Dopo l’assalto dei pannelli fotovoltaici al posto del grano l’appello agli ascari-mercenari siciliani: prima che crolli la globalizzazione dateci subito l’Aeroporto Fontanarossa di Catania

di Mario Di Mauro
fondatore della Comunità TerraeLiberAzione

Mentre infuria il CARO VOLI colonialista va completata la svendita della nostra Isola

In Sicily Park è il più grande Affare del Secolo: resta ben poco altro da vendersi: l’Etna non si tocca, chiaro?Nell’Epoca del volo aereo “a costo d’autobus”, duecentomila aerei solcano ogni giorno i cieli del Mondo. In scienze sociologiche è adottata anche la categoria: “quelli che prendono l’aereo e quelli che non…”. Il diritto civile al volo aereo -la vera libertà di movimento nel Mondo- è negato a mezza Umanità. Ma atterriamo in Sicily Park: l’Isola senza Cielo e senza Ali.

Entro l’anno sarà cosa fatta

Catania, 27 febbraio 2025. Il CdA (Consiglio di Amministrazione) di SAC -società di gestione dell’Aeroporto- ha convocato l’assemblea dei soci per esprimersi sulla proposta di privatizzazione (advisor Mediobanca). L’assemblea ha approvato ecc. ecc.. Ci provano da 15 anni. Ma stavolta -temiamo- siano vicini a questa Grande Rapina ai danni del “Popolo Siciliano” (ammesso che questo “popolo” esista realmente come soggetto politico). Entro l’anno, la vendita di Fontanarossa sarà cosa fatta, dicono. Ovvio che “c’è la fila” per comprarsi l’Aeroporto di Catania: la “gallina dalle uova d’oro”! Dalla “strategica” F2i al “piratesco” gruppo Mundys dei Benetton, dalle francesi Vinci Airports e Airport De Paris alla Corporación América (con testa in Argentina). Ma ben altri Fondi di Investimento valuteranno il bando di gara, quando sarà pubblicato.

Dopo una faida lunga 15 anni si è finalmente concretizzata la ‘sintesi’

In Sicily Park è il più grande Affare del Secolo: resta ben poco altro da vendersi: l’Etna non si tocca, chiaro?L’Aeroporto di Catania -attivo da 100 anni!- è un motore strategico del Sistema Sicilia: una cruciale “infrastruttura pubblica” per quanto gestita come “cosa loro” dalla “comitiva” CamCom che controlla la società di gestione SAC nelle nebbie coloniali e mercenarie di Sicily Park. In queste nebbie, “Fontanarossa” è una “gallina dalle uova d’oro”, con vista su una scellerata privatizzazione miliardaria all’asta euro-global, vera posta di una faida lunga 15 anni. E’ un “sistema aeroportuale” (Catania-Comiso) -nel cuore del Mediterraneo- che funzionerebbe anche da solo: il Mondo ci cerca! E gli Aeroporti sono il nostro unico “Ponte” intelligente: da e per il Mondo.

La fede nel ‘dio Mercato’

La Sicilia non è per niente “isolata”. La Sicilia è nel Mondo: piattaforma geostrategica sul corridoio meridiano che scorre dall’Occidente atlantico ai Mari dell’Asia, con vista sull’Africa. La nostra insularità sta all’isolamento, come i polmoni stanno alla polmonite. L’insularità siciliana è Potenza geostrategica. Che questa Potenza sia afferrata da Forze coloniali -(con o senza l’intermediazione della nostrana borghesia mercenaria)- è altro discorso. Il “governatore” Renato Schifani e l’intero circo della politica regionale credo siano perfino in “buonafede”, è che “non ci capiscono niente”. E forse è un problema culturale: si deve avere cieca fede nel “Mercato” per credere che una società privata possa far altro che i propri interessi: “Fontanarossa” sarebbe un asset qualunque, da rivendere -anche dopo soli 5 anni- alla prima “necessità di cassa”. Né si può pretendere da una società privata l’adozione di una politica aeroportuale che valorizzi a 360° -nell’Interesse dei Siciliani- la potenza dell’Insularità strategica.

Chi è che si ‘farà i bagni’?

Al di là del fiume di milioni cash che verrebbero incassati dalla mala-privatizzazione (da chi? perché? e per farne cosa?). Al di là del “Miliardo+”, è inquietante la loro cieca fede nel dio Mercato, ché “tanto ci pensa l’Antitrust a vigilare”!. Vivono nel paese delle meraviglie? Un esempio: come previsto da TerraeLiberAzione, sul “caro voli” (determinato da un Algoritmo neocoloniale) l’Antitrust si è rivelato quel che è: un totem nel Far West del “libero mercato” ed era evidente la sua impotenza quanto chiara la Realtà dell’assenza di un “cartello” e perfino dell’abuso volontario di posizione dominante: siamo onesti, l’irlandese Ryan Air è un big player, un gigante, e non ha alcun bisogno di “abusare”: è oggettivamente dominante, in un mercato europeo fin troppo liberalizzato. Altro che Antitrust giustiziere e Algoritmi imbrigliati!

Welcome in Sicily Park! Ma gli “slot” potrebbero essere negoziati meglio, no?

L’ipotesi di cedere quote a soci privati qualificati, mantenendo una golden share strategica nella governance del nostro Ponte per il Mondo, come piano B, non viene neanche presa in considerazione: il “Miliardo” vogliono, e basta! E -a prescindere- una compagnia aerea siciliana di servizio non avrebbe alcun problema di sostenibilità finanziaria: i soldi ci sarebbero, i passeggeri macari. Il “caro voli” è l’ennesima truffa neocoloniale ai danni dei siciliani: siamo milioni gli Emigrati siciliani, in gran parte con ferie e vacanze “comandate”: non serve un genio per capire come spennare i polli, cosiccome non ci serve nessun “Ponte” per emigrare, nè per tornare in vacanza. Servono semmai buone politiche nella valorizzazione dell’Insularità strategica.

E l’Algoritmo che determina i prezzi dei biglietti?

Si chiama Kapitalismo, bellezze: è programmato per il Profitto: con l’aggravante del ‘pizzo’ neocoloniale sul mercato siciliano. E lo sconticino regionale sui ticket e il demagogico trenino turistico da gita studentesca: uno spot che è presa in giro per il Milione di Siciliani della Nuova Emigrazione, la secolare CEM- Coercive Engineered Migration, terza ondata cominciata a metà anni Novanta… Sorvoliamo sulla logica “assistenzialistica” del governo regionale di Sicily Park: quasi fosse beneficenza, ma con soldi pubblici. E l’Algoritmo lo ha già digerito! L’Isola del Tesoro, la cui insularità strategica è un bankomat miliardario dello Spettacolo coloniale, è “la regione più povera d’Europa”, una colonia compassionevole dell’INPS, una “riserva indiana” il cui metabolismo sociale è devastato dalla secolare C.E.M- Coercive Engineered Migration, strumento sistemico di controllo sociale neocoloniale. E il popolo siciliano? Siamo seri: in quanto “soggetto di storia”, consapevole e attivo, il “popolo siciliano” semplicemente non esiste. Dalla Sicilia se ne sono andati tutti, in particolare quelli che vi sono rimasti: i Sonnambuli di Sicily Park e i “privatizzatori”, sintesi di una “borghesia mercenaria incapace di conquiste spettacolari”. E com’è in Cielo, così è in Terra.

Foto tratta da Blog Sicilia

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