Effetti della morte di Papa Francesco: così come globalismo e alcuni elementi della Chiesa ‘conciliarista’ sono andati di pari passo, in alcuni casi imposti, insieme inizieranno il declino

Il mondo sta cambiando e cambierà anche la Chiesa di Roma

In queste ore la figura di Papa Francesco, morto ieri, nel giorno della Pasqietta, viene magnificata. E’ giusto così: siamo in Italia è il Papa è il Papa. E’ stato sicuramente un Pontefice che, in 12 anni, ha cambiato molte cose all’interno della Chiesa. Ma non è affatto detto che tutti i cambiamenti che ha operato siano positivi. E’ stato il primo Papa che è arrivato dopo le strane ‘dimissioni’ di Papa Benedetto XVI. Non era mai successo che un Papa si dimettesse. E, guarda caso, Papa Ratzinger ha lasciato proprio mentre nel mondo trionfava il globalismo, con il disastroso Barack Obama presidente degli Stati Uniti d’America. Esponente del Partito Democratico americano, Obama ha guidato la globalizzazione economica oggi al capolinea, dopo la rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Globalizzazione, lo ricordiamo, significa anche la presenza, quasi imposta, dell’immigrazione senza regole e la presenza, sempre più invasiva, del gender e del woke. Può anche non piacere ma è così.

E’ inutile girarci attorno: con l’avvento di Papa Francesco alcuni settori del mondo ecclesiastico ‘conciliarista’ sono andati a briglia sciolta

Su altri mezzi d’informazione troverete tante notizie sulla vita di Papa Francesco e su cosa prevede il protocollo prima della elezione del nuovo Papa. Quello che vogliamo segnalare è che tra i ‘modernisti’ della Chiesa cattolioca c’è un po’ di timore. Va detto che il Pontificato di Papa Bergoglio ha dato spazio ad alcune tesi, in verità un po’ ardite, del Concilio Vaticano II. Aperto nel 1962 da Papa Giovanni XXIII, il Concilio Vaticano II si è chiuso nel Dicembre del 1965 con il papato di Paolo VI. Ben tre Papi hanno cercato di mediare tra alcune posizioni ‘conciliariste’ molto, forse troppo ‘avanzate’, se non radicali, e la Chiesa tradizionale. I ‘conciliaristi’, nel complesso, hanno svolto un ruolo importante all’interno della Chiesa. Con aperture che sono state mediate dalla saggezza di citato Paolo VI, da Giovanni Paolo II e, fino a prima delle sue ‘dimissioni’, dal citato Papa Benedetto XVI. Con l’avvento di Papa Francesco, mettiamola così, certi protagonisti della Chiesa ‘conciliarista’ sono andati a briglia sciolta, un po’ come i gesuiti nella Palermo della seconda metà degli anni ’80, più impegnati nel sociale che nella teologia. Ciò posto, alcune prese di posizione di Papa Francesco vanno apprezzate. Ha fatto bene a porre l’accento sulla tutela dell’ambiente o, se si preferisce, del ‘Creato’. Sulla guerra in Ucraina ha avuto il coraggio di stigmatizzate la NATO che “abbaia” ai confini della Russia. Rispetto alle posizioni, false, di una Russia che avrebbe “invaso” l’Ucraina la differenza è notevole. Coraggiosa anche la resistenza di Papa Francesco verso chi avrebbe voluto un’apertura senza se e senza ma all’aborto.

Non tutte le tesi del Concilio Vaticano II sono positive

E’ stato positivo il ruolo di Papa Francesco e di alcuni settori un po’ radicali della Chiesa ‘conciliarista’? In alcune cose sì, in altre no. L’appoggio incondizionato della Chiesa di Papa Francesco all’immigrazione senza regole, con l’accoglienza dei migranti imposta, per citare un esempio macroscopico, è stato un regalo al mondo ultra-liberista e globalista. Con l’arrivo di fiumi di migranti si sono abbassati i salari e sono stati ridotti i diritti dei lavoratori. Nell’Unione europea è andata in scena una politica ferocemente anti-socialista, portata avanti delle finte ‘sinistre’ che hanno imitato, e in alcuni casi emulato, i Democratici americani espressione piena del globalismo. Il risultato è stato l’allontanamento di tanti elettori europei dal finto, se non tragicomico Partito socialista europeo, formazione politica che oggi non rappresenta più i ceti meno abbienti. Così come in America i ceti popolari non votano più il Partito Democratico, in Europa i ceti popolari non votano più per i finti socialisti europei, che riescono ancora a tenersi una parte degli elettori di sinistra in solo alcuni Paesi, Italia e Spagna in testa. La stessa cosa sta avvenendo con il finto Partito Popolare europeo, altra formazione politica contaminata dal globalismo. Non è un caso se il nuovo Cancelliere tedesco, Friedrich Merz, provenga dal mondo della finanza. Il segno di un mutamento ‘genetico’ della CDU, partito sempre più legato al capitalismo finanziario globale piuttosto che al Popolarismo. Non è esagerato affermare che, per certi versi, il voto dei ceti popolari europei in favore dei ‘populisti’ ha anticipato la svolta di Trump in America.

La sensazione è che, oggi, stia avvenendo l’esatto contrario di quanto avvenuto 12 anni fa con le ‘dimissioni’ di Benedetto XVI e con l’avvento di Papa Francesco

Oggi, tornando alla Chiesa che si prepara all’elezionne del nuovo Papa, la voce che viene fatta circolare è che, dopo il Pontificato di Papa Francesco, non si potrà tornare indietro. Questa è la prova che l’ala ‘conciliarista’ della Chiesa non è sicura di poter eleggere un Papa in diretta continuazione con i 12 anni di Papa Francesco. Non possiamo sapere, ovviamente, cosa succederà. Ma abbiamo la sensazione che, con l’elezione del nuovo Papa, potrebbero materializzarsi novità, anche importanti. Nel 2013, in pieno globalismo, la figura di Papa Bedenetto XVI non era molto gradita ai mondialisti. La sensazione è che, oggi, stia avvenendo l’esatto contrario rispetto a quanto avvenuto 12 anni fa. Come già accennato, la globalizzazione dell’economia è ai titoli di coda, non tanto e non soltanto perché la presidenza Trump ha deciso di bloccare l’enorme afflusso di merci in America per ridurre drasticamente il deficit federale, ma anche perché il sistema globalista si è rivelato sbagliato, se non fallimentare, se è vero che ha fatto aumentare le diseguaglianze sociali. Globalismo e i settori radicali del ‘conciliarismo’ sono andati di pari passo e così come insieme si sono affermati, o meglio, così come insieme, in molti casi, sono stati imposti, insieme inizieranno il declino.

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