Diego Fusaro illustra perché Papa Bergoglio ha scomunicato Padre Ferdinando Cornet dimostrando ancora una volta di non essere esattamente tollerante

di Diego Fusaro

Con la sua consueta chiarezza espositiva il filosofo affronta un argomento spinoso e complesso, rendendolo comprenibile

Padre Fernando Cornet (foto sopra tratta da Unione Sarda) è stato recentemente scomunicato da Bergoglio. Per chi non lo conoscesse, padre Cornet è un prete di Sassari e un attento studioso di teologia, che ha recentemente pubblicato un testo dal significativo titolo “Alla ricerca del munus perduto” (Arca, 2024). Nell’opera, Cornet mostra con acribia come Bergoglio non possa in alcun caso essere inteso come il Papa: nel 2013 infatti Ratzinger non rinunziò al munus petrino, ma solo al ministerium, ossia all’esercizio del munus. Come dovrebbe ormai essere noto, munus e ministerium non coincidono: il munus è il titolo di Papa in senso proprio, laddove il ministerium coincide con l’esercizio attivo di quel titolo. Giusto per fare chiarezza, si può essere laureati in giurisprudenza e poi esercitare attivamente la professione, ma se si rinunzia a esercitare la professione non per questo si perde il titolo di dottori in giurisprudenza. Mutatis mutandis, in un contesto certo ben differente, Ratzinger nel 2013 rinunciò al ministero e rimase Papa in sede impedita, trattenendo presso di sé il munus. Per questa ragione, l’elezione di Bergoglio nel 2013 fu un atto invalido e anzi nullo (per tornare al nostro paragone, di avvocati se ne possono nominare molteplici, ma il Papa può essere uno solo).

L’attuale Pontefice si dimostra aperto alle altre religioni e chiuso verso i cattolici che manifestano dubbi sulla Chiiesa di oggi e su di lui

Questa è la tesi di padre Cornet, già sviluppata da Andrea Cionci e da don Alessandro Minutella, e della quale ci siamo occupati anche noi nel nostro studio “La fine del Cristianesimo”. Non si è fatta attendere la risposta di Bergoglio, che ha prontamente scomunicato padre Cornet, ancorché occorra seriamente interrogarsi su quale sia tecnicamente il valore di una scomunica comminata da un non Papa. È curioso il fatto che Bergoglio venga sempre presentato dal circo mediatico e dal clero giornalistico come “il Papa della tolleranza” e del dialogo, del ponte e della misericordia: sempre aperto a tutte le altre religioni e ancor di più all’ateismo dilagante, Bergoglio rivela una straordinaria chiusura e una inflessibile spietatezza verso tutti quei cattolici che osino far valere dei dubbi rispetto al suo operato e rispetto alla sua neochiesa smart, liquida e chiusa alla trascendenza e al sacro.

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