Domani mattina a Palermo, presso il ‘marciapiedi della Memoria’, incontro per ricordare con una preghiera Emanuele Piazza e Gaetano Genova. La mozione che giace presso il Consiglio comunale di Palermo

La mozione punta a realizzare in viale Croce Rossa dei ‘MARCIAPIEDI DELLA MEMORIA’ per ricordare tutte le vittime della mafia senza discriminazioni

“IN MEMORIA di EMANUELE PIAZZA”. Appuntamento domani mattina, Domenica 16 Marzo, a Palermo, alle 11 e 30, presso il “Marciapiedi della Memoria”, di fronte lo stadio, per ricordarlo con una preghiera. “In una città votata a ricordare solo pochi dimenticando tutti gli altri – scrive Andrea Piazza, avvocato, fratello di Emanuele – riproponiamo i valori ‘dell’antimafia francescana’ contraria alle elargizioni pubbliche in favore di Associazioni e Fondazioni che si professano Antimafia e per la vendita del patrimonio confiscato”. E ancora: “Sollecitiamo, nonostante il disinteresse, tutte le forze politiche che siedono in Consiglio comunale, a Palermo, a calendarizzare ed approvare la mozione per la realizzazione in viale Croce Rossa dei ‘MARCIAPIEDI DELLA MEMORIA’ e farlo diventare un luogo che ricordi TUTTI contrastando la discriminazione tra le vittime che hanno versato il medesimo tributo ” LA LORO VITA”.

L’importanza di un’Antimafia francescana

Non si capisce perché il Consiglio comunale di Palermo non abbia ancora trovato il tempo per discutere questa mozione. Forse per non fare ‘ombra’ alle blasonate, celebrate e sostenute da elargizioni pubbliche Associazioni e Fondazioni Antimafia? Non ci sembra un bel segnale, quello che arriva dal Palazzo di Città del capoluogo siciliano. Certo, gli impegni sono tanti e tutti importanti: però non riuscire a trovare il tempo per discutere e possibilmente approvare una mozione che potrebbe dare il via alla realizzazione di un progetto originale, che darebbe visibilità a tutti i caduti nella lotta alla mafia ci sembra un atteggiamento errato. Dovrebbe essere la politica, sempre che ci sia la volontà di cambiare registro rispetto alle attività culturali di contrasto alla mafia, a spingere, quanto meno per affrontare tale argomento, magari per valorizzare l’Antimafia francescana. Il richiamo all’antimafia “etica ‘francescana’ non sostenuta da elargizioni pubbliche” è importante: basti pensare a quello che è avvenuto con i sequestri e le confische di beni nel nome della mafia, o alle avventure, chiamiamole così, di Antonello Montante, per lunghi anni ai vertici di Confindustria Sicilia. Ma è anche importante per sottolineare la differenza tra chi fa antimafia senza elargizioni pubbliche e chi, invece, fa antimafia ricevendo denaro pubblico. Legittimo, per carità, il sostegno pubblico. Però la differenza tra antimafia senza denaro pubblico e antimafia con il denaro pubblico c’è, e Andrea Piazza fa bene a sottolinearlo. 

La storia di Emanuele Piazza e di Gaetano Genova

Detto questo, oggi è l’occasione per ricordare Emanuele Piazza e Gaetano Genova. Il primo era un agente dei servizi segreti italiani, il secondo un vigile del fuoco. Due uomini dello Stato che lavoravano contro la mafia. Per la precisione, collaboravano con lo Stato per la cattura dei latitanti di mafia. I due si conoscevano. “Entrambi – leggiamo su Reference POST – furono rapiti e vittime della lupara bianca. Si ritiene che Genova avesse fornito a Piazza indicazioni che si rivelarono fondamentali per l’arresto di Giovanni Sammarco, un mafioso latitante, all’interno di un centro sportivo. Il Genova, come secondo lavoro, faceva piccoli lavoretti per una piccola impresa edile che si stava occupando della ristrutturazione del palazzetto. Fu in quella occasione che, probabilmente, vide e riconobbe il Sammarco e lo comunicò al cacciatore di latitanti Emanuele Piazza. Dopo quel 30 Marzo, di Gaetano Genova non si seppe più nulla” (qui per esteso l’articolo di Reference POST). Emanuele Piazza, leggiamo si WIKIPEDIA, “Iniziò la sua carriera nella Polizia di Stato, presso la scuola allievi guardie Alessandria. Successivamente assegnato alla Scuola Tecnica Polizia Roma (addestramento metodico con tutte le armi in dotazione) Centro Sportivo Sezione Lotta Fiamme Oro. Dal gruppo sportivo d’ufficio, viene assegnato all’Ispettorato Quirinale servizio scorta dell’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, ed infine assegnato al centro Interprovinciale Criminalpol della Questura di Roma. Successivamente, dopo le dimissioni, ritorna nella propria città natale, per operare come agente dei servizi segreti italiani nel SISDE, occupandosi della ricerca di soggetti latitanti. Riuscì a far arrestare il latitante mafioso Giovanni Sammarco ed in seguito ad una perquisizione furono trovate armi, autovetture e motocicli all’interno del quartiere popolare di Palermo denominato Zen. Emanuele Piazza scompare dalla propria abitazione di Palermo in località Sferracavallo, il 16 marzo 1990” (qui per esteso la storia di Emanuele Piazza).

