Dall’Iran missili terra-terra a lungo raggio alle milizie sciite irachene. La sensazione è che in tanti, Commissione europea in testa, lavorino per ostacolare la ricerca della pace di Trump

Per inciso va detto che tali armi aumenteranno la tensione in Israele e Arabia Saudita. E potrebbero colpire anche l’Europa

Mentre peggiorano i rapporti tra l’Iran di Ali Khamenei e l’America di Donald Trump, giunge notizia che, per la prima volta, l’Iran avrebbe fornito ai suoi alleati in Iraq missili terra-terra a lungo raggio. La notizia la leggiamo in un post su Telegram che cita un articolo di The Times. L’argomento viene trattato anche dal giornale online alanews.it: “Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Times – leggiamo su alanews.it – l’Iran avrebbe fornito dei missili a lungo raggio alle milizie sciite irachene. Se confermato, questo evento segnerebbe un significativo cambio di strategia per Teheran e potrebbe avere ripercussioni notevoli sulle dinamiche geopolitiche del Medio Oriente. Infatti, con questa mossa, l’Iran non solo rafforzerebbe la propria influenza nella regione, ma aumenterebbe anche il rischio di conflitti armati, rendendo la situazione ancora più instabile”. Nell’articolo si legge che questi missili potrebbero colpire anche l’Europa e che questa mossa dell’Iran potrebbe creare problemi ad Israele e Arabia Saudita, che considerano l’Iran una minaccia. Così l’Europa, oltre ai missili russi che è impossibile intercettare, si ritrova con missili nelle mani irachene che potrebbero colpire anche il Vecchio Continente. Bisogna ammettere che il clima di distensione che si iniziava a vivere poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina è andato a farsi benedire. Ormai sembra che le incomprensioni e le guerre abbiano preso il sopravvento su tutto.

Continuano le provocazionii alla Russia da parte degli ‘europeisti’

Magari ci sbagliamo. Ma abbiamo la sensazione che ci siano Paesi che facciano a gara per tagliare la strada a Trump, che sta cercando di porre fine alle guerre in Ucraina e a Gaza. Qualche giorno fa il presidente americano ha respinto le proposte del premier israeliano, Benjamin Bibi’ Netanyahu, che non erano esattamente pacifiche. Le indiscezioni raccontano di un Trump molto contrariato per l’atteggiamento dei suoi amici israeliani. In Ucraina il presidente americano si ritrova contro la Commissione europea, che vuole proseguirere la guerra in Russia con continue provocazioni al presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. L’ultima provocazione in ordine di tempo è la proposta, avanzata dalla responsabile della politica estera dell’Unione europea, Kaja Kallas, di prelevare 2 miliardi e mezzo di euro dai beni russi custoditi presso un’istituzione finanziaria belga, nonostate il secco “No” di questo Paese (qui in articolo). Il tutto per continuare a foraggiare la guerra che non soltanto l’Ucraina ma tutto l’Occidente ha perso contro la Russia.

Dove li trova i soldi l’Ucraina per sparare sulla Russia più di 100 droni kamikaze al giorno?

Non è difficile capire come sia nata la proposta dalla guerrafondaia Kaja Kallas: la Russia sta avanzando in Ucraina con un’accelerazione che è cresciuta negli ultimi giorni, forse anche grazie a un aumento di militari russi non indifferente; gli stessi russi si sono ripresi, di fatto, la Regione di Kurks, oggetto di una grottesca ‘invasione’ di ucraini e mercenari andata in scena nell’Estate dello scorso anno. Agli ucraini e ai mercenari pagati dall’Occidente non resta che lanciare droni kamikaze nei centri abitati russi e nelle strutture energetiche russe. Ogni giorno ucraini e mercenari lanciano centinaia di droni, che vengono quasi tutti intercettati dalle difese russe e abbattuti. Non tutti, però, perché qualche drone riesce a penetrare tra le difese russe e provoca danni. Questi droni costano una barca di soldi e a pagare è l’Occidente, Ue in testa, senza gli americani, che anzi si stanno ritirando dallEuropa orientale (qui un articcolo). La balzana proposta della Kallas dovrebbe alleggerire i costi della guerra in Ucraina che Commissione europea e Paesi Ue tengono nascosti. Tutto questo nel silenzio dei media occidentali, che pongono l’accento solo sui bombardamenti russi in Ucraina. In questo scenario per Trump è difficile ottenere anche uno stop alle armi. La nostra sensazione è che il presidente americano potrebbe agire su due fronti: da un lato siglare gli accordi sulla gestione dei minerali ucraini con Volodymyr Zelen’skyj, anche con una forzatura; dall’altro assestare qualche ‘botta’ ai Paesi europei guerrafondai…

Foto Wikipedia

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