Davvero gli ‘scienziati’ de Il Sole 24 Ore pensano che per qualità della vita Siracusa sia l’ultima provincia italiana? E l’inquinamento della Pianura Padana dove lo mettono? Ma per favore!

Alla fine chi sono questi signori de Il Sole 24 Ore? La ‘Cassazione’ della qualità della vita? Perché non si occupano del Nord che ormai è la periferia della Germania in crisi?

Come si può affermare che la provincia di Siracusa è l’ultima in Italia per qualità della vita? Come si fa a dire che, sempre per questa ‘misteriosa’ qualità della vita, è all’ultimo posto in Sicilia? Questi sono discorsi da Il Sole 24 Ore, il quotidiano del padronato di ciò che resta dell’Italia. Questi signori del giornale della Confindustria non riescono a vedere il mondo al di fuori della loro visione imperniata sull’economicismo, ovvero la vita sociale, politica e culturale piegata ai principi dell’economia, unico punto di rferimento della loro vita. Già erano fastidiosi prima dell’avvento di quella grande disgrazia epocale che si riassume nell’ultra-liberismo e nel globalismo. Con credo liberista e globalizzazione dell’economia tutto, per questi signori, è ormai ‘competizione’: corri di qua, competi di là, produttività e bla bla bla. Non a caso stilano le loro ‘classifiche’ nelle quali il Nord è sempre avanti al Sud: questo è bravissimo, quello è bravo, quall’altro è meno bravo. Insomma, come all’asilo, con i ‘buoni e cattivi’ scritti alla lavagna. Insopportabili!

“Si è sempre meridionali di qualcuno”, diceva Luciano De Crescenzo

A questi signori va detto che i loro criteri sono i ‘loro’ criteri e non l’unità di misura della qualità della vita del mondo! La verità è che la sistematica celebrazione dei ‘belli e bravi’ de Il Sole 24 Ore che stanno sempre al Nord, e dei ‘brutti e cattivi’ che stanno sempre al Sud e in Sicilia denota una spaventosa visione della realtà intrisa di provincialismo culturale misto a vuoto materialismo-cosmico. Del resto, con l’avvento dell’Unione europea il Nord Italia, piano piano, è diventato la periferia della Mitteleuropa germanocentrica. “Si è sempre meridionali di qualcuno”, diceva Luciano De Crescenzo. Così, nel Nord Italia, la condizione periferica e la condizione provinciale oggi convivono ‘felicemente’ in una lenta ma inesorabile decadenza economica e sociale. Poi è arrivata la crisi della Germania: una crisi culturale prima che economica, in un certo senso anticipata dallo scrittore Heinrich Böll che, morto nel 1985, non è riuscito a conoscere le ‘meraviglie’ del liberismo tedesco ma che già negli anni ’70 aveva intuito i danni che avrebbe provocato l’uso della repressione del dissenso da parte delle ‘autorità’. Abbiamo visto di cosa è stata capace la Ue germanocentrica con la pandemia tra mascherine, Green Pass e ‘presunti’ vaccini anti-Covid. E lo stiamo vedendo oggi con i disastri della guerra in Ucraina. Ebbene, in questo scenario da ultimi giorni di Pompei, con le auto che non si vendono più, con il settore manifatturiero che sta crollando, con l’inflazione nascosta i ‘nordisti’ italici non perdono il vizio di salire in cattedra per raccontarci che da loro si vive bene mentre le città del Sud arraccano e sono ‘agli ultimi posti’. Ma se è così perché il Nord sta fottendo a Sud e Sicilia circa 70 miiliardi di euro all’anno con la porcata dell’Autonomia differenziata?

La cultura secolare che si ‘respira’ a Siracusa i signori del Nord se la sognano

Una domanda che genera altre domande. Perché, invece di occuparsi della bassa ‘qualità della vita’ delle città del Sud e della Sicilia, ‘sti campioni dell’economia-misura-di-tutte le cose non si occupano dell’inquinamento della Pianura Padana? (foto sopra tratta da Wikipedia). Perché non si occupano degli allevamenti intensivi di animali che, oltre a provocare un’immane sofferenza a milioni di essere viventi sulu pi fari picciuli (solo per fare soldi, soldi e ancora soldi), distruggono l’ambiente? Perché non si occupano delle regioni del Nord dove interi territori finiscono sott’acqua con piogge di modesta entità perché sono state e sono ancora amministrate male, con il cemento che continua a ‘mangiarsi’ il suolo? Certo, la provincia di Siracusa sconta grandi problemi ambientali che, guarda caso, sono stati provocati, in massima parte, dagli industriali del Nord, a cominciare dalle raffinerie i cui fumi ammorbano da oltre sessant’anni l’aria, e dai gruppi industriali, sempre del Nord, che per anni hanno scaricato sostanze altamente inquinanti direttamente nel mare di Augusta, mercurio in testa, grazie anche all’ascarismo di politici e sindacalisti siciliani. Per non parlare della Telenvelas del depuratore consortile di Priolo. Ma sappiate, signori de Il Sole 24 Ore, che Siracusa è una delle città più belle del mondo. La cultura secolare che si ‘respira’ a Siracusa voi ve la sognate! E lo scriviamo sapendo che non è facile illustrare chi è stato Archimede ai ‘nordisti’ italici che si baloccano con i ‘supplementi culturali’ e con la lirica che, da cultura popolare, hanno trasformato in setate esclusive da ‘stoccami in quattro’. Certo, il ‘triangolo’ Melilli-Augusta-Priolo è pieno di problemi legati all’inquinamento di stampo ‘nordista’ (la vostra ‘industrializzazione’ che ha ingannato generazioni di politici e sindacalsti siciliani privi di fantasia e in parte vostri complici), ma in provincia di Siracusa ci sono angoli dove la vera qualità della vita voi, con i vostri criteri economicistici, non potete misurare. Comunque tranquilli, amici del Nord: con l’ormai imminente crollo dell’Unione europea presto sarete anche voi come noi meridionali. Forza, vi stiamo aspettando…

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