DI SEGUITO IL TESTO DELLA MOZIONE

MOZIONE

Realizzazione “Marciapiedi della Memoria”

Palermo, 24 Aprile 2023

IL CONSIGLIO COMUNALE DI PALERMO

PRESO ATTO che in data 13 marzo c.a. l’Avv. Andrea Piazza e l’Arch. Enrico Piazza
hanno sottoposto all’attenzione del Comune di Palermo, del Sindaco e del
Presidente della Regione Siciliana una dettagliata nota tecnica, allegata alla
presente mozione, che illustra il progetto de “I Marciapiedi della memoria”,
finalizzato alla realizzazione di un progetto di recupero, risanamento e restauro
dei marciapiedi di Viale della Croce Rossa a Palermo;
PREMESSO che l’ideatore e proponente del progetto è l’Avv. Andrea Piazza,
fratello del poliziotto Emanuele Piazza, ucciso per mano mafiosa in data 16 marzo
1990, nonché cofondatore dell’associazione “Memoria dei caduti nella Lotta
contro la Mafia”, il quale ha manifestato la massima disponibilità a collaborare a
titolo gratuito alla realizzazione del progetto;
CONSIDERATO che l’idea progettuale è quella di volere rendere omaggio a tutti i
caduti in Sicilia per mano mafiosa dedicando loro uno spazio identitario in centro
città, valorizzando il percorso pedonale, allo stato dissestato in viale della Croce
Rossa, collocando a terra come pavimentazione calpestabile lastre di marmo
commemorative riportanti, con procedimento di incisione, i nominativi delle
vittime, ma allo stesso tempo il progetto vuole essere funzionale a rilanciare
l’immagine della Sicilia, della sua storia, della sua cultura e della sua arte
attraverso la valorizzazione dei nostri materiali artistici e dei mestieri attraverso
il coinvolgimento delle più importanti maestranze rappresentative siciliane nella
realizzazione di uno spazio aperto che coniughi memoria e speranza, passato e
futuro;

RITENUTO che nella logica di realizzare un luogo di memoria comune a tutte le
vittime, il progetto propone uniformità, basandosi su un principio di uguaglianza
nel ricordo paritario di tutte le vittime davanti alla morte, escludendo qualsivoglia
ipotesi di valorizzazione e/o effigie di una personalità rispetto ad un’altra;
RITENUTO apprezzabile l’intendimento dei proponenti di voler demandare la
redazione dell’elenco delle vittime (compito delicato e suscettibile di
contrapposizioni anche ideologiche) per competenza alla Prefettura di concerto
all’Assessorato Regionale dei Beni Culturali ed altre autorità eventualmente
preposte;
CONSIDERATO che il progetto de “I Marciapiedi della Memoria” muove dalla
precisa volontà di accogliere e dare il dovuto spazio a tutti i caduti nella lotta
contro la mafia in Sicilia, sollecitando e strutturando il ricordo collettivo, anche
per finalità pedagogiche con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani ai valori etici
della legalità, della giustizia e della libertà;
CONSIDERATO che la realizzazione di tale progetto ottempererebbe, al contempo,
all’ambizioso obiettivo della valorizzazione del Viale della Croce Rossa e delle
aree limitrofe e che ciò costituirebbe un esempio di modalità dinamica, di
realizzazione e promozione di un luogo aperto accessibile a tutti, replicabile in
altre aree simboliche della città o applicabile concettualmente in radice ad altri
ambiti tematici;
RITENUTO che la realizzazione del progetto rappresenterebbe propizia occasione
per riqualificare e rivalutare anche gli spazi in prossimità di piazza Vittorio
Veneto (vedi ad esempio la cabina elettrica da demolire da anni) così da creare un
luogo di aggregazione commemorativa con platea a gradoni di seduta;
CONSIDERATO che “I Marciapiedi della Memoria” non sarebbero soltanto un
luogo di memoria ma rappresenterebbero anche un luogo di riscatto della nostra
identità, oltre che un vero e proprio percorso storico-culturale capace di
diventare meta turistica e luogo di ritrovo per i visitatori;

CONSIDERATA la volontà dell’Amministrazione attiva e del Consiglio Comunale
di voler contribuire alla creazione di un nuovo rapporto tra pubblico e privato, tra
ente e cittadini, nell’ottica dell’avvio di un percorso di riqualificazione e
rigenerazione urbana manifestata mediante la recente approvazione del
“Regolamento della collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la
rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni”, il quale potrebbe essere
strumento propedeutico per la promozione e per la realizzazione del progetto sin
qui esposto;

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta Comunale

  • ad avviare le necessarie valutazioni e le preliminari interlocuzioni
    necessarie al fine di avviare l’iter burocratico ed amministrativo per
    giungere all’inserimento dell’opera nel programma triennale delle OO.PP.
    con l’obiettivo di giungere conseguentemente alla realizzazione del
    progetto,
  • a porre in essere tutte le procedure necessarie al fine di valutare le forme
    più idonee di collaborazione tra pubblico e privato, tra organi istituzionali
    diversi e con enti diversi, anche sovraordinati, al fine di intercettare le
    opportune forme di finanziamento e dare seguito al progetto.

I consiglieri comunali
Domenico Bonanno
Viviana Raja
Salvatore Imperiale

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