E’ giusto utilizzare come mangime per gli animali un grano che contiene tossine, pur entro i limiti di legge stabiliti dall’Unione europea?

Il problema, quest’anno, è molto avvertito per il grano tenero coltivato in Francia e in altri Paesi europei, compreso il Nord Italia, supponiamo per le piogge incessanti di fine Primavera inizio Estate

In un articolo pubblicato da GRANO ITALIANO Il Giornale dei cerealicoltori (che potete leggere qui) leggiamo un passo che ci lascia perplessi. L’articolo affronta un tema oggi centrale nella coltivazione del grano: le quotazioni in calo e la pressione del grano che arriva in Italia dall’estero. Un passaggio dell’articolo, come già accennato, ci ha lasciati un po’ perplessi: “Parte del frumento tenero raccolto sembra addirittura destinato all’uso zootecnico, a causa dell’elevata presenza di tossine. Questa situazione non riguarda solo l’Italia, ma tutte le produzioni continentali, compresa la Francia. Nonostante la situazione dell’offerta interna in Ue sia questa, non ci aspettiamo apprezzamenti nel breve periodo”. Le tossine, nel grano, non dovrebbero esserci, perché sono dannose per la salute umana. ma sono anche dannose per la salute degli animali. Con molta probabilità, come avviene per il tristemente noto erbicida glifosato, la presenza di parti per milione di queste tossine possono essere presenti nel grano, perché in tali modestre quantità non dovrebbero danneggiare la salute umana e animale. E’ una tesi che non ci ha mai convinti. Ma se i regolamenti e le leggi lo prevedono, ebbene, noi possiamo criticarle – e lo facciamo – ma non possiamo fare altro. A nostro modesto avviso, sarebbe bene evitare di ingerire tossine.

L’Unione europea, su tale delicata materia, è poco convincente

L’articolo fa riferimento al grano tenero, che nel nostro Paese si coltiva in netta prevalenza nel Nord. Supponiamo che a causa delle piogge incessanti che hanno colpito il Nord Italia, la Francia (che viene non a caso citata nell’articolo) e altre aree dell’Europa il grano tenero sia stato colpito da umidità, che provoca la proliferazione di funghi i quali, a propria volta, producono tossine. Questa è la nostra spiegazione. Resta da capire se è giusto utilizzare come mangine un grano con presenza di tossine, anche se al di sotto della soglia di legge e, quindi, nel rispetto della legge stabilita dall’Unione europea. A nostro modesto avviso, così come non dovrebbe essere utilizzato il grano con presenza di glifosato in regola con i limiti di legge stabiliti dalla Ue, non dovrebbe essere nemmeno utilizzato il grano con presenza di tossine in regola con i limiti di legge stabiliti sempre dalla Ue. Non a caso, da anni contestiamo i Regolamenti dell’Unione europea che si occupano di tali, delicati argomenti. Poiché siamo ancora i Democrazia, dissentiamo dall’operato della Ue in questo campo. Non siamo i soli: tanti la pensano come noi. “Così come il grano che contiene tossine non può essere utilizzato per l’alimentazione umana – ci dice Angelo LaPlena, allevatore con azienda agricola a San Mauro Castelverde, provincia di Palermo – non deve essere utilizzato nemmeno per l’alimentazione degli animali. In primo luogo perché le tossine sono dannose per la salute degli animali. In secondo luogo perché, se si tratta di animali di allevamento, le tossine ingerite dagli animali si trasferiscono nella carne e nel latte che poi finiscono sulle nostre tavole”.

A partire dall’1 Luglio di quest’anno la Ue ha abbasato i limiti massimi della micotossina DON negli alimenti: cosa, questa, che dovrebbe fare riflettere

Ribadiamo: la Ue ha stabilito che entro certi limiti alcune micotossine possono essere presenti nel grano. L’1 Luglio scorso, per citare un esempio concreto, è entrato in vigore il regolamento UE 2024/1022 della Commissione europea che abbassa i limiti massimi della micotossina DON (deossinivalenolo) negli alimenti, fissandoli a 1000 microgrammi per Kg (nel frumento erano 1250). Già il fatto che l’Unione europea abbia avvertito l’esigenza di abbassare i limiti della presenza di DON negli alimenti deve fare riflettere. A nostro modesto avviso, la Ue sbaglia: la presenza di queste sostanze va bandita dagli alimenti senza se e senza ma. E troviamo molto singolare che l’Unione europea che si fregia del Green Deal, che dovrebbe salvarci dall’inquinamento, poi continui a tollerare la presenza di glifosato e micotossine negli animenti.

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