E’ stato Gesù a riscattere le donne dalla cultura a lui contemporanea che le voleva schiave e proprietà del maschio

di Frate Domenico Spatola

8 Marzo: una festa per la donna

Perché il maschio si faccia perdonare? Piuttosto per riflettere sulla grazia della femminilità. Occasione dunque da non mancare. Siamo stanchi di tanto maschilismo e macismo imperversante, in maniera vergognosa e, a volte, anche criminale, in tante parti del Globo. Della donna e della sua storia, hanno diffusamente cantato poemi e narrate romanzi. I pittori e gli artisti hanno trovato in lei le forme trasmesse a canone di bellezza. Ora dunque esaltata a ideale, ora disabilitata a danno per l’umanità, a cominciare da Eva: La donna/mistero. Fuori retorica, rimane meraviglia per cui la natura garantisce e conserva la vita sulla Terra. A volte gelosa di possessività da fare scoppiare guerre. Così pensava Omero nel suo poema. Il tema rischia retorica usurata. L’integrazione è contrappuntata a flessibilità: arricchimento e non esclusione dell’altro/a. Complementari da ambo i sessi. La donna si qualifica in relazionalità molteplice. È madre, figlia, sorella, sposa e tanto altro. Suo mestiere per cui è programmata dalla natura a garantire la vita sulla Terra. Senza il suo carisma, da tempo si sarebbe estinta la Vita sulla Terra. Gesù l’ha riscattata dalla cultura a lui contemporanea che la voleva schiava e proprietà del maschio. Sarà la donna prima evangelizzatrice della sua Risurrezione. Grazie dunque vi diciamo, oggi come ogni giorno, perché tenendo le chiavi a voi affidate. Più di un ripensamento sia nei maschi per non avere compreso la vostra sensibilità e capacità totale del vostro donarvi. Comprendeteci, se a volte non siete comprese. Buona festa! Oggi è tutta vostra, e meritata!

Foto tratta da Arcidiocesi di Orestano

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