 85, vive in un tugurio dalle parti di Via Oreto, una casa malsana con infiltrazioni di acqua e topi che entrano indisturbati. Come patronato A.Si.D.A. 12 Luglio seguiamo la Signora da oltre un anno. Con non poche peripezie siamo riusciti a farle riconoscere la residenza virtuale e a farle sbloccare l’assegno sociale. Nel posto dove vive non ha alcun contratto e il proprietario non è uno che si muove attraverso una “normale” procedura di sfratto: di prepotenza ha detto alla Signora che deve andarsene o la sbatte fuori lui. Teniamo conto che parliamo di una Signora di origine tunisina ma con cittadinanza italiana, una persona che ha avuto 2 ictus. Pochi giorni fa è stata pubblicata la graduatoria d’emergenza abitativa, conta 373 nuclei utilmente collocati, la Signora è la n° 55. Ci siamo rivolti all’Unità operativa Abitare sociale. Hanno risposto che per la Signora T. non ci sono soluzioni abitative. Lasciano alla Signora l’onere di rivolgersi ai Servizi sociali. Come associazione abbiamo scritto e telefonato più volte all’assistente sociale ma non è in servizio, forse rientra il prossimo Mercoledì. Il servizio sociale, attraverso il progetto Prins, potrebbe sistemare provvisoriamente la Signora in un B&B. Non è il massimo ma servirebbe a toglierla dal tugurio in cui è costretta a vivere in mezzo ai topi morti. Tutto questo però resta lettera morta, perché se manca un assistente sociale si blocca tutto. Abbiamo inviato più volte una richiesta di incontro all’assessora del Comune di Palermo, Rosy Pennino, ma non arriva risposta. Chiediamo da alcuni giorni un incontro con l’assessore comunale Fabrizio Ferrandelli che, al massimo, si fa vivo telefonicamente o per whatsapp. Ferrandelli ci ribadisce che lui non è nostra controparte. Nei fatti nulla si muove. Il Comune ci ignora. Tutto questo sta creando grande esasperazione, anche rispetto a nuclei familiari che nei prossimi giorni avranno eseguito lo sfratto che gia si trascina da mesi.

Affetta da tumore con metastasi, l’8 Gennaio verrà sfrattata. Al Comune di Palermo dicono che non hanno strumenti per intervenire

R. Z., lei è una Signora di mezza età, affetta da tumori con metastasi e sotto chemioterapia. Si cura presso il proprio domicilio. L’8 Gennaio perderà la casa. Come per T. K., anche lei in graduatoria ma anche per lei l’unità operativa Abitare sociale non ha soluzioni. Anche la Signora viene indirizzata ai servizi sociali che, però, affermano di non avere strumenti per intervenire. Di fronte a tutto questo l’Uunità Operativa Abitare sociale afferma che non ha cosa fare.

Mamma sola con tre bambini. Una bimba è invalida. Verrà sfrattata il 22 Dicembre. Caso in Procura?

V. M., mamma sola con 3 figli di cui 1 bambina di 6 anni invalida. Anche lei perderà la casa il 22 Dicembre. La Signora è vittima di violenza privata, tutto documentato, è seguita dal centro antiviolenza Le Onde che ha inviato una relazione al Comune. Il regolamento del Comune di Palermo dice che in questi casi si va in deroga alla graduatoria e si dà priorità al nucleo familiare rispetto all’assegnazione dell’alloggio… E il Comune che ha fatto? Ha assegnato alloggi senza considerare un regolamento vigente e noi stiamo valutando di effettuare una segnalazione alla Giustizia per cercare di capire cosa è successo.

Mamma con un bimbo autistico sfrattata? Si cerchi un parente…

D. V., nucleo familiare disagiato, soprattutto economicamente. Morosi quindi sfrattati. Anche per loro si prevede l’esecuzione dello sfratto l’8 Gennaio. Anche loro in graduatoria d’emergenza. Il loro bimbo è affetto da autismo in forma gravissima. Il bimbo rifiuta di relazionarsi con altri bimbi ma anche con altri adulti. Anche per questa famiglia nessuna soluzione. Il Comune ha consigliato a questa famiglia di cercarsi qualche parente che può ospitarli: parliamo di una famiglia di 2 adulti e il bimbo.

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