Dopo avere sbloccato la distribuzione delle acque del Biviere di Lentini e della diga di Ragoleto agli agricoltori il Governo sblocca anche le acque degli invasi Castello e Lago di Prizzi

A disposizione degli agricoltori dell’Agrigentino anche l’acquedotto Favara di Burgio
Sicily

Dopo le acque del Biviere di Lentini e della diga di Ragoleto, anche le acque degli invasi artificiali Castello e Lago di Prizzi (foto sopra tratta da Wikipedia) potranno essere utilizzati da agricoltori e allevatori dell’Agrigentino della provincia di Agrigento. Idem per l’acqua dell’acquedotto Favara di Burgio. “Lo prevede un’ordinanza appena firmata dal commissario delegato per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta”, si legge in un comunicatoo della Regione siciliana. La decisione è stata adottata dopo una riunione che si è svolta a palermo, nei saloni di Palazzo d’Orleans, la sede del Governo della Sicilia. All’incontro era presente anche il neo assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo. Considerato che la ‘Cabina di regia’ che si occupa dell’emergenza idrica in Sicilia ha aspettato la nomina del nuovo assessore prima di adottare tale decisione, non è da escludere che sia stato proprio il nuovo assessore, è il caso di dirlo, a smuovere le acque. nel comunicato si legge che la “seconda irrigazione di soccorso” è necessaria “per evitare il disseccamento e la morte delle piante, con le ripercussioni economiche e sociali, di produzioni di altissima qualità quali l’arancia di Ribera Dop e la pesca di Bivona Igp, per complessivi 7 mila ettari”.

Le dichiarazioni del presidente della Regione Renato Schifani

“È una scelta – evidenzia il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani – per sostenere i nostri agricoltori e allevatori in un momento di estrema necessità e per proteggere e preservare le colture di eccellenza della nostra terra, ma anche il benessere economico e sociale delle comunità locali. Il Governo regionale è al fianco del settore agricolo e zootecnico in un momento di particolare crisi e proprio per questo motivo ha già stanziato decine di milioni di euro per limitare i danni dovuti alla siccità”. Ancora il comunicato: “L’utilizzo dell’acqua per irrigazione di soccorso, anche delle aree fuori dal comprensorio consortile 3 di Agrigento, potrà proseguire eventualmente nel mese di Settembre, previa verifica della necessità e della disponibilità delle risorse. Per quanto riguarda la traversa Favara, la risorsa idrica potrà essere utilizzata fino al suo esaurimento, in vista dei lavori di dragaggio che saranno effettuati a Settembre. Per gli invasi Castello e Prizzi, dovendo garantire la disponibilità anche per l’uso idropotabile e assicurare la salvaguardia dell’ittiofauna – conclude il comunicato – il Consorzio di bonifica, i gestori degli invasi (dipartimento regionale Acque e rifiuti ed Enel) e i gestori del servizio idrico (Aica e Amap) dovranno attivare un monitoraggio per prevenire le condizioni di crisi e avviare, se necessario, il trasferimento dei pesci”.

Fare chiarezza sulla mancata utilizzazione delle acque di altri invasi artificiali della Sicilia

Viene da chiedersi perché un provvedimento così ovvio non è stato adottato prima. In ogni caso va dato atto al Governo Schifani di avere sbloccato uno stop assurdo alla distrubuzione delle acque di invasi artificiali della nostra Isola che, lo ricordiamo, nella stragrande maggioranza dei casi sono stati realizzati per l’agricoltura e, in minima parte, per la produzione di energia idroelettrica, non certo per allevare pesci e per il sollazzo degli uccelli… Invitiamo il Governo regionale a fare chiarezza su altri invasi artificiali siciliani le cui acque vengono ancora oggi non utilizzate per l’agricoltura. Soprattutto alla luce delle copiose piogge che negli ultimi giorni sono arrivate in Sicilia. Non abbiamo bisogno di ricordare che molti invasi artificiali sono collegati tra di loro con le cosiddette interconnessioni idriche e che, di conseguenza, l’acqua di un invaso pieno può essere trasferita in un invaso che si trova in un’area della Sicilia dove non sono state registrate piogge. Quando scriviamo che la siccità in Sicilia non c’è ci riferiamo non soltanto alle piogge che non sono mancate ma anche alla possibilità di trasportare l’acqua negli invasi artificiali che si trovano in aree dove non sono arrivate le piogge.

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